Ricevo e pubblico
dalla Segrteteria regionale
Sifus Confali
Catania 28 settembre 2021 - Il Governo Draghi sta lavorando per abbattere quota 100, ossia, quella riforma delle pensioni voluta dal Governo Conte che negli ultimi 3 anni ha consentito oltre che lo svecchiamento della pubblica amministrazione, di mandare in pensione ragionevolmente migliaia di lavoratori del pubblico e del privato.
Oggi, il Governo dei Migliori sta lavorando per sostituire, in peggio, quota 100. In questa direzione sta innescando una serie di bombe ad orologeria che si pongono l'obiettivo di sviare il problema da quota 100 attraverso l'inserimento nel dibattito di una vera e propria guerra tra categorie: bisogna definire le categorie,il cui lavoro, é da ritenersi usurante.
In quest'ottica, una categoria usurante, andrebbe a percepire la pensione a 63 anni di età con 36 anni (6 di ape social) di contributi.
Con l'attuale "quota 100", invece, qualsiasi categoria, percepisce la pensione al raggiungimento di 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Stamattina su Canale 5, specificatamente, a Mattino 5 - era in collegamento da Catania, Maurizio Grosso del Sifus - abbiamo assistito all'inizio di questa guerra tra poveri, tra categorie e precisamente tra bancari e forestali.
Spiegare le ragioni del lavoro usurante in capo ai forestali che, pur svolgendo attività rischiosissime, lavorano 151,101 e 78 giorni l'anno (il resto dei giorni, per chi non conosce la realtà siciliana, potrebbero riposarsi), rispetto a categorie usuranti che lavorano tutto l'anno, é davvero complicato - ha dichiarato Maurizio Grosso - anche se per fortuna in migliaia, in altre regioni, lavorano a tempo indeterminato.
Spero - ha continuato Grosso - che tutti adesso comprendano la necessità di una riforma del comparto forestale che anche per ragioni di tipo pensionistico guardi al tempo indeterminato in Sicilia come in Campania, Basilicata, Veneto, ecc, ecc.
Certo - ha aggiunto Grosso - se poi Canale 5 che mi ha chiamato ad intervenire personalmente come sindacalista SIFUS, nel programma in questione, mi da la parola solo per 2 minuti per spiegare le ragioni dei forestali, il tutto diventa oltre che difficile, complicatissimo.
Spero che tuttavia - ha concluso Grosso -, nonostante i 2 minuti di tempo e l'enorme distanza dalle poltrone dello studio televisivo, di essere riuscito a sollevare le necessita del riconoscimento del lavoro usurante non solo nei confronti dei forestali ma anche dei braccianti agricoli (una parte dell'anno gran parte dei forestali lavora in campagna quale bracciante), oltre che le responsabilità oggettive del Governo Musumeci per la mancata realizzazione di opere preventive e quindi per gli incendi.
Il Sifus, in ogni caso, é in campo e farà di più e meglio per il riconoscimento del lavoro usurante sia per i braccianti che per i forestali continuando a rivendicare quota 100 come fatto di giustizia e civiltà.
L'addetto stampa SIFUS CONFALI
*Spostare il cursore al minuto 23:20 per seguire l'intervista integrale a Maurizio Grosso*
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