21 dicembre 2021

LE NOVITÀ DEL 2022. PENSIONI ANTICIPATE PER OPERAI EDILI E AGRICOLI CON REVISIONE APE SOCIAL



Dal sito www.today.it

Cristina D'Amicis Giornalista
20 dicembre 2021

Oggi il governo ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati per tirare le somme su quelle che saranno le novità sulle pensioni a partire dal 2022

Si stringe il cerchio sulle pensioni, in vista della scadenza naturale di fine anno di Quota 100. La misura sperimentale di pensionamento anticipato che negli ultimi tre anni ha permesso a coloro che avevano compiuto 62 anni di età e avevano maturato 38 anni di contributi di andare in pensione prima dei 67 anni della legge Fornero, non può essere rinnovata perché troppo costosa. Oggi il governo ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati per tirare le somme su quelle che saranno le novità sulle pensioni a partire dal 2022, contenute nella Manovra 2022. Da premettere che i fondi a disposizione non sono molti, e che non si potrà fare una vera e propria riforma delle pensioni, rimandata al 2023, con l'obiettivo di garantire una maggiore flessibilità in uscita e maggiori tutele per le donne e per i giovani con carriere discontinue. Intanto proprio pochi giorni fa il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha lanciato un allarme sulle pensioni, dichiarando che "un sistema pensionistico di una popolazione di 60 milioni di abitanti non si può reggere nel lungo periodo con 23 milioni di persone che lavorano. Nel nostro Paese mancano circa 10 milioni di lavoratori tra scoraggiati, inattivi, donne e giovani che non lavorano".


Pensioni: le novità 2022 contenute in Manovra

Secondo le ultime notizie, le novità sulle pensioni a partire dal 2022 dovrebbero riguardare non solo Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi) ma anche un'altra misura sperimentale: l'Ape social. L'Ape sociale è un anticipo pensionistico rivolto a chi ha compiuto almeno 63 anni di età e che si trova in particolari situazioni di difficoltà (con 30 anni di contributi versati) o che appartiene a quelle che vengono definite come categorie di lavoro gravose (con almeno 36 anni di contributi versati), come operai dell'industria estrattiva, conducenti di mezzi pesanti, operai dell'agricoltura e della pesca, etc. L'accordo tra governi e sindacati, da inserire nella legge di Bilancio, dovrebbe convergere sul rifinanziamento di un anno della misura con allargamento della platea dei lavoratori gravosi e una riduzione della soglia contributiva per alcune di queste categorie. In particolare, la soglia dei contributi per operai edili ed agricoli potrebbe scendere da 36 a 32 anni, forse addirittura 30, mentre resterebbe fermo il vincolo di età dei 63 anni. 

Previsto anche il rifinanziamento di un anno di Opzione donna, ovvero della possibilità per le lavoratrici dipendenti con almeno 58 anni (59 per le autonome) e 35 anni di contributi di andare in pensione una volta decorso un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome). I sindacati sono pronti a battersi anche perché venga riconosciuto alle donne un anno di contributi in più per ogni figlio o anche un anno per ogni cinque dedicati alla cura di familiari non autosufficienti.

"Oggi pomeriggio discutiamo di pensioni, un segnale importante, abbiamo apprezzato la disponibilità del presidente Draghi ad avviare il cantiere perché noi dobbiamo cambiare la legge Fornero in direzione di una flessibilità, di maggiore equità, di una più marcata sostenibilità", ha riassunto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

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Fonte: www.today.it






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