Dal sito www.giornalenisseno.com
29 Luglio 2021
Il segretario regionale Snalv Confsal Manuel Bonaffini dichiara:” Mentre i boschi siciliani vanno in fumo, (4.234 roghi nel corrente anno secondo le fonti di un’autorevole testata giornalistica siciliana), la Politia Siciliana conferma la propria disattenzione verso il comparto dei forestali.
Un nutrito schieramento di uomini e donne che, ogni anno, anelano una riforma compiuta del settore e che, invece, sono chiamati, come d’altra parte tutti i Siciliani a veder distrutto un’immane patrimonio boschivo, con una ripetitività disarmante.
Lo Snalv Confsal-Comparto Forestale, evidenzia e denuncia la non ulteriore tollerabilità di uno status che vede, ormai, inspiegabilmente, utilizzata, solo per brevissimi lassi di tempo, nel corso dell’annualità, la forza lavoro di tanti operatori competenti e professionalizzati, che ogni anno restano esposti a rischi non più calcolati, mentre i boschi, appunto, come già detto bruciano con sistematicità.
Ed a nulla vale la precettazione, annunciata dal Presidente Musumeci, di tutto il Personale del Corpo Forestale.
I problemi da affrontare sono molteplici ed atavici denuncia lo Snalv e nulla, ancora una volta, viene fatto.
Anzi, viene paventata la sospensione dei lavoratori forestali che prestano, rispettivamente, la loro opera, per 101 e 151 giorni lavoratovi annui e paventato, d’altro canto, con decorrenza dal 31 luglio prossimo, il licenziamento degli operatori impegnati per 78 giorni.
A fronte di ciò Lo Snalv denuncia la completa stagnazione di ogni iniziativa volta a valorizzare il personale di tutto il Comparto e lo stop, da parte della politica isolana, ad ogni ipotesi di riforma vera del settore.
Tutto ciò con un ingente impegno di risorse economiche utilizzate per spegnere roghi ormai prevedibili, e non per avviare al lavoro gli operatori i quali scontano, anche, notevoli ritardi nella regolare percezione dei loro emolumenti stipendiali.
Stravolta, anche, secondo lo Snalv, la ciclicità con la quale i lavoratori forestali dovrebbero essere avviati al lavoro e che dovrebbe seguire la ciclicità della vita del bosco cadenzata da interventi atti a proteggerlo.
Così le opere indirizzate a creare i viali parafuoco, a rendere pulito il sottobosco, a creare i viali di collegamento all’interno dello stesso, rimangono sulla carta a tutto vantaggio di una distruzione della natura, che, per vedere la sua rinascita, dovrà attendere periodo lunghi almeno un quindicennio.
La ridotta attività a cui sono destinati i lavoratori forestali, oggi si limita solo, alla realizzazione dei viali parafuoco e nulla più.
Ecco perché i boschi in Sicilia bruciano, non senza considerare l’intervento di chi da atti dolosi immaginano di lucrare vantaggi.
Questo l’allarme che lo Snalv intende lanciare, chiedendo a gran voce la salvaguardia del patrimonio boschivo isolano, la tutela dei lavoratori forestali nel loro complesso, con l’avvio di una seria riforma del settore, che restituisca dignità ai primi e che contribuisca ad un percorso virtuoso di tutela del territorio che non è identificabile solo in quello boschivo, ma, anche, in quello dedicato alle coltivazioni, che determinano indubbie grandi ricadute occupazionali.”
Fonte: www.giornalenisseno.com
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