di Antonino Lomonaco
Aspi di Linguaglossa
In generale, vi è un orientamento ad evitare tali interventi, poichè la riduzione della visibilità aggiunge ulteriori rischi alla nostra attività già pericolosa. Tuttavia, in determinate circostanze si interviene lo stesso.
Ciò accade quando l'incendio si avvicina ad aree boschive pregiate, oppure quando l'area interessata è già eccessiva e si espone a degenerare, oppure, anche, quando l'incendio confina con aree antropizzate... spingendo il nostro lavoro oltre il suo mandato e le sue prerogative, per difendere beni e, in talune circostanze, persino vita che, al momento, non ha altri che si pongono a difenderla..
E' scontato dire che questi interventi richiedono una maggiore attenzione nei movimenti che si fanno, soprattutto in terreni scoscesi o sciarosi. Ciononostante, la riduzione notturna della temperatura ambientale (la quale di giorno si aggira intorno ai quaranta gradi, mentre di notte scende, soprattutto in montagna, verso i venticinque gradi) favorisce una condizione più agevole alla dispersione del calore e, quindi, allo spegnimento.
Sotto vi sono alcune immagini di interventi notturni fra i più semplici, dal momento che, come sempre accade, quando l'intervento è più impegnativo non è conveniente fare altro e l'aiuto al compagno è la prima attenzione da porre.
Tuttavia è importante documentare, dal momento che negli uffici e nelle piazze il nostro impegno non viene sempre valorizzato per come davvero meriterebbe.
Antonino Lomonaco
Bravi,ma andatelo a raccontare al signor musumeci coi suoi assessori, che lodano quelli del Trentino,cosa vogliamo aspettarci da questo governo,e già assai che non ci accusano a noi della forestale che incendiamo i boschi, mi viene solo da dire vergognatevi signori politici.Carapezza angelo
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