Dal sito www.cataniatoday.it
In Italia ci sono in tutto 100 piloti in grado di volare sugli aerei antincendio CL415. Tra loro, altre 3 donne oltre la catanese Moira Cannizzo, che è appena entrata in servizio
Andrea Di Grazia
Giornalista
02 Luglio 2024
Il primo ufficiale Mojra Dajana Cannizzo, catanese 33enne con diverse licenze di volo conseguite negli Stati Uniti dopo il diploma all’istituto tecnico aeronautico Arturo Ferrarin, è la prima donna siciliana a guidare un Canadair. E' entrata recentemente in servizio presso il gruppo volo antincendio del corpo nazionale dei vigili del fuoco, gestito da una società privata che dispone della più grande flotta al mondo di Canadair. L'italia può infatti contare su 19 aeroplani CL415. Si tratta di bimotori turboelica ad ala alta, con 3 ore di autonomia in attacco e 4 totali autonomia missione. Sono progettati per volare a bassa quota ad una velocità non elevata ed hanno una portata di 6 mila litri d’acqua.
In Italia ci sono sei basi per Canadair
Le basi operative, 6 in tutto, si trovano a Genova, Olbia, Napoli, Roma e Lamezia. Tra queste, Genova, Roma e Lamezia Terme sono permanenti, le altre stagionali e legate all'attività estiva. "Dallo scorso giugno - spiega Mojra Dajana Cannizzo - ho iniziato l'attività operativa di spegnimento, dopo aver effettuato a febbraio la fase addestrativa. Era un mio sogno da sempre poter lavorare in questo settore. Il mio impiego principale finora è stato quello di conducente di jet privati per conto di una grossa compagnia internazionale. Passo quindi parecchio tempo lontano da Catania, ma del resto il nostro non è un lavoro in cui è facile restare a casa. A meno che non si sia assegnati a voli di linea".
Non si vola di notte: aerei operativi dall'alba al tramonto
Quello del pilota di Canadair è un mestiere rischioso, ma non senza orari. Ci sono dei turni ben definiti e si viaggia sempre in due, un comandante ed un primo ufficiale, rispettando rigorosamente le Sops (standard operating procedures). "In Italia ci sono in tutto cento piloti, tra cui tre donne oltre me. Io sono l'ultima arrivata, ma spero di poter avere una progressione nei ruoli, in futuro. In volo poniamo sempre la massima attenzione. Non copriamo le ore notturne -prosegue il primo ufficiale - proprio perchè il nostro lavoro si svolge 'a vista': dall'alba al tramonto. Anche le operazioni di carico acqua, oltre che quelle di 'sgancio', sono delicate a causa del fumo, delle condizioni del mare e delle turbolenze". Le richieste di intervento arrivano ad una sala operativa nazionale, che poi le smista alle varie sedi, in base alla vicinanza geografica all'obiettivo. I primi incendi impegnativi si sono già verificati a giugno in Sicilia e Calabria, ma il grosso deve ancora arrivare. Non è un caso che la maggior parte delle sedi si trovi al Sud Italia.
La chiamata, la scheda via mail e la partenza in pista
Come funziona un Canadair CL-415
Il rifornimento avviene planando a pelo d'acqua, riducendo la velocità per riempire i serbatoi attraverso due bocchette di diametro ridotto, larghe circa 10 cm, che permettono di effettuare il pieno in una decina di secondi. Questa operazione in gergo è definita "scoop" e non necessità di alcuna pompa d'aspirazione. E' la stessa velocità dell'aereo ad imprimere la forza sufficiente per completare il carico. Prima del lancio sul fronte di fuoco, un apposito miscelatore inietta nell'acqua una sostanza tensioattiva, detta "foam", che ha la funzione di diminuire la tensione superficiale dell'acqua in modo da renderla più fluida e rendendola capace di sottrarre ossigeno alle fiamme. Una volta che l'acqua viene prelevata nei due serbatoi, un apposito miscelatore inietta in essa una sostanza tensioattiva, il foam, che ha la funzione di diminuire la tensione superficiale dell'acqua in modo da renderla più fluida ed efficace una volta rovesciata sull'incendio
"Noi siamo avvisati telefonicamente durante le ore di reperibilità - aggiunge Mojra Cannizzo - e, successivamente alla conferma d'ingaggio, riceviamo la scheda della missione via mail. Prima questa procedura avveniva via fax, adesso ci sono procedure più agili grazie al miglioramento delle tecnologie. E' sempre un'emozione poter far rientro in pista dopo aver svolto il proprio lavoro al meglio. Spero di poter essere d'esempio, insieme alle mie colleghe, per motivare anche altre donne che magari ambiscono ad ottenere una posizione lavorativa in ambiti che, a lungo, sono stati considerati prettamente maschili".
Fonte: www.cataniatoday.it
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