25 ottobre 2021

SIFUS CONFALI: LE ALLUVIONI, IN SICILIA COME NEL RESTO D'ITALIA, NON RAPPRESENTANO UN "FATTO EMERGENZIALE", MA UN "FATTO ORDINARIO" DOVUTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO. LA RISPOSTA NON PUÒ ESSERE RAPPRESENTATA DA LACRIME DI COCCODRILLO ED INTERVENTI TAMPONE MA DEVE CARATTERIZZARSI PER MISURE STRUTTURALI CAPACI DI METTERE IN SICUREZZA IL TERRITORIO. PER IL SIFUS, L'UTILIZZO IN TUTTE LE REGIONI DEI FORESTALI A TEMPO INDETERMINATO, ANCHE PER QUESTO SCOPO, PUÒ RAPPRESENTARE UN SEGNALE SIGNIFICATIVO PER RIDURRE IL RISCHIO DI DANNI


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus
Maurizio Grosso

Catania 25 ottobre 2021 - Il 7 ottobre scorso avevamo inviato l'ennesima missiva ai Presidenti di tutte le Regioni d'Italia e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi con la quale rappresentavano in maniera analitica come dal Piemonte alla Liguria, dal Veneto alla Campania, dalla Basilicata alla Sicilia ,  il territorio italiano si è  praticamente "tropicizzato" alternando periodi piu o meno lunghi di siccità a violente precipitazioni meteorologiche che  distruggono , senza alcuno sconto, sia il contesto agricolo che quello cittadino. Esondazioni, inondazioni, sradicamento di alberi, frane, smottamenti,allagamenti, rotture di condutture, ecc, ecc, stanno caratterizzando il fenomeno che si chiama "cambiamento climatico".
In queste circostanze si è fortunati quando non ci scappa il morto, fermo restando che, purtruppo, di vittime, come come sciaguratamente oggi a Scordia (ct), se ne registrano fin troppe.
I Governi delle varie regioni, da sud a nord e il Governo Draghi non possono piu' continuare a attendere i disastri causati da questi "fenomeni" in silenzio poiche non si tratta di fatti  emergenziali, ma ordinari.
È necessario che il Governo Draghi e i Governi Regionali rinuncino alle lacrime di coccodrillo davanti le devastazioni di città e campagne  ed intervengano immediatamente per mettere in sicurezza il territorio utilizzando, da un lato, risorse nazionali ed extraregionali, a partire da quelle che arriveranno attraverso i "recovery" dall'Europa e dall'altro, tutti gli operai idraulico forestali a tempo indeterminato. 
Chi meglio di loro può occuparsi della pulizia dei letti dei fiumi, dei torrenti, dei laghi? Chi meglio di loro può occuparsi dell'assestamento e consolidamento idrogeologico del territorio? Chi meglio di loro può eseguire lavori che frenano gli smottamenti e le frane anche attraverso  una significativa  ripiantumazione  degli alberi? Certo, non potranno occuparsi dell' abbattimento della cementificazione selvaggia che rappresenta una delle maggiori cause dei danni, ma su tanti aspetti, la loro professionalità ed esperienza può  consentire un contributo non indifferente alla riduzione dei danni.
Maurizio Grosso - Segretario Generale SIFUS CONFALI





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