Parla Emilio Giudice, l'uomo che da anni si occupa della gestione – per conto della Lipu – della riserva naturale del Biviere di Gela.
Simone Olivelli - 04 Novembre 2023
“In un pomeriggio si è perso quello che la natura, da sola, era riuscita a ricostituire nell’arco di oltre un decennio”. L’amara constatazione arriva da Emilio Giudice, l’uomo che da anni si occupa della gestione – per conto della Lipu – della riserva naturale del Biviere di Gela. Un’area che, oltre a ricadere tra quelle protette dalla Regione, è sotto tutela dell’Unione europea, in quanto sito di interesse comunitario e zona protetta speciale. Riconoscimenti, ai quali va aggiunto quello di zona umida di importanza internazionale, che però si fermano sulla carta. “Abbiamo pochissime risorse per gestire una riserva molto grande, ma soprattutto manca la possibilità di fare affidamento sulla collaborazione di altri soggetti, specialmente nelle situazioni di emergenza”. L’ultima si è verificata proprio ieri, un incendio ha divorato un’ampia porzione di macchia mediterranea che spontaneamente era ricresciuta senza alcun intervento da parte dell’uomo. Oltre alle particolari condizioni climatiche, a partire dal vento, a favorire la propagazione delle fiamme è stata l’assenza di squadre anticendio.
Sei ore di fuoco
“Si è trattato di un atto doloso partito da un’area privata e abbandonata, ma presto il rogo si è propagato alla riserva, nonostante la presenza dei viali parafuoco”, spiega Giudice al Qds. Divampato intorno alle 14.30, l’incendio è stato domato soltanto sei ore dopo. Una giornata difficilissima che, una volta di più, ha scoperto i punti deboli della macchina regionale dsul fronte della tutela delle aree naturali. “Abbiamo potuto fare ricorso soltanto ai vigili del fuoco che però non sono allestiti per intervenire nelle aree boschive – prosegue Giudice – Fortunatamente hanno potuto percorrere i viali parafuoco con i mezzi, ma le operazioni sono state comunque difficoltose”. Mentre la macchia mediterranea andava a fuoco, Giudice ha tentato di contattare la sala operativa del Servizio antincendio boschivo. La chiamata al numero d’emergenza – il 1515 – non ha sortito però alcun effetto: “Hanno spiegato che non ci sono più squadre antincendio in servizio e....
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