Aumentano i fondi destinati ai comuni ritenuti però insufficienti. Catanzaro: “Soliti slogan”
VARIAZIONI DI BILANCIO di Roberta Fuschi
PALERMO – Il governo al banco di prova delle variazioni di bilancio. Stamattina in aula arriva la manovra da 400 milioni che ieri in commissione Bilancio ha incassato il via libera dopo alcuni ritocchi. Il ddl sulle “variazioni al bilancio della Regione per il triennio 2022-2024”, che sarà incardinato in aula oggi, prende forma. Una delle novità introdotte riguarda le somme destinate ai comuni per fare fronte al caro bollette che passano da 22 milioni (20 per i comuni e 2 per le ex province) a 52 milioni (48 più 4).
La soddisfazione di Falcone
Uno stanziamento che la maggioranza rivendica con forza ma che le opposizioni considerano insufficiente per fare fronte all’emergenza energetica dei comuni soprattutto quelli più piccoli che, dalla spartizione della torta, rischierebbero di ottenere solo le briciole. Non la pensa così l’assessore Falcone. “Siamo riusciti, in sinergia con l’assessore delle Autonomie locali, Andrea Messina a incrementare da 20 a 48 milioni e da 2 a 4 milioni i fondi che destiniamo ai Comuni e alle ex Province per fare fronte al caro bollette, così come da impegno che il presidente Schifani aveva assunto in aula”, argomenta. “Rimane invece immutato lo stanziamento da 250 milioni per le spese sanitarie, mentre confermiamo ben 29 milioni per adeguare i contratti collettivi del comparto regionale, una misura da tempo attesa. Inoltre, sale da 30 a 59 milioni la rata del Fondo pensioni e stanziamo 43 milioni in più per il contenzioso, così come indicato dalla Corte dei Conti”, spiega l’assessore Falcone.
Daidone: “Ci attende un lavoro enorme”
Il presidente della Commissione Bilancio, Dario Daidone alla fine della lunga maratona di ieri commenta positivamente il lavoro svolto. “E’ stata portata a termine una prima fase nella trattazione del disegno di legge sulla variazione di bilancio 2022. Ora passeremo al vaglio dell’aula per l’approvazione definitiva”, commenta ai microfoni di Live Sicilia al termine della seduta. “Attenzione particolare sui Comuni e le Ex Provincie in ordine ai maggiori costi sul consumo di energia. Ma altre attenzioni sul contratto collettivo del comparto, Fondo Pensioni e Fondo contenzioso. Tengo a precisare il senso di responsabilità e dovere istituzionale di tutti i colleghi che sin dalle dieci di stamani ininterrottamente sono stati impegnati nell’esame del disegno di legge. È un buon inizio di fronte ad un lavoro enorme che ci attende e per il quale non ci sottrarremo nell’interesse superiore della nostra comunità”, argomenta.
La tabella di marcia
La road-map prevede che oggi siano fissati i termini per la presentazione egli emendamenti. Il disegno di legge arriverà per il voto finale in assemblea mercoledì. In aula realisticamente ci sarà un muro contro muro. Di segno diverso, neanche a dirlo, sono infatti le valutazioni di maggioranza e opposizione in merito alla manovra che realisticamente sarà varata soltanto giovedì: complici anche gli oltre duecento emendamenti presentati dai due gruppi che fanno capo a Cateno De Luca.
Catanzaro (Pd): “Siamo davanti ai soliti slogan”
Ma l’ex sindaco di Messina non è il solo a storcere il naso. Il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro, infatti, non nasconde le proprie perplessità sulla manovra. “Quarantotto milioni di euro non penso siano bastevoli per tutti i comuni siciliani anche perché noi con la variazione di bilancio interveniamo in questi mesi, ma dal gennaio del 2023 avremo un problema enorme, considerando anche l’accantonamento richiesto dalla Corte dei Conti: noi non sappiamo cosa vuole realmente produrre questo governo”, spiega a Live Sicilia. “Non mi pare che ci sia un granché in questa manovra che non sembra avere intercettato le richieste del mondo produttivo che in questi mesi ha lanciato un chiaro grido d’allarme”, dice. Sul comportamento che la truppa dem adotterà in aula, Catanzaro dice: “Oggi il ddl sarà incardinato e vedremo dopo gli emendamenti presentati in aula che cosa accadrà mercoledì in occasione del voto. E’ chiaro che noi vorremmo dare più soldi agli enti locali perché, facendo un rapido calcolo, i comuni più piccoli forse otterranno appena 30.000 euro: una somma difficilmente bastevole. Mi pare che questo governo stia nuovamente cavalcando la politica degli slogan”.
Di Paola (M5S): “Stanno mascherando l’esercizio provvisorio”
Anche in casa pentastellata si registrano critiche. Il vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola, referente regionale del M5S e membro della Commissione Bilancio, esterna i suoi dubbi. “Ieri abbiamo fatto togliere i debiti fuori bilancio e alcuni capitoli che riguardavano il pluriennale 2023-2024 anche perché se lo fai per un capitolo lo devi fare anche per gli altri”, spiega. “E di solito non lo fai in sede di variazioni di bilancio quindi o lo fai per tutti ,e quindi ammetti che andrai in esercizio provvisorio, oppure non ha senso farlo solo per un paio di capitoli”, commenta a Live Sicilia. Di Paola rivendica gli emendamenti targati M5S per garantire ristori a cittadini e ai titolari delle imprese danneggiati dalle alluvioni che hanno messo in ginocchio vari comuni della Sicilia. “Vediamo se passano in aula, la variazione devo dire era molto stringata; non c’era chissà che”, dice. Poi avanza un sospetto. “Noi abbiamo forti dubbi per questa variazione di bilancio, credo che ci stiano mascherando l’esercizio provvisorio, il rischio è che fatta questa variazione di bilancio si rischiano capitoli per i primi tre mesi del 2023 a zero che creerebbero difficoltà a diverse categorie di lavoratori”, spiega. Insomma, la giornata si preannuncia movimentata.
Fonte: livesicilia.it
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