14 novembre 2024

AGGIORNAMENTO SUL POSSIBILE ABUSO DERIVANTE DA UNA SUCCESSIONE DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO NEL SETTORE PUBBLICO ITALIANO. NE SONO INTERESSATI IN PARTICOLARE I LAVORATORI FORESTALI



Informazioni sul seguito dato alla denuncia protocollata con il numero di riferimento CPLT(2013)02870 – Possibile abuso derivante da una successione di contratti a tempo determinato nel settore pubblico italiano – Aggiornamento

La Commissione europea fa riferimento alla serie di denunce ricevute concernenti l'assenza di misure volte a prevenire l'abuso derivante da una successione di contratti a tempo determinato nel settore pubblico italiano e l'assenza di sanzioni in caso di abusi.

Sono interessati:
  • il personale impiegato nelle fondazioni lirico-sinfoniche italiane;
  • i contratti a tempo determinato stipulati con il personale docente ed ATA per il conferimento delle supplenze;
  • i contratti a tempo determinato stipulati con il personale sanitario, anche dirigente, del Servizio sanitario nazionale;
  • i contratti a tempo determinato stipulati con i lavoratori delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica ("AFAM"), sottoposte alla vigilanza del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ("MIUR");
  • i contratti a tempo determinato stipulati con il personale degli istituti di ricerca pubblici;
  • i rapporti di lavoro tra i datori di lavoro dell'agricoltura e gli operai a tempo determinato, così come definiti dall'articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 375, in particolare i lavoratori forestali;
  • i richiami in servizio del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Alcuni di questi lavoratori hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, in particolare per quanto riguarda il riconoscimento dei servizi prestati nell'ambito di contratti a tempo determinato.
La Commissione ha esaminato la normativa italiana pertinente e ha concluso che essa non è conforme alle clausole 4 e 5 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE1. Ha pertanto deciso di avviare una procedura di infrazione (INFR(2014)4231)2 e il 17 luglio 2019 ha inviato una lettera di costituzione in mora. Il 3 dicembre 2020 è stata inviata un'ulteriore lettera di costituzione in mora.
Il 19 aprile 2023 la Commissione ha inviato all'Italia un parere motivato poiché le spiegazioni fornite dal paese nelle sue risposte alle lettere di costituzione in mora del 17 luglio 2019 e del 3 dicembre 2020 non erano soddisfacenti. L'Italia ha inviato due risposte al parere motivato il 19 giugno 2023 e l'11 agosto 2023. Tali risposte sono attualmente in fase di valutazione.
Mediante questo sito3 la Commissione terrà informati i denuncianti dell'eventuale seguito che deciderà di dare alla procedura di infrazione in questione.

1 Direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato (GU L 175 del 10.7.1999, pag. 43).






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