Ricevo e pubblico
da Giuseppe Germanò
lavoratore precario forestale siciliano da 34 anni
Egregi signori, chi vi scrive ha vissuto una vita da precario per più di 30 anni (dal 1990 ad oggi).
Avviato per la prima volta nel lontano 1990 per un periodo di 51 giornate lavorative, sono passato nel corso degli anni nella nuova fascia di 78 giornate lavorative annue e solo nel 2021 passato nella fascia delle 101 giornate lavorative
adesso ho 61 anni compiuti lo scorso aprile.
In tutti questi anni ho sempre pensato che i sindacati avrebbero dovuto tutelare i nostri diritti, aiutandoci nel percorso difficile, se non impossibile, della stabilizzazione.
In tutti questi anni ho sempre sperato che qualche personaggio politico avrebbe preso a cuore la causa dei lavoratori forestali precari siciliani, precari da 30 anni e ci avrebbe aiutato a diventare piano piano, da lavoratori OTD a tempo determinato, a lavoratori OTI a tempo indeterminato.
Bene, adesso dopo quello che è successo in questa ultima settimana, la regione siciliana è quasi obbligata a stabilizzare tutti i lavoratori precari, compresi noi forestali e inoltre, dovrà risarcire tutti i precari da 4 mensilità a 24 mensilità.
Ovviamente, i soldi necessari per risarcire tutti, sono tanti, quantificati da 800 milioni a 1 miliardo di euro, ma, sappiamo tutti che la regione non ha questi soldi e andrebbe in default. Lo sanno i politici a Palermo, lo sanno i politici a Roma, lo sanno i sindacalisti e lo sanno pure tutti gli operai.
Bene, ragioniamo:
noi precari abbiamo 2 diritti:
1- Essere stabilizzati.
2- Essere risarciti per il danno economico, sociale, psicologico, subito in tutti questi anni di precarietà.
Come risolvere quindi questa questione?
Immaginate un lavoratore prossimo alla pensione, a cui, certamente, non interessa più la stabilizzazione, visto che la sua vita lavorativa volge al termine, quindi, logicamente, a questo lavoratore, interesserà ottenere il risarcimento, i soldi sul suo conto, 40.000 euro, 50.000, 70.000, deciderà il Giudice del lavoro quanto gli spetta.
Quindi, voi sindacalisti, come farete a mediare per lui con il governo regionale?
La stabilizzazione interesserà solo alla fascia dei lavoratori più giovani, che, per andare in pensione, dovranno ancora lavorare 10 anni o più.
Per molti altri, invece, a cui rimangono solo alcuni anni per arrivare all'età pensionabile o all'accumulo contributivo sufficiente, la stabilizzazione non sarà importante come l'accredito del risarcimento spettante sui loro conti correnti.
Spero che vi convinciate dell'errore madornale che avete intenzione di fare, mediando che?
Rubare un diritto dei lavoratori per dargliene un secondo che, comunque gli spetta?
Penalizzare migliaia di lavoratrici e lavoratori più anziani per favorire i restanti più giovani?
Fare come al solito figli e figliastri?
I lavoratori forestali precari siciliani, tutti, vogliono sia il risarcimento che la stabilizzazione! Sappiatelo!
La regione siciliana saprà come trovare i soldi per fare l'uno e l'altro!
"Vulemmu i soddi e u travagghiu!"
Giuseppe Germanò
lavoratore precario forestale siciliano da 34 anni
Caro amico e collega,la tua disamina in questa lettera è chiara e soprattutto mente in evidenza tutti i dubbi e problematiche riguardo la diatriba tra sindacati, operai e politici. Sono anch'io un operaio forestale precario dal 93 e oggi faccio 101gg.In tutti questi anni si è vissuto con la speranza per un lavoro stabile che ci dia dignità e stabilità ecomica.Mi sono e ci siamo arrangiati noi forestali tutti con altri lavoretti per sfamare le nostre famiglie .E ora dopo più di trenta anni ,grazie all'intervento dell'avvocato Fasano ,finalmente c'è luce in fondo al tunnel. Non è mai troppo tardi,e ben venga che ci diano quello a cui ci spetta (soldi,stabilizzazione) .Operaio forestale da più di trenta ENZO CARUSO distretto 2 Palermo
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