Dalla pagina Facebook
dal già Commissario Superiore
del Corpo Forestale della Regione Siciliana
Enzo Crimi
(1^ parte)
31 Maggio 2024
Studio tecnico, redazione e ricerche bibliografiche a cura di Enzo Crimi – già Commissario Superiore del Corpo Forestale della Regione Siciliana, saggista, divulgatore ambientale e naturalista, esperto di problematiche del territorio.
Il mio primo pensiero in questo elaborato è per tutti coloro che sono caduti nello spegnimento incendi e sono vicini a Dio e anche per le loro famiglie.
Ogni anno nell'UE si verificano oltre 60. 000 incendi boschivi, che bruciano in media mezzo milione di ettari e provocano vittime umane e perdite economiche stimate in circa 2 miliardi di euro. Ancora una volta ci stiamo avviando verso la stagione estiva e con essa arriva il disastroso fenomeno degli incendi, ed ecco che immediatamente emerge ancora una volta la fragilità e lo stato di abbandono ed incuria in cui versa il territorio siciliano. Secondo quanto emerge dal Rapporto Preliminare sugli incendi boschivi in Europa pubblicato il 10 aprile 2024 e curato dal JRC - Joint Research Centre-EU o Centro Comune di Ricerca - Dipartimento della Commissione Europea (da adesso in avanti identificato come JRC), su scala globale lo scorso 2023 è stato caratterizzato da incendi senza precedenti in molte regioni del mondo, ed in particolare nell’Unione Europea è andato in fiamme un’area pari a oltre mezzo milione (504.002) di ha. Nel 2024, ammonisce il JRC, siccità e temperature elevate potrebbero favorire e potenziare l’innesco e la diffusione degli incendi che già si stanno nuovamente registrando in molte aree del mondo. In questi primi mesi del 2024 si sono già verificati quasi il doppio del numero medio di incendi di questo periodo dello scorso anno, insomma, il 2024 non è incoraggiante per quanto riguarda gli incendi. Infatti, siccità e temperature elevate potrebbero favorire l’innesco e la diffusione degli incendi che già si stanno nuovamente registrando in molte aree del mondo. Il Copernicus Climate Change Service (da adesso in avanti identificato come C3S) ha emanato l’ultimo bollettino in cui si evidenzia che marzo è stato il decimo mese di fila che si classifica come il più caldo mai registrato con 1,68 °C al di sopra della temperatura. In Europa alla metà di marzo si è già registrato un numero elevato di incendi che ammonta a 1.227 che é superiore alla media di 645 per questo periodo dell’anno nell’UE, soprattutto nelle catene montuose delle zone settentrionali della penisola iberica, sebbene non abbiano avuto un impatto notevole in termini di aree bruciate. Nel corso del 2024, ammonisce il JRC, siccità e temperature elevate potrebbero favorire e potenziare l’innesco e la diffusione degli incendi che già si stanno nuovamente registrando in molte aree del mondo.
