28 aprile 2023

VIAGGIO NELLA RISERVA DI CAPO GALLO, TRA BELLEZZA E RARITÀ BOTANICHE


Dal sito www.ilmediterraneo24.it


Le particolarità di un luogo dove la natura si esprime nella sua meraviglia, a Palermo, raccontate con la guida di un docente universitario. L'impegno del Comitato Cittadino "Il Mare di Sferracavallo" per valorizzare le risorse della zona

27 Aprile 2023 - Caterina Gangi
PALERMO. La più illustre è l’Hieracium lucidum con i suoi fiori gialli che sbocciano in autunno, invece, tra maggio e giugno fiorisce la Genista gasparrinii. Nella parte delle rupi si può trovare l’Anthemis ismelia, mentre più vicini al mare si possono ammirare i Limonium panormitanum che si estendono fino in alto. Sono le quattro specie che esistono nella riserva di Capo Gallo e in nessun altro luogo del mondo.

Non solo bellezza paesaggistica ma anche storia, rarità botaniche, peculiarità geologiche e geomorfologiche rendono il posto un libro aperto per i naturalisti. La riserva di Capo Gallo, costeggiata dalle acque del mare, offre uno spettacolo unico che si accentua con il risveglio della natura. Ospita elementi esclusivi anche per i geologi. Purtroppo, dal 2019 il tratto da Barcarello fino all’estremità settentrionale di Capo Gallo è interdetto alla fruizione per rischio caduta massi.

A raccontare la bellezza della Riserva di Capo Gallo, il professore Riccardo Guarino, associato di Botanica Ambientale e Applicata dell’Università di Palermo che il 24 aprile nell’Anfiteatro di Punta Barcarello, a Sferracavallo, ha intrattenuto i partecipanti dell’evento “La Magia di Capo Gallo una riserva naturale in città”.

Al termine dell’incontro, il Comitato Cittadino “Il Mare di Sferracavallo” ha donato alcune specie forestali, fornite dallo sponsor Vivaio Forestale di Francesco Matraxia, rappresentative della vegetazione reale della Riserva Naturale Capo Gallo.


“Partendo dal mare c’è una fascia scura – spiega il professore- che fa da transizione tra la riserva marina e quella terrestre, a seguire un’altra parte è colonizzata da una vegetazione alofile tipiche delle zone umide salmastre. Qua e là si può trovare il finocchio di mare e il Limonium bocconei. Proseguendo ci sono altri tipi di vegetazione come l’Allium dai fiori rosa da un aspetto delicato e straordinario che fiorisce a maggio. La pianta non è l’unica, in pieno inverno fiorisce un’altra specie rara e particolare dai fiori bianchi. La fisionomia che adesso domina Monte Gallo è la disa, una pianta di rilevanza tradizionale e d’origine antica. Al suo posto, dalla scogliera fino alla zona d’attacco della falesia, ci sarebbe stata la macchia mediterranea se gli incendi non avessero più volte devastato il luogo. Un aspetto che è cambiato nel tempo. E se andiamo ancora indietro negli anni, nella parte della falesia fino al mare venivano praticate le attività agro-silvo-pastorali. In basso c’erano gli uliveti, nelle fasce intermedie vigneti mentre nei terrazzamenti più alti vicino alle rupi si produceva il sommacco siciliano che veniva venduto dai contadini ai conciatori. Per sfruttare queste risorse è stata creata una rete di sentieri e mulattiere che ancora oggi sono percorribili“. 

L’evento inaugura l’inizio di una serie di altri appuntamenti culturali che il Comitato cittadino intende portare avanti per far vivere gli spazi che Sferracavallo offre. “Non abbiamo lanciato un calendario perché è in via di definizione in funzione degli ospiti. Il tema centrale degli incontri sarà sempre il potenziale di questo luogo. Noi ci battiamo tantissimo per la salvaguardia del territorio che afferisce alla borgata di Sferracavallo, Mondello e Isola delle femmine“.





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