di Simone Olivelli - 01/11/2022
La cattiva prassi di inseguire le emergenze, anziché prevenirle, sembra continuare a caratterizzare le politiche della Regione. Stavolta – e non è il primo caso – ad attirare l’attenzione è una gara da poco più di un milione di euro indetta dal Comando del corpo forestale per acquistare gli equipaggiamenti da destinare agli operai stagionali del settore antincendio. L’appalto, che è stato indetto nei giorni scorsi e che consentirà alle ditte del settore di partecipare fino al 7 novembre, è stato presentato come procedura d’urgenza, così da consentire l’applicazione della riduzione delle tempistiche previste dal decreto Semplificazioni. Una definizione che stride con il periodo: la campagna antincendio, infatti, si è chiusa formalmente a metà ottobre e il problema dei roghi – nonostante la tragedia dei giorni scorsi a Linguaglossa – per larga parte è rientrato.
A tali osservazioni dall’assessorato al Territorio replicano sostenendo che, al netto della dicitura riportata nell’oggetto della gara, si tratterà di materiali che potranno essere utilizzati a partire dalla prossima campagna antincendio, il cui avvio è previsto in primavera. Scarponi, giacche, caschi hanno sì scadenze ma di diversi anni e quindi il problema non si porrebbe. A tenere banco è però una domanda: in che condizioni nei mesi scorsi hanno operato i forestali stagionali? Stando a quanto assicurato dalla Regione, tutto si sarebbe svolto in piena sicurezza, grazie alla dotazione già in possesso. Tuttavia, c’è chi la pensa diversamente: sia i sindacati, in questo caso la Flai Cgil, che i diretti interessati assicurano che non sono stati rari i casi di equipaggiamenti in cattive condizioni consegnati per intervenire tra i boschi in fiamme. Una prova di ciò arriva dall’Agrigentino, dove un forestale stagionale si è visto recapitare un paio di scarponi già usurati.
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