La fonte dei dati che andremo ad analizzare più avanti in questo elaborato e che riguardano gli incendi degli ultimi 10 anni, non è stata attinta da Istituzioni regionali o statali, ma è stata ricavata dalle Relazioni tecniche annuali del JRC, che fornisce conoscenze ed elementi scientifici indipendenti, sulla base dei dati mappati, registrati e sviluppati dall’EFFIS - European Forest Fire Information Sistem o meglio Sistema Europeo di Informazione sugli Incendi, (da adesso in avanti identificato come EFFIS) e dal Sistema mondiale di informazione sugli incendi (GWIS), che descrive le condizioni in cui si sono sviluppati gli incendi boschivi e il loro impatto sul territorio paneuropeo, con un’enfasi sulla situazione nell’UE. Il sistema informativo EFFIS sugli incendi che interessano il continente europeo, é diventato operativo nel 2000 ed è sostenuto dal lavoro di ricerca svolto presso il JRC, supportato da altri servizi della Commissione europea e con i dati ufficiali forniti dai Paesi europei contributori ( Per l’Italia sino alla fine del 2016, informazioni prodotte dal Corpo Forestale dello Stato). Istituito dalla Commissione Europea (CE) in collaborazione con le amministrazioni nazionali dei vigili del fuoco e da una rete di specialisti dei paesi del cosiddetto gruppo di esperti sugli incendi forestali, EFFIS ha lo scopo di armonizzare nell'UE e nei paesi limitrofi, le informazioni aggiornate e affidabili relative alla protezione delle foreste contro gli incendi che interessano l’Europa e il Mediterraneo. Il sistema fornisce un monitoraggio continuo della situazione riguardo gli incendi boschivi, la mappatura delle aree bruciate su scala europea e invia regolarmente aggiornamenti dei servizi alla CE durante la principale stagione degli incendi. L’insieme di notizie basate su informazioni provate e ricevute dalle autorità italiane sul tema specifico degli incendi boschivi, vengono utilizzati per sostenere le politiche dell'Unione Europea, in modo da avere un impatto positivo sulla società. Nel tempo EFFIS si è sviluppato ed è in continua espansione, i moduli originali di previsione del pericolo di incendio e valutazione dei danni sono stati migliorati e sono stati accresciuti con moduli aggiuntivi. Dall'anno 2015 EFFIS fa parte del programma Copernicus dell'UE, che é la componente di osservazione della Terra del programma spaziale dell'Unione Europea che guarda al nostro pianeta e al suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Nell'ambito del Servizio di Gestione delle Emergenze (EMS), “Copernicus” è il programma che utilizza enormi quantità di dati globali provenienti da satelliti e da sistemi di misurazione terrestri, aerei e marittimi e offre servizi di informazione che attingono dall'osservazione della Terra satellitare e dai dati in situ (non spaziali) e aiutano i prestatori di servizi, le autorità pubbliche e altre organizzazioni internazionali a migliorare la qualità della vita dei cittadini europei. I servizi di informazione forniti sono accessibili agli utenti del programma in modo libero e gratuito.
Appare utile avvertire chi legge questo scritto e per come messo in chiaro da JRC nei suoi rapporti di mappatura e divulgazione, che i dati riportati nei propri reports incendi “non riflettono necessariamente la posizione o l’opinione della Commissione europea, né alcun soggetto che agisca in tal senso per conto della Commissione è responsabile dell'uso che potrebbe essere fatto di questi dati”. Per la redazione del presente elaborato che state per leggere, noi abbiamo acquisito e sintetizzato alcuni dati ufficiali di JRC e altri ancora fornitici dalla letteratura settoriale e competenza personale proveniente dalla decennale attività professionale. Inoltre, come confermato da JRC, ci sembra opportuno ricordare che i dati acquisiti, per certi versi sono sicuramente da considerare orientativi perché in difetto in quanto, il modulo di rilevamento delle aree percorse dal fuoco di EFFIS sopra indicato, utilizza le immagini satellitari cosiddette “MODIS” che hanno una risoluzione spaziale al suolo di circa 250 metri. Tali parametri di riferimento che quantificano il grado di dettaglio delle immagini, consentono solo la mappatura degli incendi di grandi superfici che hanno un'estensione di almeno ha. 30 o anche più, mentre restano fuori dal monitoraggio le superfici minori che spesso sono consistenti, in particolare nel territorio italiano. Questa