Dal sito www.primonumero.it
25 Agosto 2021
Destinare una fetta delle risorse stanziate a tutela dell'ambiente nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza: questa la richiesta che le rsa dell'Usb rivolgono al presidente Donato Toma. Le Regioni, del resto, sono il soggetto attuatore del programma che prevede risorse aggiuntive per fronteggiare la crisi causata dalla pandemia. "Stabilizzare questi lavoratori, gli incendi certificano il fallimento del governo regionale in materia di salvaguardia dell'ambiente"
La lotta agli incendi che hanno sfigurato la costa molisana e incenerito i polmoni verdi dell’Alto Molise si può fare solo impiegando gli operai forestali. Per i sindacati questo è uno snodo imprescindibile nella strategia di contrasto ai piromani. Gli esempi offerti dalle altre regioni del Sud Italia lo certifica: per
contrastare i roghi scoppiati in questa stagione estiva da più parti – in Sicilia e
Calabria – le squadre sono state rafforzate.
Anche la Regione Molise dovrebbe seguire questo modello e assumere gli operai forestali, lavoratori storicamente precari nonostante possano avere un ruolo decisivo nella cura del territorio e quindi nell’azione di prevenzione degli incendi. Incendi che quasi sempre trovano terreno fertile nelle sterpaglie che crescono a dismisura e in maniera disordinata anche nei centri urbani alimentando la propagazione delle lingue di fuoco. A Guglionesi le fiamme hanno lambito le abitazioni. Ancora peggio a Campomarino dove il fuoco non solo ha minacciato le case, ma ha anche distrutto alcune strutture turistiche. Solo solo gli esempi più eclatanti di una lista ben più lunga che annovera anche campi coltivati, aziende, un patrimonio arboreo importante come la pineta di Campomarino i cui bellissimi pini di Aleppo e la cui fauna sono stati divorati dal fuoco. I danni sono stati talmente ingenti da spingere il governo regionale a chiedere fondi aggiuntivi al Governo mediante il riconoscimento dello stato di emergenza.
Per affrontare con decisione tale problematica c’è un unico modo: stabilizzare gli operai forestali. E’ con questo obiettivo le rsa dell’Usb forestali Molise hanno chiesto al presidente Donato Toma un incontro urgente.
Nella nota inoltrata a Palazzo Vitale e agli organi di informazione, i sindacalisti Giuseppe Pavone, Stefano Bellini e Donato Di Blasio evidenziano le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dal Governo prima e dalla Commissione europea poi: una parte delle risorse destinate alla tutela del territorio potrebbe essere impiegata proprio per assumere i forestali.
“Il PNRR – argomentano dal sindacato – dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione Europea per integrare il quadro finanziario pluriennale 2021 -2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid – 19. Con il decreto, il Governo ha definito la ”governance” per il piano nazionale di ripresa e resilienza e dettato le misure e le procedure di accelerazione e semplificazione per l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi. Il piano è strutturato in 6 missioni, e in particolare all’interno della seconda missione, ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’, il PNRR stanzia complessivamente 68,6 miliardi. La missione 2 si struttura in 4 componenti, tra cui la tutela del territorio e della risorsa idrica. La Regione è delegata al ruolo di singolo soggetto attuatore, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definiti nel PNRR, e, in caso di mancato rispetto degli obblighi e degli impegni o di persistente inerzia, si attiveranno i poteri sostitutivi del Presidente del Consiglio”.
E’ in questo contesto che l’Usb lancia la proposta: “Gli incendi e le catastrofi ambientali, figlie del dissesto idrogeologico, che stanno dilaniando le Regioni del Sud, in maniera particolare il nostro Molise, certificano il fallimento delle politiche regionali in atto in materia di salvaguardia dell’ambiente e nella gestione degli operatori idraulico forestali. Chiediamo a gran voce un cambio di visione che permetta una stabilizzazione dei lavoratori considerata la loro alta professionalità e grande conoscenza del territorio e delle sue criticità, parallelamente ad una programmazione seria e lungimirante su queste tematiche”.
Quindi, le rsa dell’Usb hanno chiesto al governatore “di essere convocati in tempi celeri” e di “essere parte attiva nella progettazione dei fondi del PNRR” che considerano “un’opportunità unica ed irripetibile utile a ridare dignità ad una categoria di lavoratori da sempre ignorata, a volte derisa, e a garantire al territorio regionale la giusta attenzione per scongiurare i disastri a cui abbiamo assistito inermi nel corso degli anni”.
Fonte: www.primonumero.it
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