05 maggio 2021

SICILIA CANADA 1 A 0 E PALLA AL CENTRO


Per non dimenticare. Si ripropone un articolo  del 05-05-2016

di Antonino Lomonaco
Aspi di Linguaglossa (CT)

Nelle polemiche riguardo la questione dei lavoratori forestali siciliani, spesso, viene citato il Canada come contr’altare rispetto alle condizioni quantitative e qualitative dei boschi siciliani. Questi paragoni vengono presentati da giornalisti che vivono in città, all’oscuro, perciò, dalle problematiche inerenti un incendio boschivo. A Fort McMurray, in Canada, in questi giorni vi è un incendio che ha costretto gli abitanti della città (circa 88.000 persone) ad evacuare ed abbandonare le loro abitazioni, alla triste stregua di profughi di guerra siriani. Il rischio che l’incendio si propaghi nel centro abitato, evidentemente, è molto forte. Fort McMurray si trova sul 56° parallelo a Nord dell’equatore, a soli 10 gradi dal circolo polare artico, il quale si trova, appunto, sul 66° parallelo Nord. Da addetto allo spegnimento incendi boschivi, non posso che fare delle semplici considerazioni. Un incendio, per svilupparsi nelle proporzioni di cui sopra, ha bisogno, fondamentalmente, di due condizioni: il ritardo del primo intervento di repressione fiamme e la mancanza di manutenzione dei boschi, almeno nella parte attigua la stessa città. Anche se a queste condizioni si aggiungesse la presenza di vento e una particolare siccità climatica, la celerità organizzativa del primo intervento è fondamentale nell’evitare l’espansione delle fiamme. Certamente, la vastità del territorio Canadese è immensa, ma il monitoraggio dei boschi vicini alle città sarebbe davvero opportuna. Il clima di questa località, ed in genere dell’intero Canada, è denominato come clima boreale delle foreste e, come si faceva notare prima, si trova ai margini della zona a clima sub-artico, perciò con inverni lunghi e molto freddi, estati brevi e miti, e umido in tutte le stagioni. Le temperature basse e la presenza di umidità sono condizioni che poco favoriscono un incendio boschivo, poichè sono condizioni che disperdono il calore. In Sicilia, infatti, nei periodi invernali, autunnali e primaverili, gli incendi boschivi sono davvero una rarità. La Sicilia si trova sul 37° parallelo Nord, cioè a dire a soli 37 gradi dall’equatore! Ben diciannove gradi più a sud di Fort McMurray! Ed il nostro clima non è sub-artico ma sub-tropicale! Da noi l’emergenza incendi si presenta in estate, quando le temperature raggiungono, e superano, i quaranta gradi e la siccità inaridisce l’ambiente e le piante. Operare su di un incendio, con queste condizioni, non è la stessa cosa di operare con temperature di almeno venti gradi in meno. Eppure in Sicilia, non si è mai verificato un incendio così catastrofico. Temperature così alte significa meno dispersione di calore, quindi una maggiore capacità di propagazione del calore di un incendio. I monti Peloritani, Nebrodi, Madonie, la stessa Etna, hanno dei boschi che sono il residuo dell’ultima era glaciale, boschi formati da conifere, faggi, cioè a dire boschi che possono ben avvicinarsi alle caratteristiche dei boschi canadesi. Eppure non è mai capitata una catastrofe come quella odierna di Fort McMurray. Forse si tratta di fortuna?... Oppure si tratta della presenza dell’attività di manutenzione di questi bistrattati lavoratori forestali, e delle loro capacità di intervento di repressione incendi?... In questo senso, con tutti i loro limiti, questi lavoratori sembra che svolgano un compito davvero adeguato ed, evidentemente, all’altezza della loro funzione, forse come poche altre attività in Sicilia! Eppure tutto ciò non viene capito! Non viene valorizzato! E questi lavoratori li si vorrebbe “estinguere” come inutili. C’è da chiedersi se tale incomprensione sia dovuta ad una difficoltà nel sapersi esprimere, da parte di questi stessi lavoratori, oppure, invece, alla scarsa capacità nell’intendere tutto ciò, della parte politica che dovrebbe legiferare a riguardo (Senza considerare, infine, le capacità di intendere, di taluni giornalisti, i quali dovrebbero almeno informarsi, ed informare, sulla differenza fra il clima sub-artico ed il clima sub-tropicale). 
Un grande abbraccio a tutti i miei colleghi.
Antonino Lomonaco





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