09 agosto 2021

INCENDI IN SICILIA, “GOVERNO DICHIARI STATO CALAMITÀ NELL’ISOLA”. IL DEPUTATO NINO GERMANÀ SCRIVE A DRAGHI. GOVERNO ADOTTI URGENTEMENTE NUOVO PIANO FORESTAZIONE E LAVORARE A PREVENZIONE


Dal sito www.blogsicilia.it

07/08/2021
  • Il deputato della Lega Nino Germanà scrive al presidente del Consiglio ed ai ministri competenti
  • “Governo intervenga al più presto con ogni mezzo utile per fronteggiare emergenza incendi
  • E continua “Bisogna lavorare alla prevenzione ma ora abbiamo bisogno di aiuti immediati”
“Il Governo dichiari lo stato di calamità nazionale e intervenga al più presto con ogni mezzo utile per fronteggiare l’emergenza provocata dagli incendi che hanno colpito in questi giorni le province siciliane di Messina, Catania, Palermo, Enna ed in particolare i monti Peloritani, Nebrodi, Madonie e la Città di Catania”. Lo chiede il deputato della Lega Nino Germanà, componente della Commissione Agricoltura della Camera in una nota indirizzata al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole, alimentari e forestali e dell’Interno.

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“Incendi hanno colpito migliaia di ettari di terreni”

Germanà fa il punto della situazione sul fronte danni “Gli incendi hanno colpito migliaia di ettari di terreni – sottolinea – la maggior parte di questi adibiti a pascoli. Intere aziende agricole distrutte – per alcuni, il lavoro di una vita – capannoni, fienili e intere mandrie di bestiame”.


“Lavorare a prevenzione”
“Bisogna lavorare alla prevenzione, ma adesso in questa fase di emergenza abbiamo bisogno di aiuti immediati e concreti attraverso la protezione civile: contributi per il foraggio e per i capi di bestiame riconosciuti che sono morti. Non è questo il momento della prevenzione che va seriamente ripensata”.


“Governo adotti urgentemente nuovo piano forestazione”

E conclude: “Per difendersi dalla infinita piaga dei roghi, quasi sempre di origine dolosa occorre che il Governo adotti urgentemente un nuovo piano della forestazione, una riforma degli operatori forestali, un ammodernamento degli strumenti di prevenzione e controllo che seguano le tecnologie più avanzate, ma soprattutto sono convinto che vada assolutamente riconsiderata la figura dell’allevatore: vero custode delle montagne. Ogni anno è la stessa storia e le conseguenze economiche e ambientali sono sempre più gravi e la popolazione colpita ha bisogno del sostegno concreto dello Stato”.






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