06 aprile 2024

ALLARME INCENDI, MUSUMECI: "CARENZA MEZZI E VOLONTARI". LE CRITICITÀ ATTESE NEL MERIDIONE MUSUMECI HA SPIEGATO CHE, IN BASE ALLE PREVISIONI, MOLTO PROBABILMENTE NEI PROSSIMI MESI “LE CONDIZIONI FAVORIRANNO GLI EVENTI INCENDIARI SU TUTTO IL TERRITORIO”

(Fonte foto: profilo Facebook Nello Musumeci)

Dal sito www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

5 Aprile 2024
Intervistato da Il Messaggero a margine della riunione della task force, il ministro per la Protezione civile ha indicato dove bisogna intervenire per migliorare

Il problema incendi in Italia è storico, ma sta peggiorando negli ultimi anni. Come riporta Il Messaggero, nel 2023 tra il 15 giugno e il 15 settembre sono bruciati quasi 75mila ettari. L’85% della superficie arsa è stata concentrata in Sicilia e Calabria, mentre il 48% era collocato in aree naturali protette. Il dato storico dal 2009 al 2021 racconta di 5.298 incendi e 723.924 ettari bruciati. Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, ha riunito la task force nazionale anti-incendi, cui ha partecipato anche il Capo Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Musumeci ha dichiarato che “è necessario invertire la tendenza”: serve una buona prevenzione, con il pieno coinvolgimento dei Comuni e dei cittadini.

Le criticità del nostro sistema
Parte delle criticità è riferita ai mezzi a disposizione: “Purtroppo paghiamo una grave carenza ereditata dai decenni passati: la flotta dei Canadair è ridotta a poche unità”, avvisa il ministro, intervistato dal Messaggero. Carenze anche negli elicotteri, ma soprattutto negli uomini: “Al Sud mancano i distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari, che invece pullulano al Nord”. Una mano importante può invece arrivare dalla tecnologia e soprattutto dalla cultura della prevenzione, definita “indispensabile” da Musumeci. “Un’azione immediata può preservare interi boschi”, tanto più che il 90% dei roghi è innescato dall’uomo.

Le criticità attese nel meridione
Musumeci ha spiegato che, in base alle previsioni, molto probabilmente nei prossimi mesi “le condizioni favoriranno gli eventi incendiari su tutto il territorio”. Particolarmente esposto sarà il Meridione, a causa di alte temperature e lunghi periodi siccitosi. Oltretutto da settembre 2023 a febbraio 2024 ci sono stati marcati deficit idrici – “in pratica è piovuto il 30% in meno”, ha spiegato il ministro. “La Sicilia è stata colpita da un’elevata siccità, con anomalie negative del 50%, mentre la scarsità di neve sull’Appennino potrebbe avere ricadute sui territori del Centro”.

red/gp

(Fonte: Il Messaggero)





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