Dal sito www.castelbuonolive.com
20 MAGGIO 2021
(Riceviamo e pubblichiamo) – La petizione al Parlamento Europeo condotta dallo studio Fasano di Palermo, dopo 5 anni, ha portato al risultato sperato.
I forestali siciliani a tempo determinato sono stati inseriti nel documento Ufficiale dell’Istituzione comunitaria come lavoratori meritevoli di risarcimento per l’eccessivo precariato.
Non solo.
La Comunità Europea ha avviato, su istanza delle avvocate, la procedura di infrazione comunitaria che ha obbligato il Governo di Musumeci ad avviare una riforma migliorativa delle condizioni di lavoro di questi lavoratori.
Una duplice vittoria che oggi ripristina la legalità in un settore ove da troppi anni questi lavoratori brancolavano nel precariato.
Le violazioni denunziate nei ricorsi riguardano il diritto alla parità di trattamento e di non discriminazione, secondo le previsioni dell’art. 1 Protocollo n. 1 alla Cedu in combinato disposto con l’art. 14 Cedu, nonché con le clausole 4, n. 1, e 5, nn. 1 e 2, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999/70/CE e gli artt. 20, 21 e 30 della Carta di Nizza (Cdfue). Esse sono, altresì, relative alla violazione del diritto al giusto processo ex artt. 6 e 13 Cedu nonché art. 47 Cdfue, e sotto il profilo del principio di leale cooperazione previsto all’art. 4, comma 3, del Trattato dell’Unione europea.
Di conseguenza, la tutela del lavoratore pubblico per le «prestazioni di lavoro in violazione di disposizioni imperative», ossia nei casi di invalidità del termine apposto al contratto o di successione illegittima, è affidata – secondo un orientamento – al risarcimento del danno, così misurandosi la compatibilità dell’ordinamento interno alla normativa Ue e, in particolare, alla direttiva 70/99/CE, che richiede sanzioni «effettive, proporzionate e dissuasive» degli abusi del contratto a termine.
I lavoratori forestali che prima, come la fascia dei 78, lavoravano appunto solo 78 giornate all’anno, oggi, grazie al ricorso di queste avvocatesse potranno beneficiare di 180 giorni all’anno, con notevole incremento della loro posizione economica e giuridica.
“Ringrazio dal più profondo del cuore gli avvocati dello studio Fasano, avvocati con la A maiscola, che sono riuscite a rompere un muro. Oggi finalmente potrò lavorare per sei mesi l’anno e non più per 78”, dichiara V. Mazzola, operaio a tempo determinato di un Distretto delle Madonie.
La parola passa agli avvocati artefici di questa importante vittoria.
“E’ un bel risultato, certamente, ma non ci accontentiamo. Vogliamo riuscire a garantire la piena stabilizzazione. Per questo ci stiamo attivando”, commenta a freddo, A.M. Fasano.
Un risultato importante anche per i tantissimi forestali delle Madonie che speravano in questa riforma e che oggi vantano un Diritto in più.
Maria Buttiglieri
Fonte: www.castelbuonolive.com
Dopo tutto quello che ha fatto lo studio avvocato delle sorelle Fasano,io penso che daranno ancora filo da torcere ai nostri politici siciliani,congratulazioni sorelle Fasano a parte che siete entrati nella storia siciliana,siete entrati nel cuore di tutti i forestali di Sicilia,grazie di cuore per averci sempre difeso e che lo state facendo ancora.padalino Domenico operaio forestale
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