26 giugno 2022

LA GUERRA DEL FUOCO E IL CORPO FORESTALE. L'EX COMMISSARIO SUPERIORE DEL CFRS, ENZO CRIMI: MA NOI TUTTI, RIUSCIAMO ANCORA AD INDIGNARCI PER LA PARALISI POLITICA, SOCIALE E CULTURALE CHE ATTANAGLIA LA NOSTRA ISOLA IN PARTICOLARE RIGUARDO LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI?



Per qualsiasi incendio boschivo chiamare il 1515 del Corpo Forestale della Regione Siciliana (Emergenza Ambientale). "Pro Natura Opus et Vigilantia"

A cura di Enzo Crimi (Facebook) 
Divulgatore ambientale e naturalista, 
già Commissario Superiore del Corpo Forestale della Regione Siciliana

Temperature da record in rialzo un pò ovunque in Sicilia e al sud in generale e super ondate di caldo che rendono l’aria irrespirabile. In questi giorni la Sicilia è sotto attacco dal grande caldo ed è cresciuto anche l'allarme incendi e le fiamme ripropongono la loro devastante avanzata, che annualmente, seppur caparbiamente affrontate dai valorosi operai forestali del contingente antincendio regionale coordinati dai pochi uomini del Corpo Forestale, divorano ettari di verde in ogni parte del nostro territorio siciliano. Il forte vento e l’aridità del territorio,  causata dalla rarità di precipitazioni meteoriche, non fanno altro che aggravare le cause scatenanti degli incendi. Tuttavia, pretendere di agire sempre e comunque con un intervento risolutivo e rapido non risolve il problema di quei pochi terribili giorni in cui si sviluppano simultaneamente decine di incendi che sfuggono alla capacità di controllo della migliore struttura di attacco. La tutela dell'ambiente dagli incendi ha le sue specificità di intervento che culturalmente sono innate nel Corpo Forestale e nel suo personale, come cultura specialistica, che non si inventa o acquisisce in pochi anni, dunque, l’improvvisazione operativa non  potrà fare fronte in modo costante ed efficace, alle continue sofferenze del territorio, in particolare quando questo é sotto attacco dagli incendi boschivi come l’anno in corso.
L'esiguo personale forestale in divisa e gli operai forestali addetti allo spegnimento degli incendi, giornalmente combattono contro le mani criminali che innescano gli incendi, sono sempre in campo H24 in modo diretto ad operare per il bene comune. Come è noto, la Sicilia, essendo una Regione a Statuto Speciale, dal 1972 è dotata di un Corpo Forestale Regionale al quale il legislatore aveva affidato sul territorio regionale i compiti propri del Corpo Forestale dello Stato. Oltre ai molteplici compiti Istituzionali, il Corpo Forestale della Regione Siciliana è impegnato direttamente e svolge attività di difesa dei boschi dagli incendi e del predisposizione del Catasto delle aree percorse dagli incendi. Si diventa  forestali solo attraverso una lunga esperienza e strategia tecnica preventiva e repressiva, insomma, per affrontare gli incendi boschivi, occorre uno straordinario bagaglio culturale di competenze tecniche che solo gli appartenenti al Corpo Forestale detengono, perché acquisite nelle Scuole Forestali. Purtroppo, sono anni che la politica regionale ha lasciato coscientemente il Corpo Forestale privo di uomini e mezzi, risorse e caserme forestali chiuse o che chiudono per mancanza di personale, tanto che oramai sta scivolando nell’agonia dell’oblìo più assoluto e, così restando le cose, difficilmente potrà sopravvivere a lungo. Insomma, la politica governante siciliana manca di sensibilità dell'ambiente e adesso, incalzati dai devastanti effetti dei cambiamenti climatici, il futuro é scoraggiante, dato che in atto non si colgono segnali che possano fare pensare ad un potenziamento e rilancio del dispositivo antincendio regionale. Come appartenente al Corpo Forestale, questa condizione mentale mi genera una miscela amara di frustrazione e dolore, ma ahimè, anche disillusione. 
Certamente gli effetti di questa abdicazione dolosa, saranno devastanti e deleteri per il nostro territorio privato e demaniale oramai concesso all’abbandono, il quale, non idoneamente protetto, certamente pagherà un prezzo altissimo. Se in futuro non si potrà più contare sul Corpo Forestale (e già siamo sulla buona strada), queste persone dalla mente corta, prive di intelligenza naturalistica ed interesse verso il bene comune, con il loro immobilismo decisionale, porteranno il nostro territorio alla smobilitazione e all’oblìo, lo consegneranno all’incuria e all'abbandono, all’arbitrio di allevatori privi di scrupoli, all'attività del pascolo indiscriminato, ai bracconieri, agli