14 luglio 2021

IL GRIDO DI PROTESTA DEI FORESTALI SICILIANI DAVANTI L’ARS, NO AL DDL DEL GOVERNO REGIONALE


Dal sito www.blogsicilia.it

13 Luglio 2021

SIT-IN DEL SIFUS CONFALI E DI 9 PARLAMENTARI REGIONALI

Manifestazione questa mattina organizzata dal sindacato Sifus-confali per accelerare i lavori delle commissioni legislative dell’Ars, a partire dalla commissione Attività produttive riguardo al disegno di legge 1009 che contempla il passaggio a tempo indeterminato di tutti i forestali. Ma non era la sola ragione del sit-in che si è svolto davanti all’ars in piazza del Parlamento: i lavoratori forestali dicono non al Ddl promosso dal governo regionale che vorrebbe abolire per sempre il passaggio a tempo indeterminato e aumentare le giornate lavorative ai forestali precari da almeno 40 anni.


Auspicata stabilizzazione solo una chimera

Il Sifus è una confederazione autonoma che da anni si batte per l’assunzione di tutti i forestali siciliani che da decenni vivono nel limbo del precariato, lavorando da 71 a massimo 151 giornate lavorative l’anno. Dalle interlocuzioni avute con il governo regionale l’auspicata stabilizzazione nel Ddl non viene contemplata, ma solo un aumento di giornate lavorative.


Il Ddl del Sifus prevede l’assunzione per tutti

Motivo per cui la categoria ha deciso di respingere questa proposta normativa. Nel frattempo si è passati al contrattacco e lo stesso Sifus, con l’appoggio di 9 parlamentari regionali, ha depositato una proposta di legge che invece prevede il passaggio di tutti i lavoratori con contratti a tempo indeterminato e con impiego tutto l’anno, attingendo in gran parte a fondi europei.


“Oggi è l’ultimo treno per i forestali”

“Quello di oggi – ha commentato Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus Confali – è l’ultimo treno per i lavoratori forestali. Il Ddl 1009 è l’unica strada che li può portare al tempo indeterminato perchè consente di fare sistema tra patrimonio boschivo, territorio, ambiente turismo e lavoro. Quindi crea lavoro aggiuntivo che consente di attingere a nuovi canali di finanziamento necessari per la copertura finanziaria”. “Crediamo con forza a questo disegno di legge – aggiunge il deputato regionale Vincenzo Figuccia, tra i 9 parlamentari firmatari – che guarda alla produttività del bosco che dice basta all’assistenzialismo. I forestali possono e devono essere utili alla causa siciliana”.


Domani attivo unitario di Flai, Fai e Uila

Intanto domani è previsto un attivo unitario dei forestali alle ore 10  presso la Cgil Sicilia, in via Bernabei a Palermo. I delegati forestali, assieme ai rappresentanti sindacali di Flai, Fai e Uila, esamineranno la proposta di riforma del settore forestale presentata  dal governo regionale e discuteranno delle iniziative da mettere in campo,  a partire dalla prima manifestazione già in programma, del sit-in del 23 luglio alle 9,30 davanti l’Ars. “Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per il testo approvato dalla giunta regionale, con il quale si delinea  il futuro del comparto forestale e della tutela del patrimonio boschivo della nostra regione – dichiarano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Palermo Dario Fazzese, Francesco Nuccio e Giuseppe La Bua -. Riteniamo che la proposta sia culturalmente retrograda, non vediamo una visione né più razionale né più  innovativa. E’ una riforma che non  prevede un futuro certo per il comparto, come ad esempio la possibilità di un percorso improntato sul  ricambio generazionale. Uccide la speranza di una possibile stabilizzazione dei lavoratori, sospendendo il turn over fra le fasce e, soprattutto, non contiene una visione produttiva del comparto che metta al centro la lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico. Con il blocco del turn over scompariranno i lavoratori a tempo indeterminato che sono indispensabili per la pianificazione delle attività forestali. Leggiamo al contrario di passaggio a due fasce di lavoro, a 120 e 180 giornate, senza però chiarire in quanto tempo si debba concretizzare questo obiettivo – proseguono Fazzese, Nuccio e La Bua –  E, contemporaneamente, si parla di tagli al comparto e di assenza di investimenti strutturali, che riteniamo indispensabili per una riforma che dovrebbe avere l’obiettivo di dare maggiore occupazione e  garantire un il migliore riordino possibile al settore e alla gestione del patrimonio ambientale della Regione”.







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