Al centro il giudice Salvatore Pilato legge il pronunciamento (foto Fucarini) |
Dal sito gds.it
di Alfredo Pecoraro — 03 Dicembre 2022
Le Sezioni riunite sospendono il giudizio di parificazione contestando numerose irregolarità
Senza una norma «Salva Sicilia» nella legge di conversione del Dl Aiuti o nella manovra finanziaria, il governo di Renato Schifani sarà costretto a trovare e accantonare subito in bilancio 866 milioni, oltre a dovere coprire immediatamente un «buco» di altri 300 milioni per decine di partite contabili ritenute irregolari nel conto economico e in quello patrimoniale della Regione e a prevedere ulteriori 460 milioni per equilibrare i conti del 2024.
È un responso drammatico per le casse regionali quello che è arrivato dalla Sezioni riunite della Corte dei Conti che stamani, alla fine dell’udienza pubblica, ha sospeso il giudizio di parifica del rendiconto 2020 pronunciando una sentenza ancora più pesante delle richieste che aveva formulato la Procura contabile, propensa per una parifica parziale. Per Schifani un esordio amaro davanti ai giudici, anche se le partite contabili contestate riguardano l’ex governo di Nello Musumeci, oggi ministro del Mare e della Protezione Civile. I giudici hanno deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta sulla manovra con la quale tre anni fa l’ex governo Musumeci incassò dal Consiglio dei ministri un decreto legislativo per il via libera a spalmare in dieci anni il disavanzo di 2,2 miliardi di euro. Per la Corte dei conti non si poteva fare per due motivi: serviva una legge e non un decreto legislativo e comunque il ripiano fu fatto prima che fosse approvato lo stesso decreto legislativo. Dunque quella spalmatura andava fatta in tre esercizi finanziari. Del contenzioso adesso se ne occuperà la Corte Costituzionale.
Fonte: gds.it
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