06 dicembre 2023

DISAVANZO DELLA REGIONE, CADE LA NORMA CONTESTATA DALLA CORTE DEI CONTI


Il Cdm abroga l'articolo che fu alla base dello scontro

LA DECISIONE DEL CDM

Dal sito livesicilia.it

6 DICEMBRE 2023
PALERMO – Svolta nella vicenda del contenzioso aperto davanti alla Consulta dopo il ricorso delle Sezioni riunite della Corte dei Conti nei confronti della Regione Siciliana sulla questione del disavanzo. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato un decreto legislativo che introduce norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernenti l’abrogazione dell’articolo 7 di un altro decreto legislativo, datato 27 dicembre 2019. cade, quindi, la norma che era alla base dello scontro tra Regione e Corte dei conti. L’intervento dell’esecutivo nazionale era stato anticipato anche dal presidente della Regione, Renato Schifani, nel corso dell’udienza sul giudizio di parifica sul rendiconto 2021: “Quella norma sarà cancellata”, aveva detto Schifani.


Il disavanzo della Regione e la Corte dei conti

Si tratta delle ‘Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli’. La delibera del Consiglio dei ministri potrebbe dunque far cessare la materia del contendere aperta davanti alla Consulta. Proprio a fronte del decreto legislativo del 2019, infatti, le sezioni riunite della Corte dei conti avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale sospendendo il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2020.


Il nodo del ripiano del disavanzo

Secondo i giudici contabili sarebbe servita una legge e non un decreto legislativo per autorizzare l’allora governo Musumeci a spalmare in dieci anni il disavanzo che quindi, in base a questa interpretazione, doveva essere spalmato in tre anni secondo le norme vigenti in quel periodo. Essendo pendente davanti alla Consulta quel ricorso, la Corte dei Conti nei giorni scorsi aveva sospeso anche il giudizio di parificazione sul rendiconto della Regione per il 2021 richiamando la vicenda del disavanzo, nonostante in Parlamento, intanto, quest’anno sia stata approvata una norma ad hoc che consente alla Regione di spalmare il disavanzo in otto anni.

“In considerazione delle determinazioni della Commissione paritetica prevista dall’articolo 43 dello Statuto della Regione siciliana, espresse nella riunione del 29 novembre 2023, che hanno preso atto del quadro normativo vigente in relazione ai tempi e alle modalità di copertura del disavanzo della Regione siciliana e delle quote dello stesso non recuperate relative al rendiconto 2018 – si legge nella delibera del Cdm -. Il testo prevede l’abrogazione espressa della disciplina prevista dall’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, numero 158, e successive modificazioni, in modo da eliminare distonie e conflitti in seno all’ordinamento giuridico, riconducendo in tal modo l’intera disciplina, in maniera omogenea, alle previsioni contenute nell’articolo 1 (commi 841-843) della legge 29 dicembre 2022, come modificate dal decreto legge del 18 ottobre 2023”.


Musumeci: “Ridiamo serenità alla Sicilia”

Per il ministro della Protezione civile e del mare, Nello Musumeci, l’intervento del CdM restituisce “serenità alla Sicilia”. “È la riprova della importanza che il governo Meloni riconosce alla nostra Isola – afferma Musumeci -. Un governo amico dei siciliani e di chi oggi li amministra. Non è stato lo stesso negli anni scorsi. Lo sanno dalle parti del Pd che ha impedito di varare provvedimenti analoghi entro il 31 dicembre del 2020, esponendo la Regione e la sicurezza dei suoi conti pubblici. Anche grazie a questo risultato e alle risorse stanziate per tempo dell’accordo sulla finanza pubblica si potrà approvare la legge di stabilità entro l’anno”.





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