aporìa, non dovuta certo ad una leggerezza culturale e del sapere scientifico, sembra piuttosto trattarsi di una debolezza strategica tecnologica che purtroppo, si ripercuote nell’analisi dei dati riguardo gli incendi come numero, estensione delle superfici e definizione tipologica del soprassuolo percorso da incendi. Tale condizione rende complicata un’armonizzazione e uniformità reale, tra i sistemi di rilevamento europei da un lato e la redazione e segnalazione degli Enti preposti italiani dall’altro lato. Per gli addetti ai lavori, risalta subito una catalogazione squilibrata e ampiamente al disotto della realtà quantitativa nei reports europei, mentre nella effettività nazionale riportata anche negli inventari forestali o codificati dalle Istituzioni competenti, i terreni percorsi dagli incendi sono molto più estesi e conseguentemente i danni causati dal fuoco maggiori. Ad ogni modo, la consapevolezza di tale anomalìa è affermata dalle Istituzioni Europee, tanto che riconoscono che i terreni percorsi da incendi mappati da EFFIS corrispondono realmente, in media dal 75% all'80% circa dell'area totale bruciata ogni anno (fonte JRC), dunque ai sottoelencati dati, statisticamente vanno aggiunte le percentuali appena riportate sopra. Per completezza d’informazione, questa metodologia è stata migliorata nel 2018 attraverso l'uso delle immagini Sentinel 2, a 20 metri risoluzione spaziale, che ha consentito la mappatura degli incendi di circa 5 ha o più. Dunque, nel 2023 sono stati mappati anche gli incendi di dimensioni inferiori a 30 ha. Tuttavia, come dichiarato da JRC confrontando i dati più recenti con quelli record storici degli anni precedenti, è stato utilizzato un filtro applicato escludendo gli incendi inferiori a 30 ha, al fine di effettuare confronti coerenti. Pertanto, sono stati mappati incendi di grandi superfici che hanno un'estensione di almeno Ha. 30, mentre come per gli anni scorsi, restano fuori dal monitoraggio le superfici minori che spesso sono consistenti, in particolare nel territorio italiano, ai quali, come sopra scritto, per ottenere dati verosimili può sommarsi un ulteriore 20 – 25%.
INCENDI IN ITALIA E SICILIA NEL PERIODO 2014 - 2023.
Nel 2014 in tutto il Paese ci sono stati 3.257 incendi boschivi che hanno bruciato un'area totale di 36.125 ha, di cui 17.320 boscati. La Sicilia è stata investita dal grande caldo africano ed è cresciuto anche il fenomeno incendi, infatti, si sono verificati 938 incendi boschivi che hanno percorso una superficie complessiva di 20.555 ha, di cui 9.079 boscati.
Nel 2015 sull’intero territorio nazionale si sono verificati 5.442 incendi boschivi che hanno percorso una superficie complessiva di 41.511 ha, di cui 25.867 boscati e 15.644 non boscati. Rispetto al periodo 2000-2014 sono risultati inferiori alla media sia il numero di incendi (-18%) che le superfici totali percorse dal fuoco (-46%); le superfici boscate interessate rappresentano il 62% del totale dell’anno, rispetto al 48% della media di ripartizione nel lungo periodo. Questa diminuzione degli incendi, secondo gli esperti è segno di una buona efficienza complessiva nelle azioni di contrasto, lotta attiva e contenimento da parte della macchina organizzativa, nelle sue componenti terrestre e aerea, nonché delle azioni di prevenzione e repressione svolte a livello investigativo contro gli autori del reato di incendio boschivo, ai sensi dell’art.432bis del codice penale. In Sicilia, si sono verificati 831 incendi che hanno percorso una superficie complessiva di 6.777 ha, di cui 2.301 di superficie forestale boscata ed ha 16.373 di superficie non boscata, dunque, una diminuzione degli incendi rispetto all’anno precedente.
Dal 1° gennaio a fine novembre 2016, su scala nazionale, si sono verificati circa 4.793 incendi che hanno interessato una superficie complessiva di ha 47.926 circa, dei quali Ha.21.444 boscati, tale aumento in rapporto al 2015, viene associato a fenomeni climatici particolari. A fronte di tale situazione si sono registrati profondi mutamenti nel tessuto sociale ed economico del Paese che saranno oggetto di riflessione e scambio d'idee tra esperti del mondo accademico, tecnici, politici ed amministratori. Sul territorio siciliano si è registrato un accrescimento, infatti, sono verificati 1014 incendi che hanno percorso una superficie complessiva di 27.728 ha, di cui 11.355 di superficie forestale boscata ed ha 16.373 di superficie non boscata.
