Dal sito www.inuovivespri.it
26 Agosto 2021
- I dati del dossier di Europa Verde inchiodano l’attuale Governo regionale siciliano alle proprie responsabilità figlie dell’inadeguatezza
- L’attacco di Equità territoriale: “Serve inoltre una vera inchiesta per capire che interessi ci sono dietro i mezzi aerei privati che vengono chiamati a spegnere gli incendi con parcelle da 15 mila euro all’ora”
- Lo smantellamento del Corpo Forestale voluto dal Governo Renzi che, per fortuna, non è riuscito in Sicilia
I dati del dossier di Europa Verde inchiodano l’attuale Governo regionale siciliano alle proprie responsabilità figlie dell’inadeguatezza
“Incredibile: in Sicilia, dall’inizio di quest’anno, si contano 78 mila ettari di boschi inceneriti dal fuoco. Una superficie che equivale a venti volte i bosco della Ficuzza. La nostra Isola è la Regione italiana più colpita dagli incendi. Sono i dati che si leggono nel dossier su ‘Incendi & Desertificazione’ di Europa Verde. Ci chiediamo: il Governo regionale di Nello Musumeci è a conoscenza di questi ‘numeri’? Gli assessori regionali all’Agricoltura Tony Scilla e al Territorio e Ambiente Toto Cordaro come commentano questi fallimentari risultati? Pensano o no di essere in buona parte responsabili di quanto è accaduto? Non credono che le loro dimissioni siano più che opportune?”. Così Franco Calderone, coordinatore del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale in Sicilia, commenta i dati sugli incendi nella nostra Isola. “L’aspetto incredibile di questa storia – prosegue Calderone – è che a Maggio e a Giugno il presidente Musumeci e gli assessori Scilla e Cordaro erano stati invitati dalle organizzazioni sindacali ad intervenire in tempo, utilizzando gli operai della Forestale per fare realizzare le opere di prevenzione degli incendi. A metà Giugno i sindacati hanno denunciato che tante aree verdi della nostra Isola erano prive delle opere di prevenzione degli incendi: erbe e arbusti secchi lasciati nei sottoboschi, niente viali parafuoco e via continuando. Una follia in piena regola che ha predisposto i boschi della Sicilia a rischi elevati. Il sindacato Sifus ha addirittura presentato una sfilza di denunce, paventando i pericoli che incombevano nelle aree verdi della nostra Isola. Ma il Governo regionale non è intervenuto. A metà Luglio è iniziato il grande caldo, con temperature a 40 gradi, ed è iniziato l’inferno. Il risultato lo ha ‘fotografato’ Europa Verde: 78 mila ettari di boschi siciliani ‘inghiottiti’ dal fuoco. Nessuno deve pagare per quanto avvenuto? Diamo tutta la responsabilità ai piromani e salviamo un Governo regionale di inetti e inadeguati?”.
L’attacco di Equità territoriale: “Serve inoltre una vera inchiesta per capire che interessi ci sono dietro i mezzi aerei privati che vengono chiamati a spegnere gli incendi con parcelle da 15 mila euro all’ora”
“Una vicenda così grave, che riguarda tutti i cittadini della nostra Isola, non può passare inosservata – conclude il coordinatore di Equità Territoriale della Sicilia -. I boschi si tutelano con la presenza dell’uomo. Ma non sarà certo l’attuale Governo ad affrontare un problema che ha ignorato. Dovranno essere gli operai della Forestale insieme con gli agricoltori a tutelare i boschi della Sicilia. Serve inoltre una vera inchiesta per capire che interessi ci sono dietro i mezzi aerei privati che vengono chiamati a spegnere gli incendi con parcelle da 15 mila euro all’ora. Sono troppi i lati oscuri di una vicenda che ha provocato un danno gravissimo alla natura siciliana. E anche su questi lati oscuri che bisogna fare chiarezza”.
Lo smantellamento del Corpo Forestale voluto dal Governo Renzi che, per fortuna, non è riuscito in Sicilia
Un articolo sul dossier ‘Incendi e desertificazioni lo leggiamo in una nota di Italpress: “Il Paese va a fuoco. Quella italiana è stata un’estate tristemente da record per il dramma degli incendi. Dall’inizio dell’anno sono 158.000 ettari bruciati in totale, come se fosse andata a fuoco una superficie equivalente alle città di Roma, Napoli e Milano messe insieme”. Ebbene, di questi 158 mila ettari di boschi andati in fumo, più della metà – 78 mila ettari – sono, anzi, erano boschi siciliani! In pratica, come si sottolinea nell’articolo di Italpress, poco più del 3% della superficie della nostra Isola è andata a fuoco. In Sardegna – dove i danni sono stati tanti – sono andati in fiamme 20 mila ettari di verde. La Sicilia detiene così il triste record di ettari di boschi bruciati. Un dato che dà la misura dell’inadeguatezza dell’attuale Governo siciliano giustamente sottolineata dal coordinatore di Equità Territoriale (ET) in Sicilia. Nel dossier di Europa Verde si spiega che, ad oggi, leggiamo sempre su Italpress, “un quinto del territorio nazionale è a rischio desertificazione e l’elemento che rende la situazione ancor più grave è che uno strumento determinante per la salvaguardia del territorio come il catasto degli incendi non viene sufficientemente utilizzato, con i dati fermi e non aggiornati per anni”. Una “situazione è gravissima, figlia di una politica senza scrupoli che, anziché puntare sul controllo e la prevenzione ha semplicemente pensato di ignorare il problema, cancellando una risorsa preziosissima come il Corpo Forestale dello Stato e privatizzando de facto la flotta di Canadair”. Lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato lo si deva a quel ‘genio’ di Matteo Renzi negli anni in cui ha guidato il Governo italiano. In Sicilia, grazie alla autonomia della nostra Regione, il Corpo Forestale non è stato smantellato, nonostante Renzi e il PD. La privatizzazione dei Canadair – gli aerei anfibi utilizzati per spegnere gli incendi – noi l’abbiamo scoperta e denunciata nel 2017.
Foto tratta da La Gazzetta del Sud
Fonte: www.inuovivespri.it
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