23 maggio 2022

SIFUS CONFALI - IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ DEL 9% CHE VIENE TRATTENUTO AI BRACCIANTI QUANDO PERCEPISCONO L'INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA SERVE A FINANZIARE LA PENSIONE DI VECCHIAIA AI LAVORATORI AGRICOLI CHE NON RAGGIUNGONO LE 101 GIORNATE DI LAVORO L'ANNO. PER QUALSIASI INFO SIAMO A VOSTRA DISPOSIZIONE


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus
Maurizio Grosso

Roma 22 maggio 2022 - La più importante riforma sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli di questo secolo, è stata approvata dal Governo Prodi dopo un lungo confronto con Cgil-Cisl-Uil e Cia- Coldiretti e Confagricoltura, nel lontano 2007. Il SIFUS, che allora si chiamava movimento braccianti e forestali ed era un sindacatino piccolo piccolo, detta riforma, l'ha contestata quasi in toto, poichè tra le altre cose, cancellava "il trascinamento automatico delle giornate lavorative dell'anno precedente in caso di calamità", ossia, quel meccanismo che in Sicilia si chiama riconferma o siccità.
Nonostante le esigue forze che riuscimmo a mettere in campo, facemmo una lotta serrata contro la riforma degli ammortizzatori in agricoltura in questine: incontri in prefettura, petizioni popolari, blocchi stradali, presidi, ecc.
Nonostante tutto, la riforma non siamo riusciti a scalfirla.
Una piccolissima parte di questa riforma, in verità non l'abbiamo mai contestata poiché l'abbiamo ritenuta, in un ottica nazionale, capace di fare gli interessi generali dei lavoratori agricoli: quella parte che trattiene, a tutti i lavoratori agricoli , dalla disoccupazione agricola il contributo del 9% quale fondo di solidarieta'.
C'è significa?
Un bracciante che lavora 101 giorni l'anno in agricoltura, o alla forestale, o al consorzio di bonifica, o all'esa, ecc, con questo numero di giornate, raggiunge un anno pieno dal punto di vista pensionistico pro pensione di anzianità. Le giornate che dovesse lavorare in più, rispetto le 101, ne aumentano il rendimendimento del diritto che ha acquisito con 101 giornate.
I braccianti che invece, non raggiungevano le 101 giornate prima di quella riforma non avevano diritto all'anno contributivo pieno.
Con la riforma in argomento, introducendo per legge, il contributo di solidarietà del 9% , si è consentito a tutti quei braccianti che non raggiungono 101 giornate di acquisire ugualmente un anno contributivo pieno ai fini della pensione di vecchiaia (no di anzianità).
Se si considera che ancora oggi,  tra i circa 870 mila lavoratori agricoli a livello nazionale, la media di giornate lavorate in campagna, è di 75-80 cadauno l'anno, vi renderete immediatamente conto dell'importanza generale del fondo di solidarietà.
Senza fondo di solidarietà con meno di 101 giornate di lavoro in campagna non si acquisisce  l'anno contributivo.
Per queste ragioni, il sifus ritiene che i problemi irrisolti per i braccianti su cui  lavoriamo h 24 per risolverli, siano altri: caporalato, lavoro nero, lavoro grigio, salario diverso in 104 contratti di lavoro tanti quanti sono le province d'Italia,  ecc.
Per qualsiasi chiarimento siamo a vostra disposizione visto che i sindacati a cui avete affidato le vostre sorti, non sono stati in grado di farlo in tempi utili.
Maurizio Grosso - Segretario Generale SiFUS CONFALI




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