IL GOVERNO DELLA REGIONE COMPLICE L’ARS SPARANO SUI FORESTALI AD ALTEZZA D’UOMO

Un amico mi ha mandato 

il seguente messaggio che condivido 

e quindi faccio mio

Ritengo che con l’approvazione di giorno 11 marzo della norma che modifica all’origine la legge regionale 16/96 si stia effettivamente infierendo, anche perché questa modifica normativa arriva a qualche giorno del documento della Commissione europea che, con la chiusura della procedura di infrazione potrebbe aver già compromesso il diritto dei forestali a ottenere il riconoscimento del danno per reitero dei rapporti a termine.

I nostri cari deputati dell’ARS hanno sicuramente la prerogativa di legiferare norme nuove e modificare norme esistenti ma forse, in questo caso, hanno superato le proprie competenze, in quanto il testo, se identico a quello uscito dalla commissione parlamentare di merito, mi lascia alcune perplessità che proverò a spiegare.

In un dossier dei Centri studi della Camera dei deputati e del Senato in merito ad altra legge, tra l’altro approvata senza fare una piega, in coda ad una serie di importanti considerazioni che non riportiamo per brevità si legge:

“secondo la Corte (Costituzionale), anche l’eventuale circostanza che la norma, qualificata come di interpretazione autentica, impatti su giudizi pendenti può essere ritenuta, nell’ambito delle specifiche considerazioni del caso, un elemento sintomatico.” Il documento nelle note richiama: la sentenza n. 4 del 6 dicembre 2023 e la sentenza n. 77 del 7 marzo.

Risulta quindi evidente che in una norma del 1996 (L.R. 16/96) l’inserimento del richiamo al vigente CCNL, sottoscritto nel 2021 e recepito dalla Regione solo nel dicembre 2022 ha perfettamente l’obiettivo di essere utilizzata sui giudizi pendenti e quindi andrebbe annullata dalla Corte Costituzionale. 

Troveremo tra gli Onorevoli, alcuni autoproclamatisi paladini dei forestali ma oggi svaniti come neve al sole, qualcuno che voglia intentarsi questa crociata?