Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso
Roma 21 luglio 2023 - Quando mi viene a trovare qualcuno degli assegnarati ancora in vita dell' ex feudo di Marineo in agro di Grammichele (ct), a distanza di oltre vent'anni dallo straordinario risultato che ha portato alla sua assegnazione, ancora oggi mi vengono i brividi e i ricordi tornano indietro, lontani nel tempo.
L'ex feudo di Marineo, in agro di Grammichele (ct) faceva parte delle terre che in seguito alla riforma agraria del 1950 dovevano essere distribuite ai lavoratori che ne avevano il diritto.
Nel corso di circa 50 anni, dal 1950 al 1997, posto che ci abbiano provato davvero, come sostenevano gli interessati, nessuno era riuscito a far assegnare ai legittimi aventi diritto i lotti di quel feudo di 600 ettari: Sindaci del calibro di Morello, Ministri del calibro di Attaguile, Parlamentari del calibro di Raffaele Lombardo e sindacalisti di serie A che hanno fatto la storia in quella realtà territoriale del calibro di Giovannino Altamore e Toto Vacirca.
Con quel feudo, i ricchi proprietari terrieri della famiglia Cucuzza, naturalmente, titolari di altri feudi, mangiano di lusso ed evidentemente, facevano mangiare. Fino alla fine hanno tenevuto i campieri che esercitavano le loro funzioni.
Quando diedi la disponibilità ad occuparmi di questa vertenza, enormemente più grande di me, nel lontano 1997 in seguito alla specifica richiesta avanzatami dal signor Turi Rizzo (purtroppo ora defunto), dai fratelli Scapellato, dal sig. Coppoletta e da un altro signore di cui mi sfugge il nome, nessuno credeva che potessimo vincere la partita, nemmeno gran parte dei 52/55 interessati.
Solo loro e il Signor Rizzo in primis, credevano che la mia fame di diritti potesse portare al risultato!
Io avevo alle spalle la determinazione di un sognatore di meno di 30 anni che si era contraddistinto per lotte importanti nelle case dello studente ed avevo gia' maturato un esperienza prestigiosa e significativa al Consiglio provinciale di Catania.
Senza pensarci 2 volte, l'istinto di giustizia sociale che ha sempre caratterizzato le mie scelte, mi fece accettare di guidare la vertenza "senza mai pensare che non potesse andare a buon fine".
Pian, piano grazie all'impegno nella lotta dal basso sempre crescente degli aventi diritto "circondammo" l'avversario rappresentato dall'ESA e dall'Assessorato Regionale Agricoltura senza dargli respiro: interrogazione al Senato con richiesta di intervento della commissione antimafia da parte del Senatore, Giovanni Russo Spena, interrogazioni all'ARS da parte dell'on. Santo Liotta, assemblee pubbliche, presidi all'ESA di Catania e all'Assossorato all'Agricoltura, il tutto fino a quando fu riaperto concretamente il tavolo in cui "trattavo" sempre alla presenza di una delegazione di aventi diritto. Tavoli che si chiedevano positivamente e, ad un certo punto, a causa di cavilli, si bloccavano. Quindi presidi e lotte per riaprirli. E così via.
Nei circa 7 anni di durata della vertenza di "tavoli" se ne saranno organizzati una ventina fino ad arrivare al decreto di assegnazione strappato a Toto Cuffaro.
Nonostante la loro potenza e le loro influenti amicizie la famiglia Cucuzza non riusci a fermare la lotta che dal basso assieme agli oramai anziani agricoltori aventi diritto e con la collaborazione dei ragazzi dello strorico circolo di rifondazione comunista di Grammichele, mettemmo in campo.
Dopo 7 lunghi anni di dura lotta, vincemmo noi e l'ex feudo di marineo della potente famiglia Cucuzza più volte ripreso nelle scene del famoso film " Il Siciliano" con Christopher Lambert, venne assegnato a 52 aventi diritto.
Vinse la giustizia e il diritto contro il sopruso, vinse l'agricoltore contro il padrone, vince la legge contro i trucchetti volti a superarla, vinse la mia idea di costruzione di comunismo nelle vertenze per il lavoro che poi, qualche anno piu' tardi, ho trasferito nel SIFUS.
La lotta paga sempre!
Maurizio Grosso - Segretario Generale SiFUS
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