Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale Sifus Confali
Maurizio Grosso
Roma 12-08-2024 - Solo chi non è del mestiere , per dirla alla Checco Zalone, non riesce a comprendere che per frenare gli incendi boschivi e di interfaccia, sono necessarie efficaci ed effienti opere di prevenzione. La prevenzione non si fa illudendo di una possibile assunzione i volontari della protezione civile, ma utilizzando a tempo indeterminato tutti gli operai forestali ed ex saap in organico al.Consorzio di Bonifica per eseguire le opere silvoculturali di salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale secondo le necessità del ciclo biologico della natura. Senza le opere di prevenzione significa che si punta maldestramente solo su politiche di spegnimento e che ovviamente, gli interventi di spegnimento messi in campo da addetti antincendio, protezione civile e vigili del fuoco, si registrano nell'ultima fase della filiera, ossia, mentre divampa il fuoco. Intervenire mentre si bruciamo i boschi significa aver fallito in pieno, a maggior ragione, quando gli incendi vengono spenti con l' acqua salata e i ritardanti chimici contenuti nei mezzi aerei. Nei luoghi in cui è avvenuto lo spegnimento aereo per anni non crescerà vegetazione e si incentiverà la desertificazione. In conclusione, gli 800 incendi in 40 giorni (300 boschivi e 500 da interfaccia) denunciati oggi da RAI 3, qualora cambiassero le politiche agroambientali e di contrasto agli incendi boschivi messe in campo da Bardi, nella direzione della stabilizzazione degli operai forestali ed ex saap, si possono sconfiggere. Se invece, le politiche agroambientali non cambiano nella direzione test'è rappresentatevi, le responsabilità degli incendi vanno addossare al Governo Bardi e a cgil-cisl-uil che non lottano per la stabilizzazione di forestali ed ex saap. Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS
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