Dal sito www.telesudweb.it
di Mario Torrente - 26/12/2023
A Monte Erice si continuano a piantare alberelli. Dopo la messa a dimora di un centinaio di piante a Martogna, tra cui lecci, roverelle e mirto, nei giorni scorsi gli agenti del distaccamento di Erice della Forestale sono tornati dalle parti dei Runzi con altri alberelli da collocare in questo versante della montagna dove un tempo c’era un bosco tanto fitto da essere chiamato dai muntisi “u broccolo”. Ma incendio dopo incendio di quel vasto e meraviglioso bosco, purtroppo, non è rimasto quasi niente.
In questi anni, però, la natura pian piano si è ripresa i suoi spazi e stagione dopo stagione è venuto su un belissimo castagno, che venne messo nel 2008 lungo il sentiero che risale verso la città del Monte durante l’attività di piantagione fatta in quell’anno dalla Forestale. Dai suoi ricci il comandante del distaccamento di Erice della Forestale Gioacchino Barbera ha fatto germogliare altri quattro castagni che ai primi del mese sono stati sistemati tra la vegetazione dei Runzi. Adesso il castagno, che tanti escursionisti incrociano nelle loro passeggiate per i sentieri del Monte, non è più solo.
Oltre ai castagni, sempre nel versante dei Runzi sono state messe altre piante. Tra l’altro il comandante Barbera è stato aiutato da Giacomo Coppola, instancabile ex forestale oggi in pensione ma che, mosso da autentica passione, spirito di servizio e tanta competenza ed energia, continua a dare una mano quando c’è da piantare alberi, così come ha fatto in tante occasioni assieme al Cai, a Legambiente ed alla comunità ericina per impiantare il Bosco delle meraviglie a pizzo Corvo. Un mese addietro l’esperto Agro Forestale ha anche dato una mano nel corso dell’iniziativa promossa dall’onorevole Cristina Ciminnisi a Trapani nel boschetto della via Salemi nell’ambito della Giornata dell’albero del M5S.
E proprio ai Runzi Giacomo Coppola assieme al comandante Gioacchino Barbera ed agli agenti e ispettori del distaccamento di Erice della Forestale, nelle scorse settimane hanno messo a dimora altri alberelli provenienti dal vivaio di Castellammare messi a disposizione dall’Azienda Foreste di Trapani. Si tratta piante di alloro, alberi di noce, corbezzoli e mirto, la pianta che anticamente era sacra alla dea Venere e con cui era raffigurata in alcune monete di epoca Romana. Tra l’altro fu proprio Giacomo Coppola, allora perito capo Forestale, a piantare il piccolo castagno che adesso è diventato un albero alto oltre due metri e dai cui ricci sono nati altri quattro alberelli, che l’ex forestale oggi in pensione, zappa alle mani, ha aiutato a sistemare vicino alla pianta madre.
Fonte: www.telesudweb.it
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