Il 2017 è stato un anno da record in tutta Europa dove sono andati distrutti dagli incendi 988.427 ha di superficie e la Sicilia è stata la regione italiana con la superficie bruciata più estesa: 39.481ha totali di cui Ha.19.171 di superficie boscata e circa n°1.222 incendi. Anche a livello nazionale la campagna antincendio non è stata incoraggiante, i dati definitivi hanno registrato un trend negativo di grande rilevanza nell’aumento degli incendi boschivi che sono stati circa n° 7.855, un dato importante che necessita di particolare attenzione, infatti, sull'intero territorio nazionale sono andati distrutti circa 161.987 ha di superficie, dei quali Ha. 113.567 boscata.
Nel 2018, grazie alle abbondanti piogge e alle temperature più basse, si è avuto un calo drastico dei terreni percorsi da incendi boschivi del 90% rispetto al 2017 che è stato invece un anno terribile. Infatti, gli incendi sono scesi a n°3.220 che hanno percorso ha.19.481, dei quali Ha. 8.805 boscati. Anche sul territorio siciliano nel 2018, si è avuto un calo drastico dei terreni percorsi da incendi boschivi, infatti, sono stati accertati n° 522 incendi e una superficie percorsa dal fuoco è stata Ha. 10.928, dei quali Ha.3.971 boscati.
L’analisi della campagna antincendio in Italia del 2019, a causa delle alte temperature si è chiusa con un energico incremento dei terreni boscati percorsi da incendi di circa il triplo rispetto al 2018 che è stato invece un anno modesto riguardo gli incendi boschivi. Infatti, nel 2019 gli incendi boschivi sono saliti a n°4.351 che hanno percorso Ha.36.034, dei quali Ha.17.716,9 boscati. Sul territorio siciliano la superficie interessata dagli incendi nel 2019 é stata di Ha. 13.394 dei quali 4.797 ha. boscati, gli incendi sono stati n°830.
Anche nel 2020 gli incendi a livello nazionale hanno fatto un grande balzo avanti rispetto agli anni precedenti. Il territorio della nostra penisola ha subìto circa 4.865 incendi per una superficie di circa 55.656,5 ha, dei quali ha. 31.060,3 boscati. Il maggior numero di incendi in Italia si è verificato in Sardegna, seguita da Campania, Calabria e Sicilia dove c’è stata un’impennata del numero degli incendi con il 56% in più rispetto al 2019 e anche della superficie boschiva bruciata. Infatti, nel 2020 gli incendi nella nostra isola sono stati n° 885 ed hanno mandato in fumo 23.459 ha di verde dei quali ha.11.644 boscati. Circa il 25% delle zone divorate dal fuoco in Europa si trovava all’interno dei siti Natura 2000, le aree di biodiversità dell’UE.
Nel corso della campagna antincendio 2021, è emerso che l’Italia ha centrato un nuovo record negativo, infatti, luglio 2021 é stato il mese più caldo di sempre in Europa e l’Italia è stata la prima per incendi dei terreni boscati. Nel 2021, dopo la Turchia, l’Italia è stata il Paese più colpito dagli incendi in termini di area bruciata, e registrato il maggior numero di incendi. Il totale bruciato un'area di 159.537 ha interessati da 1.422 incendi, era il più alto registrato in oltre un decennio. Il 90% dei danni si sono verificati nei mesi di luglio e agosto, con un costo per il nostro paese di oltre un miliardo di euro tra costi relativi al personale regolare e straordinario, costi di manutenzione e usura dei mezzi di terra e dei velivoli, quelli sostenuti per il ripristino della compagine boschiva, danni causati dalla diminuzione della produzione di prodotti del sottobosco. Una tragedia che ha interessato in modo particolare tre Regioni: Calabria e Sardegna, tuttavia, più di tutte è la Sicilia ad aver sofferto delle ferite più profonde, con n° 941 incendi e oltre 55.921 ha di verde bruciati, dei quali Ha.22.899 boscati.
