di Michele Mogavero
Non ci fa fare salti di gioia questa ipotetica bozza di riforma, però che la si approvi al più presto in modo che si vedono i benefici sin dal 2024.
In questa discussione vogliamo mettere anche noi una parola affinchè con le stesse risorse previsti per i tre contingenti di 128, 156 e 178 si possono ancora aumentare di quattro/cinque o più giornate lavorative agli operai. Però ci deve essere la condizione di congelare il 25% di nuovi assunzioni previsti nel triennio. Non casca sicuramente il mondo se i nuovi ingressi o ripescati, alcuni anche in procinto di andare in pensione vengono al momento fermati.
E' da decenni che si parla di riforma e soprattutto di nuovi assunzioni. Senza le nuovi assunzioni la forestale ha continuato lo stesso ad esistere.
Quindi cosa vogliamo dire con questo?
Che la forestale per i prossimi tre anni può continuare ad esistere anche senza i nuovi ingressi. Ma con i risparmi delle nuove assunzioni, "il 25% del numero delle cancellazioni dall’elenco speciale di cui all’articolo 45-ter della legge regionale 6 aprile 1996, n.16, intervenute nell’anno".
Questo si evince dalla bozza di riforma presentata il 2 gennaio 2024 ai Sindacati.
In sintesi, senza mettere altre risorse aggiuntive nella bozza abbiamo aumentato anche se di poco le giornate ai tre contingenti. Quindi ai futuri 128isti, 156isti e 178isti, da come si evince dal ddl, devono essere aggiunti le giornate del 25% che erano previste per le nuovi assunzioni. Non sarà facile perchè si alzeranno le barricate, soprattutto quando si toccheranno le 180 giornate che il governo volutamente non ha voluto che si raggiungessero. Ed è proprio quì che sta l'inghippo. Non credete alla favole che non ci sono fondi, perchè gli asini volavano molti anni fà.
Le 180 giornate purtroppo fanno scatenare l'orticaria, invece non deve essere così, perchè la riforma del settore forestale (manutenzione e antincendio) ad un passo dalla sua approvazione, una "svolta" non soltanto occupazionale, deve guardare ai precari storici e solo dopo aprire ai nuovi ingressi.
Bisogna solo ascoltare il grido dei lavoratori, che solo i sordi non vogliono sentire.
Speriamo che nei tanti incontri organizzati dai sindacati confederali in giro per la Sicilia, si valuti questa modifica. Volere è potere!
Le 180 giornate non devono essere viste come un problema, ma è un segnale per ridare dignità nell'immediato. Sappiamo tutti che con 180 giornate potrebbe scattare, per chi lo vuole, la stabilizzazione, ma non da subito, dall'anno successivo. Lo dice il contratto!
E' facoltativo perchè si può sempre rinunciare al passaggio al contingente dei LTI. Tanti hanno già rinunciato e altri ancora rinunceranno.
Quindi di cosa stiamo parlando?
Dopo 40 anni sarebbe una svolta epocale: si restituirebbe la dignità. La dignità del lavoro e del lavoratore. Il resto è solo fuffa!
Il precariato non si sconfigge creando altri precari, ma stabilizzando prima quelli che ci sono. Mettetevelo bene nella zucca!
Siamo contro la precarietà per ridare dignità al lavoro!
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