Dal sito agrigento.gds.it
21 Ottobre 2024
In Sicilia, gravi incendi si ripetono ogni estate, distruggendo la vegetazione e spesso provocando anche perdite di vite umane. In futuro, una nuova misura di prevenzione dovrebbe aiutare a riconoscere la fonte degli incendi il più rapidamente possibile: nell'ambito di un progetto pilota in collaborazione con le autorità siciliane, Alpiq Energia Italia intende installare su alcune turbine del suo parco eolico di Monte Mele, dopo il repowering, speciali telecamere di rilevamento antincendio che serviranno come sistema di allarme precoce e segnaleranno lo scoppio di incendi già in una fase iniziale.
Con la firma di un accordo di collaborazione, Alpiq Energia Italia e le autorità responsabili della Sicilia adottano un nuovo approccio alla lotta contro gli incendi e contro i reati ambientali sull'isola. Nell'ambito del progetto pilota denominato «Torri sentinelle del territorio», Alpiq Energia Italia sarà il primo operatore a installare telecamere antincendio in un parco eolico in Sicilia. Grazie a questo accordo, condiviso e sostenuto dall'assessorato regionale all'Energia, l'azienda svizzera, che opera da anni nel mercato italiano con 14 impianti per una potenza di circa 770 MW, ha elaborato un piano che interesserà i parchi eolici siciliani impegnati in operazioni di repowering.
«Abbiamo deciso di raccogliere un’indicazione della Commissione Tecnica e Specialistica (CTS) – spiega Massimiliano Bignami, country manager di Alpiq – avviando un confronto con tutti gli enti coinvolti per fissare le linee guida che saranno poi estese a tutti gli altri operatori. La nostra presenza in Sicilia è ormai radicata, siamo operativi nell’Isola da una quindicina di anni e abbiamo imparato a sintonizzarci con il territorio e ad ascoltare le istanze per capire cosa possiamo fare per migliorare l’ambiente in cui operiamo. Quello degli incendi è un problema enorme in Sicilia e anche un piccolo contributo come questo può rivelarsi fondamentale in tema di prevenzione. Essere stati i primi a raccogliere questa sensibilità e a elaborare un progetto pilota è motivo di grande orgoglio per l’azienda».
Da alcuni mesi la Cts ha deciso di affiancare ai pareri rilasciati anche una prescrizione che obbliga i produttori di energia eolica di dotare gli impianti di telecamere. Ma al momento mancano le linee guida sulla tipologia di strumenti da utilizzare e sull’interfaccia con la Regione stessa. «Alpiq ha deciso di anticipare tutti e di avviare, grazie al progetto “Torri sentinelle del territorio”, un confronto con gli enti coinvolti per creare un modello applicabile anche agli altri operatori» aggiunge Massimiliano Bignami.
L’impianto eolico Alpiq di Monte Mele in Sicilia come progetto pilota
La sperimentazione interesserà il parco eolico di Monte Mele, già operativo con 10 aerogeneratori, che saranno sottoposti a repowering. Nel progetto di ripotenziamento, Alpiq ha deciso di prevedere un numero di telecamere compatibile con il nuovo layout e comunque in grado di monitorare un’ampia porzione di territorio. Dopo avere condiviso l’idea con l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro e con il direttore generale Calogero Giuseppe Burgio, Alpiq ha partecipato a un tavolo tecnico convocato dal Dipartimento Energia a cui hanno presenziato anche i vertici regionali di Protezione civile, vigili del fuoco, corpo forestale e i funzionari di Sicilia Digitale, che seguiranno il progetto dal punto di vista tecnico individuando, insieme con l’azienda, le specifiche legate alle telecamere da utilizzare, le strumentazioni necessarie per interfacciarsi con gli enti preposti al controllo e le aree maggiormente colpite da fenomeni di illegalità.
In questo modo, nelle intenzioni della Regione Siciliana verrebbe realizzata una estesa rete di telecamere alimentate e cablate che andrebbero ad essere connesse con le centrali operative della Protezione civile regionale e del Corpo Forestale regionale. In ogni parco eolico, è prevista l’installazione di un numero di telecamere compatibile con la distanza tra le torri dell’impianto che assicuri, da un lato, l’assenza di sovrapposizioni e di interferenze e, dall’altro, consenta di coprire un’area compatibile con le esigenze di controllo (mediamente circa 5 km da ciascun aerogeneratore).
«Questa è un’azione concreta per dare un’ulteriore risposta al territorio – dice l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro – trasformando un impianto di energia rinnovabile in una sentinella verso un fenomeno, come quello degli incendi, che ha devastato la nostra terra. Se l’iniziativa venisse estesa agli oltre 1500 impianti eolici presenti nella nostra isola, potremmo fornire alla Sicilia centinaia di torri antincendio. E questo è un modo per creare forme di collaborazione sane tra pubblico e privato, a costo zero per le casse della Regione e con benefici enormi in ambito prevenzione».
Le telecamere da installare saranno acquistate, installate, collegate in rete e manutenute da Alpiq, senza alcun costo per la Regione, con cui saranno preventivamente concordate le specifiche tecniche, le modalità di installazione e le attività di manutenzione ordinaria, anche in modo da evitare che possano insorgere interferenze con il corretto funzionamento dell’impianto. Le immagini e i dati di qualsiasi tipo registrati dalle telecamere saranno di proprietà della Regione Siciliana, che oltre a valutare e stabilire quali fenomeni criminosi intenderà rilevare, assumerà in via esclusiva ogni obbligo relativo al corretto trattamento dei dati personali anche sensibili, alla riservatezza, al copyright e diritti intellettuali di qualsiasi tipo. La Regione Siciliana, dunque, sarà l’unico soggetto responsabile ad assicurare il rispetto delle norme in materia di tutela della riservatezza e della proprietà intellettuale, incluso l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie al tal fine, senza alcuna responsabilità per Alpiq.
Fonte: agrigento.gds.it
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