Il 2022 è stato il 2° peggiore anno per gli incendi di sempre nell’Unione Europea, infatti, é andata bruciata complessivamente una superficie di 837.212 ha e i danni causati dagli incendi, hanno superato quelli del 2021 e sono inferiori solo a quelli del 2017. Circa 365.308 ha sono state mappate all'interno dei siti protetti della rete Natura 2000 che hanno subìto n° 3324 incendi. Anche per numero di incendi il 2022 è stato un anno eccezionale: dal rapporto preliminare del Sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) che precede la relazione annuale finale di ottobre 2023, gli incendi sono stati oltre 2000 mila. Mentre l’Italia ha perso 68.510 ha di superficie, della quale circa 14.000 boscata a causa di 1.426 incendi, la Spagna è stata la più colpita dagli incendi e tra i 5 Paesi europei più colpiti ci sono anche Romania, Portogallo, Bosnia-Erzegovina e Francia. In Sicilia, si sono verificati 1061 incendi che hanno percorso una superficie complessiva di 24.621 ha, di cui 8.822 di superficie forestale boscata, Palermo è stata la provincia che ha subìto un numero più elevato di incendi (290).
Per la Commissione Europea, la stagione estiva 2023 è stata una tra le peggiori degli incendi a livello Europeo, infatti, soprattutto nelle regioni Mediterranee, alla fine del 2023 l’estensione dell’area bruciata mappata dall’EFFIS avrebbe raggiunto i 504.002 ha, inferiore solo al 2017 (988.427 ha), 2022 (837.212 ha) e 2007 (588.388 ha), i tre anni peggiori di questo secolo. Il 2023 è stato l’anno dei grandi incendi che stanno interessando sempre più spesso aree che in passato non erano considerate regioni a rischio di incendi. Riguardo l’Italia, il 2023 è stato peggiore del 2022 in quanto il nostro e si è rivelato il secondo più grande paese europeo colpito in termini di superficie bruciata (dopo Grecia), sebbene il totale fosse ancora ben al di sotto del anno estremo del 2021. Come negli ultimi anni, l’attività degli incendi nel 2023 è ripresa presto, con picchi nel numero di incendi e aree bruciate già a fine marzo, per proseguire fino alla fine dell’anno, quando l'area totale bruciata era pari a ha.107.231 per 1.378 incendi. Dall’analisi dei risultati nazionali, risultano quasi 22.000 ha di superficie nazionale percorsa da incendi inclusi all’interno delle aree protette terrestri, di cui circa il 24% appartenenti ad ecosistemi forestali. La maggior parte della perdita di superfici proveniva dagli incendi avvenuti in Sicilia, anche se l'incendio più grande dell'anno (oltre 3.000 ha) è stato a Reggio Calabria. Ha 30.680 del totale si sono verificati nei siti Natura2000, corrispondente al 29% del totale e allo 0,419% del territorio globale Natura2000 in Italia. Nel 2023, identificato come “stagione degli incendi boschivi” a scala nazionale, la Sicilia, risulta la Regione con la maggior superficie percorsa da incendi sia come area totale con 57.533 ha divorati dalle fiamme, che come area a copertura esclusivamente forestale con 11.506 ha. In considerazione che la superficie bruciata è più del doppio rispetto a tutte le altre regioni italiane messe insieme, si tratta di dati allarmanti ripresi dalla pubblicazione “Entità degli incendi boschivi e non boschivi” redatta dall’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente), su dati forniti dal Corpo Forestale Regione Siciliana, che analizza il fenomeno degli incendi boschivi come principale fattore di impatto sul patrimonio forestale regionale, ma anche per effettuare valutazioni riguardanti le azioni di tutela e prevenzione da intraprendere. Come capolista di questa triste classifica è la provincia di Palermo, che con 3.174 ha da sola rappresenta circa un terzo del totale nazionale delle superfici forestali percorse da incendio, poi seguono Messina (1.066 ha), Siracusa (995 ha), Enna (511 ha), Trapani (461 ha), Catania (400 ha), Caltanissetta (336 ha) e infine Agrigento (229 ha).
