12 luglio 2021

DOMANI MIGLIAIA DI OPERAI FORESTALI A PALERMO PER LA STABILIZZAZIONE. LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI ‘SGANCIANO’ DA MUSUMECI


Dal sito www.inuovivespri.it

12 Luglio 2021
  • Lega e Fratelli d’Italia rompono gli indugi e, almeno in questa fase (in politica mai dire mai), mollano Musumeci e il suo Governo, si schierano con il sindacato Sifus e lasciano trapelare la voglia di presentare un proprio candidato alla presidenza della Regione 
  • Cgil, Cisl e Uil presi in contropiede
  • Intanto il Sifus passa all’attacco e domani porterà a Palermo, davanti la sede del Parlamento siciliano, migliaia di operai forestali
  • La nostra previsione? Il disegno di legge del Sifus verrà approvato contro la volontà del Governo Musumeci che, alla fine, farà buon viso a cattivo gioco. Poi ci sarà il possibile blocco di Roma: ma anche lì la partita sarà complessa
Lega e Fratelli d’Italia rompono gli indugi e, almeno in questa fase (in politica mai dire mai), mollano Musumeci e il suo Governo, si schierano con il sindacato Sifus e lasciano trapelare la voglia di presentare un proprio candidato alla presidenza della Regione 
Per la politica siciliana si apre una settimana con tanti punti interrogativi. E si apre con un ‘divorzio’, ormai ufficializzato, tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, da una parte, e l’azzardo di Lega e Fratelli d’Italia dall’altra parte. I leghisti e i seguici di Giorgia Meloni, prendendo spunto dal disegno di legge di riforma dei lavoratori forestali, ne approfittano, di fatto, per spaccare il centrodestra siciliano, lasciando chiaramente intendere che, il prossimo anno, alle elezioni regionali, non appoggeranno la ricandidatura di Nello Musumeci. La politica, lo sappiamo, è fatta anche di colpi di scena e di ripensamenti: ma in questa fase – peraltro in modo per certi versi clamoroso – Lega e Fratelli d’Italia mollano il Governo Musumeci sulla riforma dei forestali per schierarsi, di fatto, con il Sifus Confali, il battagliero sindacato che lotta senza se e senza ma per la stabilizzazione dei circa 20 mila operai della Forestale. Il messaggio politico è chiarissimo: giocheranno la partita per le elezioni regionali del prossimo anno con n proprio candidato, anche perché i candidati saranno quattro o cinque, si potrebbe vincere con il 27-28% e questi due schieramenti politici non escludono di potercela fare, magari con la candidatura ‘pesante’ di Nino Minardo, attuale numero uno della Lega in Sicilia.

Cgil, Cisl e Uil presi in contropiede
Lo scenario è tormentato. Il Sifus è mal sopportato da Cgil, Cisl e Uil, presi in contropiede. Di fatto, il segretario generale del Sifus siciliano, Maurizio Grosso – che definisce ironicamente Cgil Cis e Uil “qui quo qua” – ha presentato un disegno di legge che è stato fatto proprio da un nutrito drappello di deputati regionali di maggioranza e di opposizione. Il Governo Musumeci subisce il Sifus e cerca di bloccarne l’azione con un disegno di legge di riforma del settore forestale che sa tanto di acqua fresca: una sorta di nulla mescolato con il niente che prevede una finta stabilizzazione. Un disastro politico e parlamentare. La replica del Sifus non si è fatta attendere: il sindacato non solo va avanti con il disegno di legge presentato con il drappello di parlamentari, ma domani 13 Luglio si accinge a portare in piazza, davanti la sede del Parlamento siciliano, migliaia di operai della Forestale che arriveranno da tutta la Sicilia. E’ in questo scenario che arriva la mossa di Lega e Fratelli d’Italia, da qualche tempo ‘in freddo’ con il presidente Musumeci, che si sfilano dalla maggioranza e decidono di appoggiare il disegno di legge del Sifus.

Intanto il Sifus passa all’attacco e domani porterà a Palermo, davanti la sede del Parlamento siciliano, migliaia di operai forestali
Da parte sua il segretario generale del Sifus, Grosso, ‘cala la briscola’ con un post su Facebook: “Prima il Covid all’Ars, poi il Festino di Santa Rosalia, ora i ‘cucchi’ ma, nonostante tutto, sappiate che il 13 Luglio saremo a Palermo sotto l’Ars per sostenere ciò che per i forestali siciliani rappresenta l’ultimo treno: il ddl 1009 pro tempo indeterminato. Non preoccupatevi per il numero dei partecipanti alla manifestazione poiché per portare in piazza i lavoratori necessari ci penseranno le nostre ragioni. Tra il disegno di legge del Governo Musumeci che in 4 anni aumenterà una manciata di giornate in cambio della soppressione del turnover e il nostro ddl 1009 che fa sistema tra patrimonio boschivo, turismo, ambiente, territorio e lavoro e consegna a tutti i forestali il tempo indeterminato, siamo sicuri, i forestali lotteranno coi denti per la stabilizzazione! Vi aspettiamo tutti, senza se e senza ma, alla manifestazione a sostegno del ddl 1009, Martedì 13 Luglio dalle 10.00 in poi quando incontreremo il Presidente della commissione della commissione Attività produttive e tanti altri parlamentari”.

La nostra previsione? Il disegno di legge del Sifus verrà approvato contro la volontà del Governo Musumeci che, alla fine, farà buon viso a cattivo gioco. Poi ci sarà il possibile blocco di Roma: ma anche lì la partita sarà complessa
In aula, domani, si andrà in ordine sparso e sarà battaglia. Con alleanze che potrebbero risultare anche inedite. Sarà una guerra di nervi e di emendamenti. Con il Sifus che, piaccia o no, ha rubato la scena alle altre organizzazioni sindacali, in testa Cgil, Cisl e Uil, che negli anni dei Governi regionali di centrosinistra – Governo Lombardo 2008-2012 e Governo Crocetta 2012-2017 – hanno di fatto messo da parte la stabilizzazione dei forestali per non creare problemi a quella che, alla fine, è la parte politica di Cgil, Cisl e Uil: il PD. La commistione tra politica e sindacato non sta agevolando la Triplice: e lo si sta vedendo con il folle sblocco dei licenziamenti voluto da Confindustria e fatto proprio dal Governo Draghi, provvedimento non ostacolato da PD e sindacati che adesso rischia di provocare un’ecatombe sociale. Con il PD di Enrico Letta e i sindacati che, resisi conto del gravissimo errore commesso ad accettare la follia confindustriale, adesso inseguono il Governo Draghi per cercare di capire come bloccare i licenziamenti. Tornando alla Sicilia, anche la carta del blocco di un’eventuale legge siciliana sulla stabilizzazione da parte del Governo Draghi non è semplicissima, perché andrebbe ad impattare sulle elezioni regionali siciliane. Insomma, un ‘gran casino’ politico ed elettorale.







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