Dal sito www.lecodelsud.it
16 NOVEMBRE 2023
La riforma del settore forestale negli ultimi 20 anni è stata al centro dei lavori del Consiglio Generale della Fai Cisl Messina che si è tenuta all’Eolian di Milazzo. La Federazione dei lavoratori dell’agroalimentare ha voluto, così, riunire i suoi dirigenti per fare il punto della situazione rispetto alle vertenze in atto sul territorio alla presenza del segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti, e del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi.
«I lavoratori forestali siciliani – ha spiegato la segretaria generale della Fai Cisl Messina, Sabina Barresi – sono passati dai 35.000 del 2005 ai circa 16.000 di oggi. Ma quel che preoccupa più di tutto è l’età media, adesso di 60 anni. Mancano circa 1.800 addetti allo spegnimento incendi, avvistamento e autisti, uomini e donne che rischiano la vita. Di fronte ai disastri ambientali degli ultimi mesi e vedendo lavoratori ultrasessantenni impegnati a salvare i boschi e le vite umane, le chiacchiere non servono più così come il gioco delle responsabilità. Occorre – ha detto la Barresi – assumere nuovo personale debitamente formato per affrontare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno compromesso la nostra regione con siccità, incendi, alluvioni. Bisogna dare risposte adeguate al territorio e ai lavoratori, basta chiacchiere occorre una riforma urgente del comparto forestale per investire sull’ambiente, dare certezza lavorativa attraverso il consolidamento di 2 fasce, tempo indeterminato e 151 giornate per un settore che rappresenta un grande valore per la nostra terra».
«Non possiamo stare a guardare, col rischio probabile se non certo, che la prossima estate si verifichi nuovamente la devastazione del nostro territorio a causa degli incendi», sono le parole del segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti. «Una devastazione – ha continuato – che sarebbe stata ancora più grave senza i lavoratori forestali che hanno fronteggiato fiamme altissime e roghi di grandi dimensioni, mettendo ogni giorno a rischio la propria vita. È prioritario che le istituzioni e la classe politica pongano come prioritaria la questione del settore forestale con una riforma che valorizzi e dia riconoscimento al personale, che da anni assicura un servizio indispensabile in questa regione, che sia di prospettiva per il futuro nella consapevolezza che l’ambiente è una risorsa da tutelare, anche nell’ottica dell’economia circolare».
Il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, ha invece spiegato i presupposti da cui è partita la mobilitazione che vedrà la Cisl in piazza a Roma il prossimo 25 novembre. «Sarebbe stato preferibile un percorso comune di mobilitazione di sabato, quello che la Cisl nazionale ha proposto a Cgil e Uil. Ma hanno scelto la strada degli scioperi regionali, per noi controproducente. Saremo in piazza, quindi, da soli, perché riteniamo si debba pensare a come migliorare la manovra economica e rilanciare il tema di un patto sociale che dia risposte concertate alla politica di sviluppo. Lo sciopero è un diritto inviolabile della nostra democrazia e deve essere usato nel rispetto delle norme a garanzia sia dei lavoratori, sia dei cittadini. Non bisogna svilire la parola sciopero, non bisogna farlo diventare un rito fine a sé stesso che, alla fine, se ripetuto in maniera compulsiva, alla lunga logora la rappresentanza sociale e dà spazio ai populismi. Bisogna – ha concluso Alibrandi – disinnescare qualsiasi clima di scontro e concentrarsi sui contenuti, di lavorare per il bene del Paese, riempiendo le piazze anche di idee e progetti e migliorando una manovra che ha molte luci ma anche pesanti ombre.
Fonte: www.lecodelsud.it
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