speculatori dell’edilizia e malfattori ambientali di ogni genere, ai razziatori della natura e del tempo, alla piaga degli incendi, al degrado dei rifiuti, all’attività incontrollata degli eventi atmosferici, agli inquinamenti, disboscamenti, decadimento ambientale e socio-culturale generalizzato: ecco, la politica dominante rischia di spianare la strada agli ecoreati e distruzione del territorio. Non credo che la stragrande maggioranza di questi soggetti si sia mai trovata coinvolta in quei momenti di caotica tensione, nello spegnimento di incendi boschivi, sia stata interessata all’esposizione dei rischi che questi comportano per gli operai Forestali antincendio e personale in divisa del Corpo Forestale. Non credo che questi soggetti abbiano mai sentito il fumo acre stringergli la gola e non penso che durante lo spegnimento abbiano mai percepito il crepitio  e l’energia delle fiamme accalorargli o peggio bruciargli la pelle. Non credo abbiano mai provato la sensazione che l’acqua non possa placare la sete o cercare rapidamente una via di fuga dal fuoco, non credo che possano comprendere chi a fine intervento, con le labbra inaridite dal calore, possa bisbigliare: grazie a Dio, anche questa volta c’è l’abbiamo fatta. 
Ma noi tutti, riusciamo ancora ad indignarci per la paralisi politica, sociale e culturale che attanaglia la nostra isola in particolare riguardo le problematiche ambientali? Spesso l’indignazione dura il tempo della fiammella di un cerino e la smemoratezza è un effetto collaterale del nostro essere noncuranti. Sarebbe auspicabile oltreché utile, che il Corpo Forestale della Regione Sicilia venisse finalmente potenziato e non sciolto, in modo da occuparsi con più forza all’attività antincendio, attraverso il coordinamento delle operazioni pratiche di spegnimento e il rafforzamento dell'attività investigativa, sia in forma preventiva che "post factum", al fine di prevenire tali fatti criminosi o almeno assicurare alla giustizia i responsabili del reato. Non possiamo nascondere il fatto che difficilmente sono individuati i responsabili di tali illeciti. Pur comprendendo le difficoltà economiche di questi tempi della nostra Regione Siciliana, io credo che la configurabilità dell’ambiente come bene giuridico e trascendentale, non può essere ignorata e calpestata dall’uomo attraverso tagli continui alle risorse finanziarie, perché la tutela dell’ambiente naturale rappresenta una garanzia per consentire una qualità della vita collettiva a livelli accettabili e a tutti i costi, ne va del nostro futuro. Vorrei sbagliarmi, tuttavia, analizzando alcuni segnali, visti gli attacchi ciclici di cui é fatto oggetto il Corpo, lo stillicidio di notizie o promesse della politica e visti i precedenti alquanto sconfortanti, si può pensare ad una fine annunciata, senza poter vedere realizzato il sogno di un Corpo Forestale rinnovato negli uomini, nei mezzi e anche nelle funzioni. 
Da inguaribile ottimista “Forestale”, io non vedo in atto presupposti che possano fare pensare ad un potenziamento e rilancio del Corpo Forestale, tuttavia, credo che la strada maestra per la sua rivitalizzazione sia semplicemente un nuovo concorso (degno di questo nome) che tenga conto delle esigenze d’organico del Corpo al più presto, perché non è rimasto molto tempo. Nemmeno può bastare il transito nei ruoli di uno sparuto e volenteroso drappello di impiegati amministrativi regionali, privi di  bagaglio tecnico-culturale che chiameremo “forestali”, frammentati nei vari Comandi Distaccamenti Forestali. Ricordiamo che l’ultimo concorso per Allievo Agente Forestale andato a buon fine è stato bandito nel lontano 1985 e il personale vincitore del concorso é stato immesso nei ruoli nel 1991. Se così non avverrà, penso che l'esperienza autonomista del controllo del territorio e della difesa dell'ambiente naturale della Regione Siciliana volgerà al termine e dopo l’atroce agonia di questi ultimi anni, si attende qualcuno che assuma questa grave responsabilità, ponga fine a queste sofferenze e stacchi la spina. Ebbene, questo Corpo Forestale é oggi a rischio e se verrà soppresso, perderemo il controllo dell’ampio settore ambientale siciliano,  disperderemo quasi mezzo secolo di memoria storica nelle zone rurali e disagiate, il patrimonio umano e i risultati già acquisiti con sacrificio e dedizione di tutti i suoi uomini, come esperienza professionale acquisita sul territorio e sua conoscenza capillare.




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