16 dicembre 2022

DARIO FAZZESE CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI CGIL PALERMO. QUALSIASI PROGRAMMAZIONE ALLA REGIONE, NON PUÒ NON TENERE CONTO DEL TEMA DELLA MAGGIORE STABILITÀ OCCUPAZIONALE DEGLI OPERAI. CON 78 O 101 GIORNATE DI LAVORO ALL’ANNO SI FA FATICA A VIVERE, MA ANCHE PERCHÉ SI FA FATICA A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CHE POSSANO METTERE IN SICUREZZA LA SICILIA E I SICILIANI. AUGURI DI BUON LAVORO DA PARTE DEL BLOG




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Cgil Palermo

Dario Fazzese riconfermato segretario generale della Flai Cgil Palermo. “Tutela del territorio, no allo smantellamente del settore. Agli imprenditori chiediamo di aderire alla rete aziende agricole di qualità, contro sfruttamento e sottosalario”.

Palermo 15 dicembre 2022 – Dario Fazzese è stato riconfermato all'unanimità alla guida della Flai Cgil Palermo, la categoria che dà voce al comparto dei forestali, dei consorzi di bonifica, dell’Esa, delle imprese agricole. Al congresso hanno preso parte il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Flai Cgil Sicilia Tonino Russo, la segretaria Flai Cgil nazionale Tina Balì.
Tra i punti che il segretario generale Fazzese ha messo al centro della relazione quelli della tutela dell’ambiente e del territorio, la desertificazione, il dissesto idrogeologico, le responsabilità dei morti di Ischia e in Sicilia e a Palermo di quelli di Giampilieri e Casteldaccia. E ha ricordato gli incendi e le devastazioni di centinaia di ettari di terreno in questi anni, con riferimento a Casaboli, al bosco della Moarda, alla macchia di Portella della Ginestra.

“La Sicilia – è la richiesta del segretario Flai Cgil Palermo Dario Fazzese - ha bisogno di una seria programmazione delle attività. I lavoratori, con sole 78 o 101 giornate lavorative, non possono garantire il necessario presidio del territorio che, assieme alle opere di piantumazione e di contrasto agli incendi, sono l’unica vera ricetta valida a prevenire certi disastri. Al governo Schifani chiediamo se intende andare avanti, in linea con il suo predecessore, sul terreno dello smantellamento di questi settori o se, al contrario, ritiene di iniziare a mettere davvero al centro dell’azione di governo gli interessi della Sicilia, aprendo un percorso che non può prescindere da un confronto con i soggetti protagonisti di queste vertenze cioè il mondo del lavoro agricolo”.

Qualsiasi programmazione alla Regione, ribadisce la Flai Cgil Palermo, non può non tenere conto del tema della maggiore stabilità occupazionale degli operai.

“E questo non semplicemente perché con 78 o 101 giornate di lavoro all’anno si fa fatica a vivere ma anche perché si fa fatica a raggiungere gli obiettivi che possano mettere in sicurezza la Sicilia e i siciliani- ha aggiunto Fazzese - Per questi motivi chiediamo al governo della Regione il coraggio di assumere scelte politiche necessarie e urgenti. C’è l’esigenza di rilanciare questi settori in un’ottica di completamento degli organici. Il tema della tutela ambientale deve incrociare quello dell’occupazione. Soprattutto in una provincia dove i comparti pubblici dell’agricoltura occupano circa 6mila addetti e rappresentano una delle più grandi ‘aziende’ del territorio”.

L’altro tema prioritario è quello della lotta allo sfruttamento e al caporalato in agricoltura, che la Flai punta a combattere con la rete delle aziende agricole di qualità, costituita anche a Palermo un anno fa, alla quale iniziano ad aderire le realtà del nostro territorio.

Questo l’appello lanciato agli imprenditori del settore dal segretario Dario Fazzese: “Ai rappresentanti delle aziende diciamo: investiamo tutti insieme sul futuro del mondo agricolo, sulla sua qualità e, sempre insieme, condanniamo e denunciamo chi non rispetta i contratti e la dignità umana delle persone. Se organizzazioni sindacali, datoriali e istituzioni fanno sistema su queste questioni, allora sarà davvero possibile rilanciare la nostra economia agricola e non ci saranno spazi per caporali e sfruttatori. Che si possa fare agricoltura di qualità, lo dimostrano le tante aziende e cooperative che nel rispetto delle regole, se pur faticando, costruiscono la propria fortuna non sulla concorrenza sleale ma sulla qualità delle proprie produzioni”.

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