23 luglio 2024

I SINDACATI: "INACCETTABILE INVIARE UN LAVORATORE 67ENNE A SPEGNERE UN INCENDIO". LE REAZIONI DAL MONDO SINDACALE ALLA TRAGEDIA IN CUI È MORTO MARIO ROTIGNO, OPERATORE DELL'ARIF PROSSIMO ALLA PENSIONE, DECEDUTO DURANTE LO SPEGNIMENTO DI UN INCENDIO

Le squadre della Protezione civile sul posto

Dal sito www.brindisireport.it

21 Luglio 2024
Le reazioni dal mondo sindacale alla tragedia in cui è morto Mario Rotigno, operatore dell'Arif prossimo alla pensione, deceduto durante lo spegnimento di un incendio

I sindacati chiedano si faccia chiarezza sulla morte di Mario Rotiglio ed esprimono sdegno per le tragiche circostanza in cui ha perso la vita un lavoratore di 67 anni, prossimo alla pensione.ù

La Cgil

“Una domanda - afferma il segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, in una nota stampa - sorge spontanea: si può mandare una persona di 67 anni a tagliare tronchi?".

"Mario Rotiglio sarebbe andato in pensione tra non molto e per tutta la sua vita ha svolto il suo lavoro con coraggio e dedizione - prosegue il comunicato -, salvaguardando il patrimonio boschivo della nostra comunità. È un’ingiustizia che un lavoratore così dedito sia stato messo in una situazione tanto pericolosa a un’età così avanzata. Questo non deve mai più accadere".

Il cordoglio della politica: "Il suo sacrificio dovrà essere ricordato"
"Chiediamo che si convochi immediatamente un tavolo per affrontare tutte le problematiche relative alla carenza di organico per i lavoratori impegnati nei servizi Aib. Queste carenze sono spesso alla base degli incidenti mortali sul lavoro. La Cgil è da sempre impegnata nella battaglia per la sicurezza sul lavoro, per evitare che sciagure del genere si ripetano. Non è accettabile che una persona di 67 anni, età avanzata per un lavoro così usurante, sia stata inviata a spegnere un incendio".

La Uila

Sulla vicenda interviene anche Gabriele De Gasperis, Segretario Uila Nazionale: “L’ennesimo incidente mortale, in questo caso di un operaio forestale, aumenta l’inaccettabile contabilità delle vittime sul lavoro e ci riporta alla necessità improrogabile di porre in essere tutte le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Nel manifestare la nostra vicinanza alla famiglia ed ai colleghi, il dolore di questa ennesima morte ci porta a ribadire con ancora più forza le nostre richieste, a partire dal rinnovo del Ccnl di settore, per un impegno sempre più serio nella formazione dei lavoratori e per una sempre più attenta organizzazione del lavoro. In un’Italia vessata dalla siccità e dagli incendi dobbiamo pretendere una reale politica di investimenti nella forestazione a partire dalla sicurezza e per una dotazione di personale adeguata. Il nostro collega è caduto sul lavoro quando mancavano pochi mesi alla sua pensione, ed in questo senso il tema del turn-over, così come del riconoscimento per i lavoratori forestali della disciplina dei lavori disagiati e gravosi, è sempre più centrale per impedire che quello che è accaduto si ripeta".









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