14 agosto 2024

A PROPOSITO DI "AVERLE PICCOLE"


di Antonino Lomonaco
LTI di Linguaglossa (CT)

Mi è capitato, casualmente, di vedere il filmato di un' intervista a Tonino Russo, segretario della Flai-Cgil siciliana, in cui si parla dei mezzi antincendio forniti quest'anno alle squadre della forestale, che hanno il gravoso compito di contrapporsi alle fiamme boschive. Sono squadre che, pur con tutti i limiti congeniti o aggiunti, hanno svolto e, ancor di più, continuano a svolgere egregiamente un compito difficile e pericoloso: basta volgere lo sguardo a quel che succede in questi giorni in Grecia o in Spagna. Tonino Russo, in questa intervista, dice che i nuovi mezzi consegnati quest'anno, denominati "Fuso", non siano idonei perchè hanno le ruote “piccole”. Caro Tonino, questi mezzi non è che hanno soltanto le ruote piccole, parafrasando volgarmente (perdonami per questo): non ce l'hanno "piccolo", il fatto è che non ce l'hanno affatto! Non sono "maschi"! Nel senso che questi mezzi non sono di un genere adatto al compito che devono svolgere! Non si tratta solo di ruote: sono troppo lunghi per permettere il passaggio nelle vecchie trazzere di montagna, ma soprattutto non sono mezzi capaci a muoversi nei percorsi fuoristrada, così come il compito degli interventi di antincendio richiederebbe. Caro Tonino sai che ti ho sempre stimato, soprattutto perchè provieni dalle nostre file di operai forestali, ma, prima di dire certe cose, ci dovrebbe essere un vero confronto con gli operai, non un vago sentito dire. Inoltre, è davvero difficile muovere accuse di incompetenza a chi abbia deciso questi acquisti?! Acquisti inutili che mettono in maggiore affanno gli operai, i quali sono già pochi e avanti con gli anni, e che proprio a causa di questi mezzi sono costretti a fare più strada a piedi, prima di riuscire a raggiungere i luoghi interessati dalle fiamme, aumentando in questo modo i rischi a loro carico. D'altro canto è scritto nel libretto di circolazione stesso di questi mezzi che <<La macchina consente l'esecuzione di estinzione incendi in ambito cittadino>>. In ambito cittadino!!!!! Ma scherziamo?!!!!! Eppure questi operai continuano a non permettere i danni e le tragedie che accadono in questi giorni, in contesti orografici e vegetativi analoghi alla Sicilia. Sono una categoria di personale che dovrebbe essere onorato ogni giorno invece che sminuito negli argomenti. Un personale che dimostra ancora di avere gli attributi giusti per svolgere il compito assegnato, al contrario di chi, presidenti di regione, amministratori, direttori vari, ciechi sul sudore e sangue di questi uomini, ha balbettato inesattezze, portando proprio il discredito che ha danneggiato il senso stesso di un grande operato. Fra qualche giorno vi sarà la ricorrenza di una delle prime tragedie che li ha riguardati, mi riferisco alla tragedia di monte Culma a Castiglione di Sicilia, dove morirono, arsi dalle fiamme, il brigadiere Francesco Manitta, il caposquadra Vincenzo Zumbo, l'operaia Giuseppina Manitta e l'operaio Benedetto Mineo. Vorrei ricordare in quest'ambito anche i valorosi piloti di Can 28, Matteo Pozzoli e Roberto Mazzone, caduti due anni fa nelle stesse zone e tutti quanti gli altri colleghi e colleghe che hanno perso la vita, o che si sono infortunati, in questa benedetta-maledetta attività, che vorrebbe porre rimedio alle follie umane di imbecilli criminali. Un abbraccio fraterno a tutti i miei colleghi dell'antincendio boschivo siciliano.  
Antonino Lomonaco



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