L’Ue condanna la Regione siciliana per l’illegittima proroga dei contratti a tempo determinato ma il Governo Meloni con un colpo di spugna inserisce un emendamento al Collegato Lavoro e cancella il diritto al risarcimento. La partita adesso si gioca al Senato
Di Patrizia Penna - 24 Ottobre 2024
Più che il solito tormentone, quella dei forestali in Sicilia è una storia senza fine fatta di precariato e futuro incerto ma anche di annunci di riforma e di risarcimento che, ancora, non è detto si realizzeranno. Sono circa 18mila i lavoratori con i quali la Regione siciliana ha “giocato” per vent’anni prorogando ad oltranza i contratti a termine. Così è uscita fuori dai binari stabiliti dal Dl n. 81/2015 che impone margini limitati alla possibilità di proroghe. Proprio per questo la Regione è andata presto a sbattere contro l’Unione europea che attraverso la Commissione europea, poco più di un anno fa, ha attivato la procedura di infrazione numero 2014/4231. Una parte dei forestali siciliani, assistiti legalmente, ha presentato una petizione all’Unione europea.
Pacchetto Salva-infrazioni del governo Meloni
I forestali in Sicilia hanno chiesto un risarcimento e la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato così come stabilito tra l’altro anche dal governo nazionale che con il cosiddetto pacchetto Salva-infrazioni (Decreto legge del 16 settembre 2024, n. 131, entrato in vigore il 17 settembre) ci ha messo una pezza. Roma ha introdotto un indennizzo, il cui valore oscilla da 4 a 24 mensilità extra stipendio, a seconda dell’anzianità di servizio, proprio per evitare la mannaia di Bruxelles. Da una parte veniva così scongiurato il rischio di una procedura di infrazione a danno del nostro Paese ma dall’altro la prospettiva di un esborso a titolo di risarcimento che avrebbe potuto toccare gli 800 milioni di euro apriva uno scenario a dir poco apocalittico per le casse di Palazzo d’Orléans. Insomma, il risarcimento per i forestali in Sicilia non rappresenta proprio una passeggiata per le casse regionali.
Emendamento della Lega per il caso precari siciliani
Mentre fino ad un mese fa proseguiva negli uffici di Palazzo d’Orléans il lavoro frenetico per cercare di capire come far reggere ai conti del bilancio regionale il “colpo” da 800 milioni di euro, la Lega con un colpo di spugna ha cancellato il diritto all’indennizzo per la reiterazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato con un emendamento al Collegato Lavoro che tra l’altro ha già incassato il via libera alla Camera dei Deputati. L’emendamento, che porta la firma della senatrice Tiziana Nisini, modifica il principio stabilito dal Dl 81/2015 e, in soldoni, fa rientrare nella categoria “stagionali” anche le attività organizzate per fronteggiare intensificazioni dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno (che è esattamente ciò che fanno i forestali siciliani).
Forestali diventano “stagionali”, arma a doppio taglio
Lo status di “stagionali” di fatto allarga le maglie dei contratti a termine. Il salva infrazioni resta in piedi, l’emendamento cambia lo scenario per il caso specifico precari siciliani. Forestali, dunque, col fiato sospeso ma il provvedimento rischia di diventare un’arma a doppio taglio perché di fatto bypassa l’orientamento della giurisprudenza europea. Inoltre, come denunciato dalle opposizioni, aggira anche la sentenza della Cassazione n°9243/2023, che aveva dichiarato legittima la stabilizzazione dei precari stagionali che svolgono attività che non sono regolamentate dalla contrattazione collettiva. Chi la spunterà? La partita si gioca adesso al Senato, dove il testo di legge è atteso per il voto finale.
Tanti forestali ma record di incendi: il caso siciliano
Un piccolo “esercito”, quello dei forestali siciliani, la cui consistenza numerica non ha eguali in Italia, soprattutto in rapporto alla superficie boschiva (la Toscana ne conta 400 con un’estensione boschiva che è il triplo della nostra) e che non ha messo al sicuro la Sicilia dal dramma degli incendi. È dell’Isola il triste primato che riguarda i roghi dolosi. Secondo i dati dell’assessorato Territorio e Ambiente, c’è la mano dell’uomo in quasi tutti i 4.730 incendi registrati nel 2024. Nel 2023 erano stati 5.300, nel 2022 addirittura 7.180. È accaduto anche che l’origine dolosa di molti roghi riconducesse agli stessi forestali, come la stessa Regione siciliana ha messo nero su bianco, era il 2021, in una relazione sullo stato della campagna antincendio intitolata “L’industria del fuoco”. Il “caso” dei forestali è finito spesso alla ribalta nazionale perché di fatto ha prodotto solo precariato. La riforma del comparto in Sicilia, infine, continua da tempo a restare intrappolata nella sfera dei proclami e delle buone intenzioni.
Fonte: focusicilia.it
noi lavoratori forestali precari Siciliani NON SIAMO STATI MAI STAGIONALI, MA OPERAI A TEMPO DETERMINATO, COME SI EVINCE DALLE NOSTRE BUSTE PAGHE E DAI PERIODI IN CUI SIAMO STATI CHIAMATI AL LAVORO... IO PERSONALMENTE, RICORDO CHE HO LAVORATO ANCHE A GENNAIO, COME AD APRILE, COME A LUGLIO, OTTOBRE O DICEMBRE, QUINDI IN 34 ANNI DI TURNI DI LAVORO, POTRO' DIMOSTRARE COME LA STAGIONALITA' NON C'ENTRA NULLA CON IL MIO PRECARIATO STORICO! DETTO QUESTO, VI RIMPROVERO UN ARTICOLO INESATTO, CATASTROFISTICO E DELETERIO PER LA DIGNITA' DI MIGLIAIA DI LAVORATORI SICILIANI E LE LORO FAMIGLIE... QUASI QUASI SIAMO NOI CHE DIAMO FUOCO AI BOSCHI OGNI ANNO... CHE DITE? CI CONVERREBBE ? VERGOGNATEVI... CERTA STAMPA BISOGNEREBBE CENSURARLA GIORNALMENTE, ANZI, VIETARLA! firmato Giuseppe Germanò, operaio 101 ista forestale Siciliano
RispondiEliminaCarissimo collega condivido pienamente quello che hai scritto certa si dovrebbe vergognare ad alzarsi la mattina a guardarsi allo specchio.
RispondiEliminaE mi fermo qua perché potrei diventare moltooo pesante.
Spero che con questo articolo i. Sign sindacati si diano. Una mossa e. Facciano. Il. Loro lavoro e dovere e che ci di fendono da questi. Mercenari perché se no perdiamo pure voi Giovanni martorana operaio forestale precario. Da 33 anni vergogna
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