Dal sito www.thehour.info
Meno male che in Sicilia per cercare di tutelare l’ambiente c’è ancora chi utilizza il buon senso
01 Maggio 2024
“Incominciando a realizzare i viali parafuoco alle porte di maggio è impossibile mettere in sicurezza i nostri boschi. Inoltre i lavori silvocolturali non sono solo i viali parafuoco, ma ben altro e debbono essere eseguiti durante tutto l’arco dell’anno!”. Lo scrive su Facebook Michele Salvatore Lonzi, già comandante del Corpo Forestale della Regione siciliana. Noi siamo perfettamente d’accordo con Lonzi. Chi scrive, in tempi non sospetti, e precisamente alla fine del 2021, dopo aver visto andare in cenere oltre 80 mila ettari di verde della Sicilia a causa degli incendi boschivi, lanciò una proposta: assumere in pianta stabile almeno 30 mila operai forestali per farli lavorare 365 giorni all’anno a tutela dei boschi e anche per effettuare i lavori di regimazione dei corsi d’acqua. Le assunzioni avrebbero dovuto essere effettuate dalla Regione siciliana. Solo che la politica non era e non è interessata alla tutela dei boschi e, in generale, del verde e dell’ambiente. Così nel 2022, sempre in Sicilia, sono andati in fumo, sempre a causa degli incendi boschivi, poco meno di 70 mila ettari di superficie (dati Ispra, come potete leggere qui). Lo scorso anno gli ettari inceneriti dal fuoco sono stati circa 51 mila: boschi e anche fondi agricoli (come potete leggere qui). La Sicilia, negli ultimi tre anni, è stata, in assoluto, la regione italiana che ha subito più incendi di aree verdi.
Se con 20 gradi e senza vento di Scirocco in Sicilia ci sono stati già grandi incendi di aree verdi che succederà quando le temperature arriveranno a 40 gradi e forse più, magari in presenza di sciroccate?
E’ evidente che, nella nostra Isola, negli ultimi tre anni, la prevenzione degli incendi delle aree boschive e, in generale, delle aree verdi è stata fallimentare. Un altro errore gravissimo commesso quest’anno è l’avvio della stagione di prevenzione degli incendi boschivi il 15 Maggio. I lavori di prevenzione degli incendi boschivi vanno eseguiti tutto l’anno come sottolinea Michele Salvatore Lonzi e come scriviamo noi. E infatti, in questi giorni, sono andate a fuoco aree verdi nel Palermitano, nell’Agrigentino, nel Ragusano e in altre parti della nostra Isola. Un segnale bruttissimo, perché tali incendi – di probabile origine dolosa – si sono verificati con temperature di 20-24 gradi e in assenza di vento di Scirocco. Se lo scenario è questo che succederà quando, tra qualche mese, le temperature arriveranno a 40 gradi e oltre, magari con il vento di Scirocco?
Come aiutare concretamente gli allevatori siciliani
Nel post dell’ex comandante del Corpo Forestale della Regione siciliana leggiamo una proposta interessante: “Quest’anno molti allevatori rischiano di dovere svendere mandrie e greggi per l’impossibilita di foraggiare i propri animali. Proporrei ai funzionari del Servizio Ufficio del territorio di dare la possibilità agli allevatori limitrofi o del territorio circostante che ne avessero bisogno, di imballare le erbe rimosse dai viali parafuoco. Tra l’altro, aggiungo, sarebbe fieno di ottima qualità più che bio. Ecco un servizio per il territorio, un segno di vicinanza concreta al territorio, un modo per non sprecare ciò che oggi sarebbe un aiuto concreto. La parte burocratica si supera facilmente , basta volerlo”. Ci auguriamo che gli uffici regionali si attivino subito per mettere in atto una proposta di buon senso.
Fonte: www.thehour.info
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