Ricevo e pubblico
dal Segretario Gen.le Sifus Confali
Maurizio Grosso
Roma 17-02-2023 - Il Governo Draghi ha assegnato nel nostro paese i fondi previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) all'opposto dei criteri utilizzati dall'Europa per distribuirli ai 27 stati membri. I criteri utilizzati dall'Europa sono connessi al grado di fragilità economica, strutturale e sociale dei territori e finalizzate al riequilibrio del divario con le aree più avanzate mentre quelli utilizzati per assegnarli nel nostro paese, no.
Se il Governo Draghi avesse utilizzato i criteri che hanno visto assegnare oltre 1/4 dei fondi del PNRR all'Italia (oltre 200 miliardi su meno di 800) le risorse sarebbero stare così distribuite: 67% al sud e 33% al nord. Invece, il Governo Draghi ha utilizzato il criterio opposto assegnando il 60% delle risorse che si renderanno via via disponibili al nord e il 40% al sud attraverso specifici bandi.
Il tutto si è registrato con il totale silenzio del Parlamento e delle forze politiche che si oppongono giustamente alla riforma sull'autonomia differenziata.
Come se ciò non bastasse i fondi del PNRR verranno spesi in seguito al superamento di specifici bandi che sono purtroppo ostativi per l'organizzazione amministrativa dei "palazzi istituzionali" del meridione e della Sicilia.
Un Governo serio con Parlamentari altrettanto seri, avrebbero assegnato le risorse al meridione e alle isole in sintonia con i criteri europei allo scopo di contribuire a colmare il gap con il resto del paese.
Per queste ragioni il SIFUS ha chiesto in data odierna,tramite missiva, al Presidente Meloni, non solo, di rivedere la redistribuzione delle risorse del PNRR nella direzione dei criteri usati dall'Europa ma anche di assegnarli ai territori sulla base dei bisogni oggettivi poiche' i bandi non garantiscono le necessità dei territori. Ciò è dimostrato dai bandi per l'assegnazione delle risorse finalizzate l'ammodernamento delle reti irrigue che hanno visto aggiudicare il 75% delle risorse economiche alle aree del paese in cui le temperature sono generalmente più basse, le precipitazioni metereologiche più frequenti, le reti irrigue più moderne, mentre il 25% di esse, di cui zero centesimi alla Sicilia , alle zone siccitose che registrano temperature africane, in cui è in aumento la desertificazione e le reti irrigue sono colabrodo.
Maurizio Grosso - Segretario Generale SIFUS CONFALI
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