Da qui passano le basi per una gestione forestale ambientale più sostenibile e consapevole, in linea con gli obiettivi Ue sulla conservazione
27 Dicembre 2023 - di Giorgio Vacchiano
In un’epoca in cui gli incendi boschivi rappresentano una minaccia crescente per gli ecosistemi e le comunità, l’Italia si distingue per il suo impegno nella ricerca e nell’innovazione.
Due nuovi progetti di ricerca, Rewild-Fire e Fire-Box, finanziati dal programma Prin (Progetti di ricerca di interesse nazionale) del Mur, propongono importanti novità per la prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi, combinando scienza avanzata e strategie sostenibili.
Il progetto Fire-Box, coordinato da Giorgio Vacchiano dell’Università di Milano, mira a prevenire e ridurre la perdita di vite umane e danni all’ambiente causati dagli incendi boschivi, attraverso lo sviluppo di un toolbox standardizzato per la gestione del rischio di incendi, fornendo tre strumenti ad accesso aperto per una gestione del rischio basata sulla scienza:
(1) Una mappa dei combustibili forestali a scala nazionale, armonizzata con la nuova Carta forestale nazionale reperibile all’interno del Sistema informativo forestale nazionale (SinFor);
(2) Un database degli incendi in Italia negli ultimi 15 anni, in cui ciascuno degli oltre 50.000 eventi registrati sarà descritto da dati quantitativi sulla severità, le condizioni meteorologiche predisponenti e le emissioni generate;
(3) Un modello informatico in grado di simulare la propagazione degli incendi, stimare il grado di pericolo, vulnerabilità ed esposizione e supportare la prevenzione degli incendi e la mitigazione del rischio, rivolto in particolare ai Parchi nazionali italiani.
La caratteristica innovativa di questi strumenti risiede, da un lato, nel rendere disponibili dati e strumenti ad accesso libero e armonizzati a livello nazionale che oggi sono disponibili solo parzialmente e in formato non armonizzato nelle diverse regioni italiane; dall’altro, nel fornire alle organizzazioni e alle agenzie di gestione del territorio degli incendi boschivi informazioni scientifiche sulla previsione del rischio, da utilizzare per l’aggiornamento dei piani antincendi boschivi regionali e la redazione di piani antincendio operativi. Il progetto conterà sulla partnership delle Università di Bari e Torino, e dell’Istituto per la bioeconomia del Cnr a Sassari.
Il progetto Rewild-Fire, guidato da Davide Ascoli dell’Università di Torino, in collaborazione con gli atenei di Milano e Udine, si focalizza invece sulle politiche europee di conservazione della biodiversità e sul loro impatto sul sequestro di carbonio e sul rischio di incendi in ambiente alpino, in un contesto di crisi climatica.
Il rewilding, ovvero la promozione della ricolonizzazione naturale e della crescita delle foreste nelle aree abbandonate dagli usi umani, può infatti avere effetti contrastanti sulla quantità di carbonio stoccata dalle foreste.
Da un lato, può aumentare la quantità di carbonio stoccata attraverso l’aumento della biomassa forestale e della sua capacità fotosintetica, e attraverso l’incremento dello stoccaggio di carbonio nella sostanza organica del suolo.
Dall’altra, il rewilding può anche diminuire la quantità di carbonio stoccato a lungo termine a causa dell’aumento della quantità e distribuzione territoriale della vegetazione infiammabile, rischiando di rendere gli incendi boschivi più intensi, severi o estesi in un territorio occupato da aree forestali più diffuse, continue e ricche di vegetazione e legno morto.
Tre gli obiettivi specifici del progetto: prevedere i cambiamenti nell’uso del suolo come conseguenza delle politiche di riforestazione e rewilding forestale in ambiente alpino, e degli scenari di cambiamento climatico; prevedere la crescita della vegetazione e la dinamica del carbonio nelle foreste in fase di ripristino e ricolonizzazione; valutare le perdite di carbonio dovute agli incendi boschivi nei territori interessati da attività di ripristino forestale, per indirizzare la scelta delle aree da sottoporre a rewilding verso e territori in grado di sviluppare la migliore efficienza di accumulo di carbonio, anche in scenari di crisi climatica.
Entrambi i progetti, Rewild-Fire e Fire-Box, rappresentano passi significativi verso un approccio integrato e scientificamente fondato nella gestione degli incendi boschivi in Italia.
Attraverso queste iniziative, l’Italia non solo affronta la sfida immediata degli incendi boschivi, ma pone anche le basi per una gestione forestale ambientale più sostenibile e consapevole, in linea con gli obiettivi di conservazione e sostenibilità a livello europeo e globale.
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