Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale Sifus Confali
Maurizio Grosso
Roma 2 dicembre 2023. Il 2 dicembre del 1968, 2 braccianti agricoli di Avola, Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona furono uccisi e 44 furono feriti a colpi di mitra dalla polizia in seguito ad una serie di manifestazioni di protesta in cui rivendicavano i loro diritti e, specificatamente, un salario pari a quello riconosciuto agli operai agricoli della parte nord della provincia di Siracusa.
Nella provincia di Siracusa infatti, vigevano 2 diversi contratti provinciali che regolamentavano i rapporti di lavoro in agricoltura: uno, nella zona nord, l'altro, nella zona sud. Il primo, prevedeva un salario giornaliero di 3480 lire mentre il secondo, di 3110 lire.
In poco più di 50 anni, nonostante le lotte, i morti e i feriti nulla è cambiato rispetto al funzionamento del contratto collettivo nazionale poiché ancora oggi, la definizione del salario per i braccianti agricoli viene rimandata alla contrattazione provinciale.
Si registrano infatti, in Italia, a favore degli operai agricoli e florovivaisti, oltre 100 contratti, uno diverso dall'altro, tanti quante sono le province, naturalmente, con "salario" diverso l'uno dall'altro.
Siamo in presenza di oltre 100 silenziose gabbie salariali.
Gli oltre 100 contratti provinciali rappresentano, se c'è ne fosse di bisogno, la distanza enorme esistente tra cgil-cisl-uil che ancora oggi perseguono questa strada e noi del SIFUS che rivendichiamo e stiamo lavorando per sottoscrivere un contratto collettivo nazionale che preveda un salario unico, mansione per mansione, da Avola a Trieste.
Maurizio Grosso - Segretario Generale SIFUS CONFALI
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