Resta in bilico l’approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione della Regione, che slitta alla prossima settimana. Nulla di fatto così a Sala d’Ercole dove al termine della seduta pomeridiana i lavori sono stati rinviati a martedì prossimo. Nel frattempo, gli emendamenti saranno discussi in commissione e poi torneranno in Aula per il voto definitivo.
Nel corso del dibattito, tuttavia, non sono mancati attacchi da parte delle opposizioni che hanno contestato il governo: per il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, l’esecutivo Musumeci lascia ad esempio la Regione siciliana «in braghe di tela, con un nuovo disavanzo per gli anni 2018 e 2019 per oltre un miliardo e cento milioni, e in eredità al prossimo governo l’obbligo di ripianare oltre due miliardi di disavanzo per il triennio 2023-2025. In queste condizioni sarà a rischio persino l’approvazione della prossima manovra economica». Una disastrosa gestione dei conti pubblici da parte del governo che «sarà una zavorra per la ripresa economica della nostra regione - ha aggiunto il Lupo - che peserà sulle future generazioni».
Ancora più duro Antonello Cracolici, parlamentare dem, per il quale si tratterebbe addirittura di un bilancio «tecnicamente falso». Con l’assestamento si «certifica la disastrosa gestione dei conti pubblici del governo Musumeci - ha detto Cracolici -. Oltre alla crescita del disavanzo della Regione rispetto al 2018, emerge infatti che il peggioramento che la giunta aveva previsto in 105 milioni è stato dichiarato 'fasullò dalla Corte del conti regionale la quale nel dare giudizio di parifica ha evidenziato che il maggior disavanzo da calcolare nel bilancio del 2019 è pari non è di 105 ma di 170 milioni. A questi si aggiungono circa nove milioni di euro evidenziati dalla Corte dei conti nazionale, anch’essi di maggiore disavanzo e che oltretutto, in violazione delle norme, non vengono neppure coperti nell’assestamento». «Dunque - ha proseguito Cracolici - circa 180 milioni in più rispetto al previsto, che fanno aggravare il già drammatico totale del disavanzo del bilancio regionale arrivando a circa sette miliardi e mezzo di euro. E di fronte a tutto questo l’assessore all’Economia invece di prendere atto del proprio fallimento, continua a cimentarsi nel suo sport preferito: arrampicatore di specchi».
A tenere banco è stata anche la vicenda dei fondi destinati ai lavoratori Asu che per il deputato regionale di Sicilia Vera, Danilo Lo Giudice, «assume contorni sempre più coloriti, con l’Assessore Armao che si è ormai dato alla fantascienza. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e dire chiaramente che oggi il Governo sta lavorando per ulteriori tagli alle somme per gli Asu. Siamo passati da un lavoro parlamentare per la stabilizzazione, supportato dal solo Assessore Scavone cui va dato atto del suo impegno a fianco della Commissione e dei deputati, a dover combattere persino per mantenere in bilancio i fondi per il sussidio ordinario, con una proposta, questa sì di diretta proposta governativa, che prevede ulteriori tagli anche per il futuro». Quindi «io non voterò mai e poi mai queste variazioni di bilancio, non lo farò per gli Asu e non lo farò da sindaco per l’ennesimo taglio ai fondi per i Comuni, l’ennesima riduzione di fondi per le amministrazioni comunali - conclude - . Per tutto questo non potrò che votare contro le variazioni di bilancio nel loro complesso». (AGI)
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Fonte: palermo.gds.it
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