07 luglio 2022

LA FAI CISL NAZIONALE INCONTRA I FORESTALI DI SALINA. AMBIENTE, TUTTI NE PARLANO. MA CHI SE NE OCCUPA IN PRIMA LINEA VIVE DI PRECARIETÀ E INCERTEZZE. IL CCNL CHE NON VIENE ANCORA APPLICATO, QUESTIONE CHE RISOLVEREMO AL PIÙ PRESTO PERCHÉ TUTTA LA CATEGORIA POSSA RECUPERARE REDDITO E DIRITTI


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Fai Cisl nazionale

Il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota con i Segretari generali di Fai Cisl Sicilia e Fai Cisl Messina  incontrano gli operai di un cantiere forestale sull'isola di Salina.
Ad oggi mancano 170 operai forestali rispetto al fabbisogno, e occorre fronteggiare e prevenire l'emergenza incendi nelle isole. Il sindacato ha proposto un'unità operativa per le isole minori, ma la proposta non trova ancora realizzazione. Così si lavora spesso 7 giorni su 7. Inoltre, se i lavoratori si spostano con traghetto non percepiscono l'indennità chilometrica, un problema risolto su Trapani e Marettimo ma non su Messina ed isole Eolie.
Rimane forte anche il problema dell'indennità oraria. Adolfo Scotti, Segretario Generale Fai Cisl Siclia: "C'è uno scollamento pericoloso da parte delle istituzioni tra ciò che si vuole fare e come. Rimane complicato portare sulle isole manodopera da fuori. Serve manodopera locale. In Sicilia, su 18 mila operai idraulico forestali, 6 mila sono addetti alla repressione incendi, sono i pompieri della forestale, agiscono con temperature estreme e condizioni di alto rischio: anche loro sono pochi, così come sono poche le giornate di lavoro che si riesce a dedicare al presidio e alla cura del territorio".
"Dopo 10 anni - afferma il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota - siamo riusciti a rinnovare il ccnl fermo al palo, una grande conquista, eppure a questi e alcuni altri lavoratori non viene ancora applicato, questione che risolveremo al più presto perché tutta la categoria possa recuperare reddito e diritti. La politica continua a pensare la forestazione come una spesa in bilancio, ma è sbagliato: così come si devono garantire presidi costanti per la salute, allo stesso modo va garantito un presidio continuo dei territori, dei boschi, delle aree rurali. Siamo molto preoccupati per la miopia della politica con cui si gestisce il settore, vanno ripensate competenze e ruoli. Oggi importiamo legno dall'estero, spesso neanche certificato, e lasciamo i nostri boschi incustoditi, pensando sia tutela ambientale. Si avvicinano le elezioni a dalla politica arriveranno tante nuove promesse, ma qui in Sicilia dal 2005 si parla di riforma della forestazione eppure ogni tentativo è stato calato dall'alto senza conoscere la realtà".











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