Dal sito www.inuovivespri.it
23 Maggio 2021
- Intervista-espressionista in esclusiva al fuoco che brucia i boschi siciliani (e anche qualche campo di grano)
- “Il glifosato? Una grandissima invenzione”
- “Gli operai della Forestale siciliana? Per me fuoco sono sempre stati una rovina!”
- Sinfonia sugli aerei anfibi: “I picciotti travagghianu”
“Ho il timore che mi riducano la possibilità di bruciare i campi di grano”
Intervista-espressionista in esclusiva al fuoco che brucia i boschi siciliani (e anche qualche campo di grano)
Nei giorni scorsi la politica pighiau prima comi ‘i buttane: gli incendi nei boschi? La colpa è anche di forestali. Prove? Forse qualche arresto di qualche anno fa. Ma che importanza ha? Perché servono prove? Basta uno ‘studio’ di un ufficio altolocato, un paio di articoli sui giornali che lo riprendono e, oplà!, il gioco è fatto. Se, al primo caldo esploderanno gli incendi – come sta avvenendo in queste ore in qualche area verde che circonda Palermo, ad Altofonte, a Belmonte Mezzagno, sulle Madonie tra Geraci Siculo e Castelbuono e magari tra Cinisi e Terrasini (dati di stamattina, oggi non sappiamo) – i colpevoli ci sono già. Già, i responsabili degli incendi nei boschi della nostra Isola. Il fuoco già freme, brucia, deborda, chiama, sospira, arde dalla voglia, brama, morde, si avvinghia tra il floema e lo xilema, tra linfa elaborata e linfa grezza, non prima di avere abbracciato le erbe disseccate che stanno ai piedi degli alberi che nessuno ha tolto. Così abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con il fuoco per capire come stanno le cose in Sicilia.
Allora signor fuoco, che ci racconta?
“Siamo ancora agli inizi della stagione. Mi sembra prematuro parlare adesso”.
Via, qualche fuocherello si è già visto.
“Poca roba”.
E’ cambiato qualcosa?
“Per fortuna no. Voi non potete avere idea quanto erano fastidiosi i viali parafuoco di qualche decennio fa. Ogni volta per passare da un albero a un altro ci voleva il vento. Non potete immaginare che fatica! Non vi posso dire di quante volte ho maledetto gli operai della Forestale che mi toglievano l’erba secca fa terra. Disgraziati! Ora invece, che vi debbo dire?, si respira. Con tutta l’erba secca e gli arbusti non potete capire quanto sia diventato bello. Oggi io, fuoco, posso dire di essere felice!”.
“Il glifosato? Una grandissima invenzione”
E del glifosato che ci dice, signor fuoco?
“Una grande invenzione! Una meraviglia, il glifosato gettato ai lati delle strade. In due giorni secca tutto e, con un semplice mozzicone di sigaretta e un po’ di vento, zact!, non sa che bellezza. Arrivo io e brucio tutto. E se la strada è vicina a un’area verde senza manutenzione, beh, il gioco è fatto: fuoco ovunque e io brucio”.
Cosa pensa degli operai forestali?
“Gente inutile che mi ha sempre creato problemi. Perché a differenza di altri soggetti che rimangono ai margini degli incendi a fare ‘filosofia’, gli operai della Forestale – soprattutto quei rompiscatole dell’antincendio – vengono vicino a me e non solo mi spengono, ma mi tolgono di torno la bella erba secca e mi impediscono di andare avanti. Sono la mia rovina”.
Quindi lei giudica positivo il fatto che la Regione siciliana ormai da anni, invece di avviare al lavoro gli operai della Forestale nei primi mesi di Aprile li avvia a fine Giugno e qualche volta Luglio?
“Certo che sono d’accordo. E’ stata una scelta lungimirante. Io, grazie alla politica, sono sempre in vantaggio. A Maggio e a Giugno, nei boschi della Sicilia, mi faccio i cazzi miei alla grande, visto che non ho davanti nessuno che mi ferma. Luglio Agosto e Settembre vanno pure bene. Senza opere di prevenzione degli incendi sono loro che debbono inseguire me, no io che debbo inseguire loro. Le pare poco?”.
