21 giugno 2024

SICILIA, IL GRANDE CALDO E GLI INCENDI. COCINA: “METEO BRUTTO, ATTENZIONE”. PER GLI INCENDI BOSCHIVI, CI SARANNO ALTRI QUINDICI DISTACCAMENTI STAGIONALI CHE COPRIRANNO. LA FORESTALE HA IL CONTINGENTE MOLTO SOTTO ORGANICO, MA, QUEST’ANNO, HA IN PIÙ 119 NUOVI MEZZI ANTINCENDIO, DA 1000 E 4000 LT, GRAZIE A UNA GARA FATTA DALLA PROTEZIONE CIVILE”


Dal sito livesicilia.it

Parla il dirigente. L'allarme nel fine settimana. Le forze in campo.

di Roberto Puglisi - 21 Giugno 2024
Ingegnere Salvo Cocina, capo della Protezione Civile regionale, coordinatore delle truppe che attraverseranno l’estate, per proteggerci dagli incendi, com’è la situazione?
“Finora c’è qualche incendio, ma siamo nella normalità, in condizioni ordinarie. Già da questo fine settimana sono previste temperature molto alte, c’è un meteo davvero brutto. Vedremo. Noi siamo pronti”.

Cioè?
“Siamo attrezzati di più e meglio, con 750 nuovi volontari di Protezione Civile formati secondo le più moderne tecniche. Abbiamo settanta mezzi antincendio in più e possiamo mettere in campo circa trecento squadre in Sicilia”.

Le altre forze? I sindacati dei vigili del fuoco si lamentano.
“I vigili del fuoco hanno un contingente stabile, con qualche criticità in zone scoperte. Ma, grazie a una convenzione pagata dalla Regione, per gli incendi boschivi, ci saranno altri quindici distaccamenti stagionali che copriranno. La forestale ha il contingente molto sotto organico, ma, quest’anno, ha in più 119 nuovi mezzi antincendio, da 1000 e 4000 lt, grazie a una gara fatta dalla Protezione Civile”.

Siamo in una situazione di maggiore sicurezza rispetto all’anno scorso? Questo sta dicendo?
“Siamo più attrezzati, come dicevo. Questo è, appunto, il massimo che si può fare oggi per affrontare le emergenze ordinarie e quelle straordinarie, fino a un certo punto”.

Fino a che punto?
“Tra il 25 e il 26 luglio del 2023 ci furono più di cinquecento focolai piccoli, grandi e grandissimi in tutta la Sicilia. Se la situazione diventa apocalittica, com’è stata, non c’è molto da fare. Il clima è cambiato, in caso di eventi estremi, per temperature e vento, tutti i sistemi attaccati con azioni dolose sono destinati a saltare”.

Cosa si può fare, dunque?
“Noi con la forestale abbiamo intensificato il pattugliamento dei volontari per la prevenzione, le prefetture e le questure hanno intensificato i controlli specie nei giorni di allerta rossa. I sindaci hanno emanato le ordinanze per la pulizia dei terreni e le fasce tagliafuoco. Ma, l’anno scorso, il fuoco ha scavalcato l’autostrada, da una corsia all’altra. Non so se mi spiego”.

C’è stato l’incendio della discarica di Bellolampo, di recente.
“Contenuto, grazie al pronto intervento di RAP e dei vigili del fuoco e, molto verosimilmente, doloso”.

Chi è che dà alle fiamme il territorio?
“C’è il piromane che è un malato o un disturbato. C’è l’incendiario che agisce per interessi criminali; poi ci sono i contrasti tra pastorizia e agricoltura. Ci sono poi molte cause colpose; molti focolai che sfuggono di mano in caso di forte vento. Facciamo attenzione. La prevenzione a 360 gradi, la vigilanza sul territorio, l’azione civica dei cittadini sono gli alleati più importanti”.




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