06 maggio 2022

UNA MEZZA SCIROCCATA E I BOSCHI DI ERICE SONO IN FIAMME. ALLA SICILIA SERVONO SUBITO 30 MILA OPERAI FORESTALI



 Dal sito www.inuovivespri.it

05 Maggio 2022
  • Dobbiamo restare stupiti se con una mezza sciroccata sono già partiti gli incendi boschivi dolosi? 
  • Il fenomeno degli incendi delle aree verdi è mondiale ed è facilitato dai cambiamenti climatici. Bisogna capire chi appicca il fuoco e perché. In attesa di scoprire chi c’è dietro bisogna evitare che bruci tutto 
  • … e tra qualche ora la temperatura si abbasserà arriveranno piogge “fortissime in alcune aree”
Dobbiamo restare stupiti se con una mezza sciroccata sono già partiti gli incendi boschivi dolosi? 
Lo scorso anno, a Novembre, abbiamo cominciato a scrivere che in Sicilia ci vogliono 30 mila operai forestali stabilizzati per occuparsi della prevenzione degli incendi e per cercare di prevenire – fino a dov’è possibile – le inondazioni. Da circa sette mesi scriviamo che sono in corso imprevedibili e pericolosi cambiamenti climatici. Oggi è bastata una mezza sciroccata per scatenare un inferno ad Erice. La definiamo mezza sciroccata sia perché è durata poco meno di una giornata, visto che la temperatura si comincerà ad abbassare tra qualche ora, sia perché con le sciroccate ‘giuste’ le temperature arrivano a 35-40 gradi e oggi non siamo andati oltre i 27-28 gradi centigradi. Ebbene, una mezza sciroccata – con il solito incendio doloso – ha scatenato un putiferio nella montagna di Erice, nel Trapanese. Fiamme a destra, fiamme a sinistra, fino a lambire alcune abitazioni. Ovviamente, in un clima di sottovalutazione e disorganizzazione, si procede a tentoni: tu vai di qua, tu chiama i Vigili del Fuoco di là, tu chiama la Protezione civile, tu chiama i solti aerei anfibi e gli elicotteri e tu chiama la mamma… La solita cronaca del caos annunciato alla siciliana.

Il fenomeno degli incendi delle aree verdi è mondiale ed è facilitato dai cambiamenti climatici. Bisogna capire chi appicca il fuoco e perché. In attesa di scoprire chi c’è dietro bisogna evitare che bruci tutto 
Si sarebbe potuto evitare l’incendio? Assolutamente sì. Sarebbe bastato dislocare una trentina di operai forestali sia per cercare di bloccare i criminali che danno alle fiamme i boschi della Sicilia, sia per spegnere l’incendio subito, impedendogli di diffondersi. Ma non c’è vero di convincere il Governo regionale e, in generale, la politica siciliana. Non c’è verso di fare capire ai politici che bisogna fronteggiare due pericoli enormi: i criminali che danno fuoco alle aree verdi, che sono presenti in ante parti del mondo (come abbiamo raccontato qui) e i cambiamenti climatici on i quali non si scherza. A Gennaio il Po – il più grande fiume italiano – era in secca (e tale è rimasto). Ci sono sinistre previsioni di siccità in Francia e in Germania. In Sicilia, lo scorso anno, le temperature estive sono state le più alte d’Europa, on zone dove sono stati toccati i 50 gradi. I 27-28 gradi centigradi di oggi sono un segnale bruttissimo. Stiamo andando incontro all’Estate – che potrebbe essere più calda di quella dello scorso anno – con le aree verdi prive di operai forestali in servizio h24. dal nostro punto di vista, quello che sta succedendo è incomprensibile.

… e tra qualche ora la temperatura si abbasserà arriveranno piogge “fortissime in alcune aree”
Così com’è incomprendibile il clima ‘ballerino’. Scrive su Facebook Mario Pagliaro, chimico del CNR, appassionato di climatologia: “Chiaramente visibile nella ricostruzione digitale il minimo del vortice ciclonico poco a Nord della #Tunisia che richiama l’aria calda dal Sahara. L’aria #gelida in quota proveniente da Nord sta già causando forti piogge al Nord. Venti fortissimi stasera e stanotte sul #Messinese tirrenico: evitare gli spostamenti, se possibile, ed entrare tutto ciò che in balcone o in terrazzo potrebbe volar via. #Crollo termico già domani quando nel pomeriggio inizieranno le #piogge, fortissime in alcune aree. Il freddo durerà molti giorni”. La mezza sciroccata e poi ” #piogge, fortissime in alcune aree”. Dopo l’incendio ad Erice, nel giro di 24 ore, qualche inondazione? Speriamo di no. Ciò posto, noi insistiamo: il Governo regionale e la politica siciliana continuano a sottovalutare i cambiamenti climatici in corso. Nell’Antartide la temperatura è salita di 40 gradi: non è un fenomeno che si verifica ogni anno… Facciamo un appello al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: già siamo fuori tempo massimo, ma qualcosa si può ancora fare: dislocate subito 30 mila operai forestali nelle aree verdi dell’Isola senza perdere altro tempo.

Foto tratta da MeteoWeb







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