28 settembre 2022

LA SEGRETARIA GENERALE DELLA UIL SICILIANA, LUISELLA LIONTI: AUGURIAMO BUON LAVORO AL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE. A LUI CHIEDIAMO UNA PICCOLA RIVOLUZIONE: SIA VOCE DEI SICILIANI IN TUTTE LE SEDI ISTITUZIONALI, NAZIONALI E INTERNAZIONALI, PERCHÉ FINALMENTE I SICILIANI ABBIANO CIÒ CHE MERITANO. RISPETTO E PARI OPPORTUNITÀ!


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Uil Sicilia e Area Vasta

Non è vero che l’Italia va a due velocità, la Sicilia è ferma. Anzi, arretra. Lo abbiamo detto al nostro congresso, lo ripetiamo a maggior ragione oggi augurando buon lavoro al nuovo presidente della Regione. A lui chiediamo una piccola rivoluzione: sia voce dei siciliani in tutte le sedi istituzionali, nazionali e internazionali, perché finalmente i siciliani abbiano ciò che meritano. Rispetto e pari opportunità!”.
“Lo afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil siciliana, in una lettera aperta di “buon lavoro” al neoeletto presidente della Regione Renato Schifani. Subito, un invito: “Presidente, la attendiamo a Termini Imerese e dinanzi agli stabilimenti dei poli petrolchimici di Siracusa, Gela e Milazzo, alla Zona industriale di Catania e nei cantieri delle molte incompiute di Sicilia. La aspettiamo nei luoghi della Formazione dimenticata e della Sanità negata, nelle aree agricole segnate dalle devastazioni ambientali e dall’indifferenza politica, negli uffici pubblici sempre più a corto di personale ma sempre più essenziali per garantire a tutti, veramente a tutti, il diritto di cittadinanza”.
 “Siamo pronti al confronto – conclude Luisella Lionti – ma nello spirito di quella sfida delle cose concrete che abbiamo lanciato ai candidati in campagna elettorale e ribadiamo adesso con più forza, con più convinzione. Giovani, donne e anziani sono i più deboli in questa terra di debolezze e speranze, orgoglio e disagio. A giovani, donne e anziani è stato chiesto il voto e sono state fatte promesse. È tempo di mantenere, finalmente, gli impegni. Chiediamo soltanto di poter discutere seriamente di politiche sociali e politiche attive del lavoro. Senza, peraltro, dimenticare che di lavoro si continua a morire. Per incidenti che, come ha esclamato il nostro leader nazionale Pierpaolo Bombardieri, è più giusto chiamare omicidi!”.




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