28 luglio 2021

INCENDI? BASTA PIAGNISTEI, È ORA DELLA RESPONSABILITÀ E DELL’AZIONE!


Dalla pagina Facebook
Sicilia e Foreste Mediterranee - Sicily and Mediterranean Forests 

Si ripetono ogni anno incendi di grandi dimensioni ma lamenti, dolori e invocazioni ad agire si indirizzano sempre in una sola direzione, quella della repressione contro i criminali incendiari. Si continua a ignorare che il fenomeno è molto complesso e per contrastarlo occorrono scelte e soluzioni complesse e sinergiche. Invocare pene certe e severe per gli incendiari criminali è necessario, ma pensare che questo basti serve solo a sedare rabbia e sconforto, a mettere a posto la coscienza di chi non vede o non vuole vedere quali siano le ragioni che rendono possibile che menti e mani criminali agiscano indisturbati e con grande efficacia. Servono conoscenze tecniche (e qui si ricorda che NESSUNO delle numerose centinaia di tecnici formati dai corsi universitari di scienze forestali fa parte degli organici forestali regionali,) serve una pianificazione complessiva che parta dalla conoscenza dei caratteri dei boschi siciliani, dei fattori predisponenti gli incendi e che giunga a prevedere il comportamento del fuoco per programmare e organizzare la fase di contrasto e spegnimento e, prima ancora, attuare tutti gli interventi di prevenzione. Una Selvicoltura “preventiva”, opportunamente pianificata, può consentire di ridurre drasticamente il rischio di incendio, attraverso interventi mirati. Di tutto questo cosa è stato/viene fatto in Sicilia? Nel settore del contrasto e spegnimento degli incendi, nonostante l’elevata entità della somme spese, la situazione è peggiorata per la mancanza di professionalità e di mezzi adeguati e per la schizofrenica programmazione annuale che esula dalle effettive esigenze temporali di interventi. Sul piano della prevenzione siamo all’anno zero, mancano risorse adeguate per la pianificazione forestale, capacità tecniche e professionalità del personale ai diversi livelli di competenza. La gravità della situazione cresce anno dopo anno per l’abbandono delle aree agricole e per la mancanza di gestione delle aree periurbane che, in entrambi i casi, offrono facile esca agli incendi. Certo da non trascurare l’innalzamento delle temperature collegato al cambiamento climatico e i ritardi nelle misure di contrasto. La legislazione regionale è obsoleta, le forze messe in campo inadeguate. Per contrastare efficacemente un fenomeno così complesso e fuori controllo occorrerebbero quindi scelte e soluzioni complesse, sinergiche, innovative e radicali e soprattutto una classe politica e dirigenziale consapevole degli effetti devastanti del fenomeno e tecnicamente e professionalmente adeguata per contrastarlo.

Giuseppe Barbera, Accademico Emerito, Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze

Donato Salvatore La Mela Veca, Docente di Selvicoltura, Università di Palermo







Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.