Motociclisti stranieri hanno disturbato la quiete di uno dei principali parchi della Sicilia, provocando danni e molti fastidi alla flora e alla fauna. Questo caso purtroppo non è isolato, le associazioni chiedono agli enti locali e agli organi di vigilare maggiormente.
di AURELIO SANGUINETTI 23 Novembre 20213
Gli ultimi week end sono stati particolarmente movimentati all'interno del Parco delle Madonie. Tra sabato e domenica scorsi, un gruppo di motociclisti stranieri si è dato appuntamento presso i confini dell'area protetta con l'intento di scalare le pendici di Pizzo Carbonara per girare dei video e sfidarsi tra i sentieri normalmente attraversati da gruppi di escursionisti.
Questa montagna è situata nel cuore dell'area protetta e, come hanno dichiarato le guide escursionistiche locali che hanno segnalato il caso, i danni ambientali provocati dai centauri sono stati abbastanza ingenti, anche perché le ruote da motocross impiegati per scalare i sentieri hanno sollevato grandi quantità di fango e le corse hanno arrecato danni alla vegetazione locale, tra le più protette ed importanti della Sicilia.
La nascita stessa del parco regionale (avvenuta il 9 novembre del 1989) si deve tra l'altro proprio alle numerose specie di piante endemiche rare che sono presenti nel Monte della Mufara e a Pizzo Carbonara: aver provocato dei danni proprio sui versanti è un fatto grave, considerando anche come l'arrivo di questi motociclisti non sia stato solo un problema per la vegetazione ma anche per la fauna e gli stessi esseri umani.
Come era infatti possibile vedere fino a qualche giorno fa nelle storie social di uno dei profili Instagram dei motociclisti, il passaggio ha rischiato in varie occasioni di provocare incidenti agli animali e ad un gruppo di escursionisti che settimana scorsa si trovavano in zona. Diversi uccelli, normalmente abituati al silenzio del parco, hanno rischiato di morire d'infarto per esempio a causa dei rumori provocati dalle marmitte dei motori e dalle sgommate praticate a ridosso delle curve degli stradoni. Gli animali terrestri (volpi, gatti selvatici, conigli) hanno rischiato invece di finire sotto le ruote, venendo sorpresi dall'arrivo ad alte velocità dei veicoli.
Gli escursionisti, a loro volta, si sono trovati ad attraversare strade coperte di fango e a dover far spazio alle vetture in sentieri pensati esclusivamente per l'attraversamento dei pedoni, mentre compivano la salita di Pizzo Carbonara e poco prima di segnalare l'incredibili incontro con i motocilisti ad alcuni volontari ambientalisti di Legambiente.
L'area di Pizzo Carbonara, essendo inoltre posta al centro delle Madonie, è anche la zona più popolata in assoluto dell'intero parco: oltre a presentare i massimi livelli di biodiversità disponibili In Sicilia è divenuta anche un'area di rifugio per l'avifauna stordita quest'estate dai numerosi incendi che hanno colpito le zone limitrofe.
Informati di quello che è successo, i vigili urbani di Petralia Sottana – il Comune che gestisce il territorio in cui sono inserite Pizzo Carbonara e il Monte della Mufara – hanno recuperato dai profili social le targhe, notificando quanto accaduto anche al Commissario straordinario del Parco, Salvatore Caltagirone, che ha dichiarato di aver già attivato le procedure necessarie per presentare una denuncia formale alle autorità competenti.
Legambiente Sicilia ha invece rilasciato un comunicato stampa, in cui oltre a denunciare l'operato dei motociclisti stranieri ha anche segnalato come il fenomeno sia frequente, non solo sulle Madonie ma in numerose riserve dell'isola.
Infatti questa non è la prima volta che i motociclisti vengono beccati a correre all'interno del Parco delle Madonie e in altre aree protette siciliane. Nel novembre del 2021 un cittadino di Petralia Sottana segnalò sui suoi profili personali come i sentieri del parco fossero tutti segnati dalle tracce delle ruote delle motocross, mentre nell'ottobre del 2020 il Parco dei Nebrodi commentò aspramente il fenomeno del fuoristradismo all'interno delle aree naturali, prendendo provvedimenti contro i trasgressori e chiedendo ai cittadini di segnalare prontamente gli avvistamenti di motociclisti nelle zone A e B del parco.
«Vogliamo ricordare che si tratta di attività illecite – dichiara a Kodami Tommaso Castronovo, nuovo Presidente di Legambiente Sicilia – Sono vietate dalle norme regolamentari del Parco delle Madonie e di tutte le aree naturali protette, che non sono parchi gioco o piste di motocross dove realizzare imprese mirabolanti da promuovere sui social, ma riserve istituite dalla nostra Regione per salvaguardare gli ambienti naturali e garantirne una fruizione basata sulla tutela e sul rispetto dei luoghi, per consentirne la loro conservazione per le generazioni future».
L'associazione ambientalista inoltre chiede al Parco delle Madonie come agli altri enti gestori delle aree naturali protette e ai comuni di effettuare un maggiore controllo dei territori insieme agli organi di vigilanza, «per poter identificare celermente e punire severamente i trasgressori che accedono illegalmente ad un’area protetta con motori da cross e per poter contrastare efficacemente questo fenomeno che danneggia gravemente la biodiversità siciliana e la pratica dell’escursionismo naturalistico, basata sulla tutela e sul rispetto dei luoghi».
Fonte: www.kodami.it
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