C'è l'accordo, ma tiene banco l'affaire Forza Italia. I nomi in corsa per le presidenze.
di Roberta Fuschi
PALERMO – Il mosaico delle presidenze delle Commissioni prende forma in vista del voto di mercoledì in aula. L’accordo di massima tra i maggiorenti del centrodestra siciliano c’è, l’obiettivo è tenerlo in cassaforte fino a martedì sera.
L’affaire Forza Italia
Lo schema prevede una commissione a testa per i partiti più piccoli e due ciascuna per FdI e Forza Italia (al netto della una sindrome bipolare che attanaglia gli azzurri scissi in due gruppi diversi). Renato Schifani, dopo la trasferta romana, torna a fare i conti con la tenuta della sua maggioranza ma soprattutto del suo partito: Forza Italia. Gli occhi sono puntati soprattutto sul gruppo azzurro che fa capo a Stefano Pellegrino che chiamerà a raccolta i suoi nel pomeriggio di oggi. Una delle due caselle che spettano agli azzurri, secondo l’accordo di massima, sarebbe quella delle attività produttive. Dalla partita delle Commissioni, infatti, si potrebbe sanare la ferita provocata dalla scissione dei forzisti, anche se la strada sembrerebbe ad oggi tutta in salita. Complice anche la griglia (provvisoria) con i nomi dei componenti delle commissioni che circola in Assemblea che calcola in quota opposizione i deputati di Forza Italia 2 (per intenderci quelli capitanati da Gianfranco Miccichè).
Lo schema e i nomi in campo: FdI al Bilancio
I patrioti di Fratelli d’Italia dovrebbero incassare la presidenza della Commissione Bilancio e della Commissione Lavoro. Le bocche dei meloniani restano cucite sul toto-nomi. In prima battuta erano dati in pole i grandi esclusi dalla squadra di governo: Giorgio Assenza e Giusi Savarino. Voci di Palazzo, trapelate nelle ultime ore, danno invece il primo come possibile capogruppo dei meloniani a Sala d’Ercole e la seconda non interessata a ricoprire ruoli compensativi. Fonti qualificate assicurano, invece, che la poltrona più ambita (la presidenza della Commission Bilancio) sarà occupata da Dario Daidone, uomo vicinissimo al senatore Salvo Pogliese. Meno complicata la partita dei nomi per i partiti più piccoli. La Lega dovrebbe piazzare alla presidenza della Commissione Sanità Pippo Laccoto, la Nuova Dc di Totò Cuffaro il deputato Ignazio Abbate al vertice della Commissione Affari Istituzionali e gli autonomisti Giuseppe Carta sullo scranno della presidenza della Commissione Territorio e Ambiente (affidando invece a Giuseppe Castiglione il ruolo di capogruppo). I deputati sono ai nastri di partenza ma la maratona in vista del voto è appena all’inizio e i colpi di scena dopo il rocambolesco esordio in aula sono messi in conto.
Fonte: livesicilia.it
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