Quella del 2023 è stata una campagna antincendio caratterizzata dal concomitante fenomeno della siccità considerata la peggiore degli ultimi 500 anni e da ondate di calore estivo che hanno colpito l’Italia e tutto il continente europeo. Anche nel Nord Italia, in zone che tradizionalmente non risultano particolarmente coinvolte dal fenomeno degli incendi boschivi durante la stagione estiva, si sono verificati importanti incendi che hanno messo a dura prova il sistema di protezione. Tuttavia, il maggior numero di richieste antincendio è partito da Sicilia e Calabria, che insieme hanno rappresentato circa il 50% del totale nazionale. Nel complesso, il 2023 ha mostrato un aumento degli effetti delle alte temperature e delle condizioni critiche di pericolo di incendi nell’UE, che ha portato ad incendi senza precedenti in Italia come alcuni dei paesi mediterranei dell’UE. La sola provincia di Palermo rappresenta circa 1/3 del totale nazionale delle superfici forestali percorse da incendio durante la Stagione Incendi 2023 (JRC).
Nell’ultimo decennio, a causa degli incendi, sono andati distrutti in Italia oltre 700.000 mila ha di bosco e terre naturali che rappresentano poco più del 6% dell'intera superficie boscata nazionale, questo dovuto alla disattenzione, all'imprudenza e soprattutto al dolo. Purtroppo, é risaputo che tale perdita non viene idoneamente rimpiazzata dalla rinnovazione naturale né attraverso il rimboschimento artificiale. Secondo alcune stime dell’EFFIS, ogni anno sono oltre 45.000 gli incendi boschivi di grandi dimensioni che si verificano in Europa, interessando oltre mezzo milione di ettari tra foreste e altre terre boscate e naturali. Gli incendi boschivi diventano critici nella regione del Mediterraneo quando si concentrano prevalentemente nei mesi di luglio e agosto, con una coda rilevante a settembre. Le condizioni di elevato pericolo di incendio sono sempre le solite, ovvero, terreno asciutto, bassa umidità e forti venti che facilitano l’accensione degli incendi e la loro propagazione portando a eventi di incendio potenzialmente critici, a volte definiti mega incendi catastrofici. Il sistema fornisce informazioni aggiornate sull’evoluzione degli incendi boschivi che in qualche misura sono oggi collegati alla persistente siccità in Europa. Sia la siccità che le ondate di calore estive sono favorite dai cambiamenti climatici in corso, causati dalle deleterie emissioni in atmosfera che stanno giocando un ruolo sempre maggiore nel determinare i regimi degli incendi insieme con le attività umane, dunque, possiamo associare a questo fenomeno l’aumento della gravità degli incendi di questi ultimi anni. Gli effetti dei cambiamenti climatici diventano più evidenti di anno in anno, una tendenza chiaramente visibile mostra livelli più elevati di pericolo, stagioni degli incendi più lunghe e intensi mega incendi a rapida diffusione, che sono difficili da domare con i mezzi tradizionali. L’intensità di combustione di questi incendi ostacola anche l’efficacia delle tradizionali tecniche di lotta aerea, che non riescono tenerli sotto controllo finché le condizioni di pericolo incendio non migliorino, consentendo l’intervento delle squadre antincendio a terra.
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