21 giugno 2024

ANDREINA ALBANO: IO HO PERSO MIO PADRE CHE NON MERITA DI ESSERE DIMENTICATO. ANCORA UNA VOLTA, LA SICILIA SI RITROVA INERME DI FRONTE ALLA MINACCIA DEGLI INCENDI ESTIVI. LE PROPOSTE AVANZATE SONO CHIARE: DALL'ASSUNZIONE IMMEDIATA DI FORESTALI, PAGATI FIN DA SUBITO, E NON IN ESTATE GIÀ INIZIATA, QUANDO SAREBBE ORMAI TROPPO TARDI, VEDETTE PRESIDIATE FIN DALLA PRIMAVERA, ECC.


di Andreina Albano

L'inerzia delle istituzioni.
La Sicilia brucia ancora, serve un'azione immediata
Ancora una volta, la Sicilia si ritrova inerme di fronte alla minaccia degli incendi estivi. Le promesse di un intervento tempestivo da parte della Regione, con l'avvio anticipato dei servizi anti-incendio e la realizzazione di viali parafuoco, si sono rivelate vane.
Gli alberi bruciati dello scorso anno ancora campeggiano sul territorio, insieme a sterpaglie incontrollate, a testimonianza di una preoccupante mancanza di prevenzione. I cittadini, già provati dal trauma del 2023, si sentono nuovamente abbandonati dalle istituzioni.
Le vittime degli incendi e i loro familiari sono stati lasciati soli, senza neanche un supporto psicologico o un ricordo commemorativo. Le loro case, distrutte dalle fiamme, non hanno visto neanche un centesimo di risarcimento, alimentando il senso di ingiustizia e frustrazione.
È inaccettabile che la Regione e lo Stato si lavino le mani dalle proprie responsabilità. Non possiamo più tollerare parole vuote e promesse irrealizzabili. Serve un'azione concreta e immediata per scongiurare il ripetersi dell'inferno dello scorso anno.

Le proposte avanzate sono chiare:

* Assunzione immediata di forestali, pagati fin da subito, e non in estate già iniziata, quando sarebbe ormai troppo tardi.
* Implementazione di un piano di prevenzione efficace, che includa controlli serrati su terreni pubblici e privati, la pulizia delle aree comunali e la possibilità di conferire gratuitamente i rifiuti agricoli.Cosi da ridurre al minimo il rischio fuochi non più controllati
* Utilizzo di elicotteri per il pattugliamento e l'intervento anche notturno, come già avviene in altri paesi.
* Vedette presidiate fin dalla primavera.
Siamo stanchi delle parole e delle promesse, vogliamo i fatti.
Io non voglio vedere bruciare più un filo d'erba nella mia terra, ne veder andare in fumo anni di sacrifici e soldi e soprattutto non voglio vedere morire altre persone.
Io ho perso mio padre, ma c'è chi ha perso una figlia, una madre....
Com'è successo a noi, può succedere a chiunque quest'anno.
Dobbiamo unirci tutti ed affrontare la realtà.
Lo stato ci ha dimenticato.
Non possiamo permettere che la Sicilia bruci ancora. Dobbiamo unirci e far sentire la nostra voce, affinché le istituzioni assumano finalmente le proprie responsabilità e tutelino il territorio e i suoi cittadini.
Insieme possiamo fermare questo incubo.



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