Lo sa che hanno accusato gli operai della Forestale di appiccare gli incendi?
“E hanno fatto bene! A casa debbono restare!”.
“Gli operai della Forestale siciliana? Per me fuoco sono sempre stati una rovina!” Però se non vengono loro arrivano i Vigili del fuoco e la Protezione civile.
“Vigili del fuoco e Protezione civile arrivano sempre dopo. Non è che sono come gli operai della Forestale che stanno dalla mattina alla sera nei boschi. E in alcuni casi si presentano anche di notte. Lo ripeto: gli operai della Forestale sono una rovina, per me. Anche se negli ultimi anni qualche soddisfazione me la solo levata anche con i forestali”.
Cioè?
“Ogni tanto, quando si presentano, mi ricordano l’armata Brancaleone: le automobili che non funzionano per mancanza di manutenzione, gli attrezzi che si sfasciano. Che vuole che le dica: ogni tanto un po’ di buona sorte anche per me”.
Sinfonia sugli aerei anfibi: “I picciotti travagghianu”
E degli aerei anfibi chiamati per spegnere gli incendi che ne pensa?
“Che danno fastidio e, in prospettiva, mi tolgono il lavoro”.
In che senso?
“Nel senso che, per spegnermi, vanno a prendere l’acqua in mare e con i sali del mare gettato nei terreni rendono complicata la presenza di nuovi alberi da bruciare. Sa com’è, il cloro non è un toccasana. Poi, si sa, ogni aereo costa 14 mila euro all’ora… I picciotti travagghianu!“.
Che previsioni fa per quest’anno?
“Guardi, gli ultimi sette-otto anni, in Sicilia, sono stati eccezionali. Ho perso il conto di quanti ettari di boschi dell’Isola mi sono ‘mangiato’. So che prima o poi la ‘cucca’ finirà. Poi, chi lo sa, qualche bella sciroccata ci può stare sempre: 35-40 gradi di temperatura che mettono a dura prova chiunque. Con lo scirocco io mi galvanizzo e, come si dice in questi casi, a cu pigghiu pigghiu...”.
Ci dica: secondo lei gli incendi, in Sicilia, sono dolosi?
“Questo non lo vengono a dire a me. E, in ogni caso, io, come il prete in confessione, sono vincolato al mantenimento del segreto. Però una cosa ve la posso dire”.
“Ho il timore che mi riducano la possibilità di bruciare i campi di grano”
Dica.
“Non vorrei che, in prospettiva…”.
Ancora prospettive nere?
“E che no so? Non vorrei che, nei boschi che io con passione e fatica brucio, dovessero sorgere impianti per la produzione di energie alternative”.
Ha notizie al riguardo?
“Ho notizia che ci sono un sacco di società che offrono agli agricoltori bei soldi in cambio dei terreni in affitto per realizzare impianti di energie alternative”.
Ma riguardano i terreni a seminativo.
“Ha detto niente! Voi giornalisti vi occupate solo degli incendi dei boschi. Ma non sa quanti campi di grano maturo mi ‘mangio’ ogni anno. Ora arrivano questi e mettono gli impianti per l’energia solare al posto del grano. E io così che brucio? Lasciamo perdere, va. La vita è dura per tutti. Come dice sempre un mio amico, è un mondo difficile…”.
Ultima domanda: in che rapporti siete con la Regione siciliana?
“Ottimi e abbondanti. Una decina di anni fa hanno fatto una riforma al bacio. Intanto hanno tolto di mezzo l’Azienda Foreste Demaniali che era una vera camurria: controlli di qua, controlli di là. Per favore! Poi hanno diviso le competenza tra assessorato all’Agricoltura e assessorato al Territorio e Ambiente. Mi creda: manco io che sono il fuoco capisco quello che fanno. Però a me il casino che hanno creato sta bene. Caos e fuoco vanno a braccetto”.
Fonte: www.inuovivespri.it
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